MTB e DIVIETI

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Bike
Cube Stereo 29
sergio ha scritto:
Sui percorsi delle nostre zone c'è il problema di rendere pubblici sentieri che non sono "espressamente permessi" alle bici....
Con possibili futuri "casini", viste che molte zone sono all'interno di parchi etc....
Non è tutto Garda Trentino....

Non vorrei fare la figura del bacchettone, ma se un sentiero è vietato, e ancora di più se all'interno di un parco, mi sembra giusto non percorrerlo. Molte volte in questi casi i divieti non sono imposti per puro spirito censorio, ma per tutelare flora , fauna etc.
Proprio in questo periodo mi sono trovato spesso a discorrere di questi argomenti con gente del mestiere, rendendomi conto di come molte volte si possano arrecare danni alla fauna senza neppure rendersene conto. :wink: :wink: :wink:
 

Sergio

Biker tremendus
30/10/02
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Verona-Montorio
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Ho detto "non espressamente permessi", non "palesemente vietati", è diverso...
Tuttavia credo che volendosi informare bene bene, non ci rimarrebbe molto da fare, ho un forte timore che la maggior parte dei sentieri sia vietata....
Per esperienza i cavalli fanno MOOOOLLLTTTTOO più danno delle bici, ma non mi risultano divieti ai cavalli...
Dicci quali danni possiamo fare, che ci limitiamo.... :-o
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Cube Stereo 29
Fatico a comprendere cosa sia un sentiero “non espressamente permesso”. Io parto dal presupposto che se non c’è un divieto un sentiero è permesso, in caso contrario no. Lasciando perdere le disquisizioni filosofico-letterarie, quello che mi preme dire è che non possiamo singolarmente ergerci a giudici di cosa sia giusto e cosa no in materia, tanto più se non possediamo le competenze necessarie. Se tutti agissero così non ci potremmo poi lamentare dei fuoristrada sulle strade vietate alle auto , i cani dei cacciatori che “scappano” nelle zone dove la caccia è vietata ( visto salendo al Tremalzo ) e via discorrendo. Pensare sempre che i divieti siano qualcosa di insensato e messi lì a proteggere chissà quali loschi interessi mi pare una comoda scappatoia per poter fare quello che ci pare. Tu porti un esempio pratico riguardante una zona che sicuramente conosci molto bene e non ho nessun motivo per credere che tu sia in malafede. Allora ti dico, perchè non segnalare questo tipo di discriminazione con mezzi più efficaci che non violando i divieti? Si può segnalare la cosa ai massmedia, fare manifestazioni etc. Si puo’ anche arrivare ad un azione forte tipo “occupare” simbolicamente i sentieri con le bike o che so io. Ma attenzione: nel momento in cui si scoprisse che veramente la frequentazione delle bike e dei cavalli è dannosa, la soluzione corretta non sarebbe quella di lasciar passare tutti, bensì quella di vietare ANCHE ai cavalli il transito.
OK, perdonatemi se ho scritto troppo ergendomi a predicatore, ma è un tema che secondo me dovrebbe essere importante per tutti i fruitori ( che brutta parola ) dell’ambiente naturale.
o-o o-o o-o o-o
 

Sergio

Biker tremendus
30/10/02
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Verona-Montorio
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Un sentiero "non espressamente permesso" è quello che, molto probabilmente, volendosi informare con estrema cura è vietato.
Temo che l'uso della MTB compaia nelle leggi regionali, escudendo il passaggio sui sentieri...
Spero di sbagliarmi, vivamente....
A Cortina sono permessi (espressamente) solo i sentieri/strade più larghi di 1,5 metri....
Se mi riesce faccio una ricerca sulle leggi regionali e vi so dire....
 

lenz

Biker serius
4/11/02
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Bolzano
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Anche da noi sarebbe in vigore la regola degli 1,5 m. Ma i biker vengono tolerati sé non è espressamente vietato. Ma sé passano tanti e danno disturbo a qualcuno, la guardia forrestale puó mettere senza problemi un divieto. Percui publicare dei percorsi púo finire in un divieto di transito con la bici.

Lenz
 

tarantola

Biker velocissimus
... pensatela come volete, ma vietare alle mtb di percorrere un tratto di montagna mi sembra un attegiamento straffotente, poco democratico e insensato. Basta solo avere un minimo di buonsenso e pedoni e biker possono convivere. Nessuno può avere il diritto di vietare a una bici di circolare in un luogo libero come la montagna!
La bike non inquina e non danneggia niente! Sta alle autorità intervenire nel caso che uno in bici danneggi il territorio in maniera antiecologica (vedi lasciare camere d'aria, buttare carte o anche fare sgommate su un pratino vergine lasciando tutte le strisciate!). Ma non possono generalizzare vietando il transito alle mtb.
 

Andrea

Biker novus
6/11/02
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Brescia
www.noncelo\'.it
Dalle mie parti (Brescia) in certi sentieri è vietato il passaggio alle moto da dei bei cartelli, ma se non stai attento nei giorni festivi ti falciano come se niente fosse , vanno sparati, fanno rumore (almeno li senti arrivare e ti metti in parte) e scavano dei solchi che neanche 1000 mtb. E chi controlla o dovrebbe viene a rompere le palle a noi? Certo non è che si può fare il pelo agli escursionisti e basta un po' di rispetto per il prossimo, ciclista o pedone che sia, per non far crescere il la necessità di vietare.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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@Sergio e Lenz:
Fatemi capire, volete dire che su tutto il territorio delle provincie di TN e BZ è teoricamente vietato il transito alle bici su qualunque sentiero più stretto di 1,5m.?!?!
Se è così mi pare veramente un'esagerazione. Un conto è vietare il transito dove vi sono delle specifiche esigenze di tutela, un altro è discriminare chiaramente una categoria.
:wink: :wink: :wink: :wink:
 

lenz

Biker serius
4/11/02
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Anche sul territorio del veneto serebbe in vigore un regola analoga. In pratica la legge non viene applicata e cosí e tutto permesso che non è espressamente vietato. Un problema potrebbe venire fuori sé ci sono incidenti.
 

Sergio

Biker tremendus
30/10/02
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A fagiolo ci capita un articolo su “Lo Scarpone”, rivista del CAI.
Trascrivo il capitolo relativo alle bici dell’articolo “Camminare sicuri, l’impegno del CAI” a firma di Tarcisio Deflorian, Vicepresidente Commissione Centrale per l’Escursionismo.

Il problema delle bici
E vorrei concludere con un accenno all’escursionismo in bicicletta che caratterizza sempre più certi sentieri e itinerari di montagna. Le associazioni alpinistiche hanno sostanzialmente affermato che i sentieri sono nati e rimangono per i pedoni e che le biciclette devono trovare spazio su itinerari stradali secondari o idonei anche per l’uso ciclistico. Oggi però si stanno promovendo centinaia di itinerari attraverso strade ma anche sentieri delle Alpi. La regione dolomitica ne è attraversata in lungo e in largo, promossa a nostra insaputa e in maniera incontrollata da una campagna pubblicitaria attraverso libri, CD-rom, siti internet, agenzie turistiche. Rimango sconcertato nel trovare fra le offerte dei percorsi da farsi in bicicletta il Viel del Pan, il Passo San Nicolò, il Passo Sedole, la Forcella Valsorda e il Passo Val Cion nel Lagorai, la discesa dal passo Grostè al lago di Tovel nelle Dolomiti di Brenta oppure dallo stesso Grostè a Vallesinella, per non parlare della zona del Garda dove le proposte su sentieri trovano l’apoteosi.
Non vorrei però che il problema venga affrontato, come ha inopportunamente deciso la Provincia di Trento, mettendo “semplicemente” dei cartelli di divieto su ogni sentiero (le nostre montagne sarebbero necessariamente invase da altri migliaia di cartelli). Anche ai fini della sicurezza, come ha richiesto la SAT, oltre a dire con fermezza no alle bici sui sentieri, dobbiamo contribuire a indicare itinerari alternativi adatti per tale uso e promuovere una campagna informativo-educativa in tal senso.
Più in generale sul tema della sicurezza è necessaria una maggiore collaborazione fra gli organismi del CAI. Occorre aprirsi al confronto incisivo, e sempre più necessario, con politici, pubblici amministratori, enti turistici, mezzi d’informazione.


Stampatevelo, pensateci e parliamone. È esattamente quello che intendevo: le istituzioni che contano sono contro le bici, non è questione di Veneto o Trentino-Alto Adige…

P.S. Credo che i sentieri che sconcertano il Nostro siano tutti fantastici….
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Bike
Cube Stereo 29
Questo signore dev’essere certamente amico di quello che ha dichiarato guerra al freeride “bianco” ( vedi sezione “inverno” ). Purtroppo il CAI non è certo famoso per la capacità di recepire qualsiasi cosa che non sia il girare per le montagne con i pantaloni alla zuava al canto di “Quel mazzolin dei fiori”. Ma non preoccupatevi, fra qualche decennio poi ci arriveranno, come ci sono arrivati con l’arrampicata sportiva ed altre attività recepite con medesimo tempismo. Nel frattempo possiamo solo augurarci che non gli vengano conferiti poteri legislativi. :lol: :lol: :lol:
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
1/11/02
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Maranello
www.ciclonatura.eu
Ciao :D
Mah, non so cosa dire...
Questa storia delle bici assassine di escursionisti e sentieri è vecchia di ameno dodici anni: c'è chi ci ha fatto una tesi di laurea su "Mici da Montagna e impatto ambientale". Sinceramente questo integralismo di certi membri del CAI non mi piace per niente: il CAI ha anche potere politico mentre la FCI (la federazione ciclistica) si è sempe dimostrata poco senisibile alla MTB agonistica figuriamoci all'escursionismo :(
Il fatto che ci siano certi Free Riders che non sanno che va data la prededenza ai pedni e che un saluto predispone sempre al sorriso non aiuta certo chi sui sentieri del CAI ci pedala alla "vecchia maniera".
Dalle prime polemiche sono passati dodici anni, speriamo che nei prossimi dodici non si estendano i divieti alle bici come è successo in Trentino.
Iuppareppa
 

Sergio

Biker tremendus
30/10/02
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Verona-Montorio
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iuppareppa ha scritto:
...c'è chi ci ha fatto una tesi di laurea su "Mici da Montagna e impatto ambientale".
Immagino sia un errore di battitura, non credo che io gatti di montagna abbiano bisogno di una tesi per l'impatto ambientale... :smile:
Scherzi a parte, stavo cercando di capire appunto l'impatto ambientale delle bici sui sentieri, anzi ora apro un altro argomento, iuppa, magari metti il tuo contributo di la...
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
1/11/02
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Maranello
www.ciclonatura.eu
Ciao Sergio :D
Io penso che per ordine di vendalismo abbiamo:
auto 4x4;
moto;
cavalli;
bici;
pedoni.
Comunque non mi sono sbagliato: se vuoi ti faccio nome e cognome della persona che ha fatto questa tesi :)
Questa estate sono andato con un gruppo di amici sul Cimone: beh, in un tratto ripido molti bloccavano la ruota posteriore trascinandosi ciuffi di erba dai bordi del sentiero...
Ma non dobbiam fare di tutt'una erba un fascio :smile:
Comunque secondo me bisogna avere un minimo di educazione, buonsenso e tolleranza e sui sentieri c'è posto per tutti
Iuppareppa
 

Boccia

Biker superis
11/11/02
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Montecreto (MO)
www.mtbappennino.it
Io volevo parlare per quello che riguarda la mia zona, cioè Montecreto, sul Cimone;
ci sono alcuni sentieri che non sarebbero più tali se non si svolgessero manifestazioni di tipo 4x4, moto da trial e MTB, sarebbero entrati a fare parte del bosco!!!
Il problema secondo me non sono gli eventi organizzati, cioè fare un raduno (o simile) significa aprire i percorsi non più agibili, pulirli,.... e tornare sui percorsi a sistemare dove si è distrutto.

I danni maggiori si hanno da quelli che percorrono i sentieri di propria iniziativa, passando ad esempio per un campo perchè la carreggiata è ostruita o cose simili. A questo punto si hanno problemi e non si riescono ad ottenere i permessi per eventuali manifestazioni.

Quì da noi non esistono divieti per le Mtb, ma con mezzi a motore non si può superare una quota altimetrica che credo sia di 1500 m (escluse autorizzazioni)
Come avete visto non ho citato enduro e moto da cross e l'ho fatto volontariamente, queste sono un altro lavoro....

Non so se sono stato chiaro, ma spero di sì
 

bob

Biker ciceronis
31/10/02
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Calci (PI)
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In effetti si deve riconoscere che su di una strada, sentiero o traccia che sia, l'elemento di maggior pericolo è costituito dalla differenza di velocità tra gli occupanti la stessa e dallo scarso spazio per incrociarsi.

Questo ci può portare a dire che una regolamentazione può essere giusta perchè in molti non si pongono il problema dell'incolumità altrui... ho dei conoscenti che usano la moto da enduro e passano su tratti espressamente proibiti chiamandoli "prova speciale" (rende l'idea della "tranquillità" con cui ci vanno?) e che non vorrei mai incrociare quando arranco in bici!

Tutto potrebbe essere facilitato da un minimo di educazione di base... che manca a molti dei ciclisti che abbandonano le confezioni ormai vuote degli integratori/barrette.
 

Boccia

Biker superis
11/11/02
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Montecreto (MO)
www.mtbappennino.it
Oltre al problema che riguara l'incrocio sui sentieri, le moto da enduro o da cross devono essere guidate in derapata, quando aprono il gas raspano tutto quello che trovano!!!

Se posso dire il problema che abbiamo avuto sul Cimone dopo in Funky-Day è stato quello di risistemare tutti i sentieri dove si faceva Freeride. Molti ragazzi per superare un compagno o per cercare qualcosa di più complicato tagliano regolarmente le curve, soprattutto i tornanti; il ciclista che segue vede una tracciata e pensa di poterla fare anche lui!!! questo è un problema soprattutto se abbiamo una stagione molto piovosa: l'acqua si incanala nei tagli e scava!!! E' questo che provoca un danno!!!
 

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