I trial pesano 70 kg, hanno pochi kw, gomme piatte con tasselli bassi e fitti e vanno su come caprette tutti di tecnica e coppia e non di potenza, rumore e puzzo a parte hanno impatto minimo...ma... arrivano veramente ovunque e, come tutti i veicoli a ruote, se son tanti, segnano, c'e' poco da fare, soprattutto perchè solitamente "lavorano" in zone a forte pendenza, difficili, dove il suolo per natura è piu' delicato, inoltre tendono a provare i pezzi piu' e piu' volte girando intorno, data la ridotta autonomia, e quindi una solo motoretta, se insiste in un area circoscritta, finisce per segnare molto.
Le moto da enduro, molto potenti e molto piu' pensanti, rovinano poco solo se chi le usa le fa scorrere dando il gas solo dove serve e quanto serve e soprattutto scegliendo tracciati adatti alla stagione e alle condizioni del terreno ed evitando di percorre lo stesso tratto più di una volta in una sola uscita.
Gli improvvidi poco buoni che salgono dove non dovrebbero si piantano e scavano, da soli fanno buchi degni di un escavatore. Anche perchè l'esperto se si pianta, torna indietro e al limite riprova una linea migliore, il carciofo rimane sul posto a scavare da fermo ad oltranza.
Così come gli smanettoni senza criterio che pensano di essere in una pista da cross.
Quindi l'equilibrio fra tollerabile e intollerabile, danno grave/danno leggero si fonda su elementi "impalpabili" e dal bilanciamento fortuito e instabile, riconducibili ai soliti fattori di fondo:
- numero di praticanti
- esperienza ed educazione degli stessi
- livello di autosanzionamento e controllo interno alla categoria
- coordinamento e comunicazione con la realtà globale del posto
Non esisterà mai una normativa in grado armonizzare tutto questo, ovviamente.
In caso di problemi, lamentele, grane, danni, feriti, ecc. si vieta e basta. I mezzi a motore sono i primi che saltano all'occhio e a subire le conseguenze, ma a stretto giro, si passa alle bici, ai quadrupedi o quant'altro, se le condizioni di equilibrio di cui sopra non si verificano.
E' come con i parassiti, se esagerano con un atteggiamento eccessivamente predatorio nei confronti del territorio finiscono per morire loro stessi per mancanze di risorse.
Le moto da enduro, molto potenti e molto piu' pensanti, rovinano poco solo se chi le usa le fa scorrere dando il gas solo dove serve e quanto serve e soprattutto scegliendo tracciati adatti alla stagione e alle condizioni del terreno ed evitando di percorre lo stesso tratto più di una volta in una sola uscita.
Gli improvvidi poco buoni che salgono dove non dovrebbero si piantano e scavano, da soli fanno buchi degni di un escavatore. Anche perchè l'esperto se si pianta, torna indietro e al limite riprova una linea migliore, il carciofo rimane sul posto a scavare da fermo ad oltranza.
Così come gli smanettoni senza criterio che pensano di essere in una pista da cross.
Quindi l'equilibrio fra tollerabile e intollerabile, danno grave/danno leggero si fonda su elementi "impalpabili" e dal bilanciamento fortuito e instabile, riconducibili ai soliti fattori di fondo:
- numero di praticanti
- esperienza ed educazione degli stessi
- livello di autosanzionamento e controllo interno alla categoria
- coordinamento e comunicazione con la realtà globale del posto
Non esisterà mai una normativa in grado armonizzare tutto questo, ovviamente.
In caso di problemi, lamentele, grane, danni, feriti, ecc. si vieta e basta. I mezzi a motore sono i primi che saltano all'occhio e a subire le conseguenze, ma a stretto giro, si passa alle bici, ai quadrupedi o quant'altro, se le condizioni di equilibrio di cui sopra non si verificano.
E' come con i parassiti, se esagerano con un atteggiamento eccessivamente predatorio nei confronti del territorio finiscono per morire loro stessi per mancanze di risorse.