Pedalitalia 2009

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gammaray

Biker infernalis
7/7/04
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Trieste
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...Non vorrei che varcato il confine trentino le truppe nemiche avessero già aperto il fuoco ... :ahhh:

Mah proprio ci pensavo domenica...ero dalle parti di Villabassa a far la Dolomiti Superbike, ogni tanto pensavo a dove potesse essere Coppola & friends che credo si stessero dirigendo verso S.Candido...di certo non avrei voluto trovarmelo contromano specialmente andando lungo la discesa giu' dal Monte Elmo dove avevo superato i 70 km/h :smile: :smile: :smile:
 

superelios

Biker novus
24/7/08
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padova
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Ciao a tutti sono Elio del Cai di Este (PD), ho fatto due tappe da Dobbiaco a San Cassiano e da San cassiano a Passi Sella, le ho fatte inserire nel diario delle tappe.
Dovete cliccare sulle tappe non fermarvi all'ultima della successione, altre foto delle tappe le potete trovare a questi indirizzi http://picasaweb.google.com/xxeliosxx/Tappa10Pedalaitalia#
http://picasaweb.google.com/xxeliosxx/Tappa10Pedalaitalia#5358736912516035218
http://picasaweb.google.com/xxeliosxx/PartenzaPedalaitaliaTrieste#
Mi accorgo anch'io che c'è troppo silenzio attorno al Pedalaitalia, problemi di organizzazione o che altro?
 

capataz

Biker superioris
12/5/03
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Rocky Mountain Altitude Rally
Credo sia dovuto al fatto che la MTB nel CAI non ha ancora tradizione e quindi tanta gente dentro l'organizzazione che si da da fare. Onore a Claudio Coppola e i pochi che lo hanno aiutato nel lanciare l'iniziativa.
Spero per le due tappe parmensi che faremo di fare un gruppetto di almeno 15-20 persone. Ovviamente io sto facendo pubblicità sul mio territorio, molte tappe ho visto sono state condotte da sezioni che non avevano radicamento nel territorio e quindi è anche logico che ci siano state poche adesioni.

Comunque è un grande successo pensare che in pochi mesi dalla nascita del movimento si sia già riusciti a mettere in piedi una manifestazione di questo tipo (trovatemi un'altra associazione che avrebbe potuto fare altrettanto): io sono orgoglioso di starci dentro.

Ciao a tutti
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Infatti, è già una gran cosa essere riusciti a sdoganare l'attività nel cai, tanto più mettere su un giro a staffetta di questa portata.
Non è importante quanta gente partecipa (il periodo di ferie quando la gente va altrove a farsela bene con la famiglia, molte tappe si svolgono in giorni lavorativi, si passa in territori in cui la mtb non ha ancora presa istituzionale e la conduzione delle tappe è lasciata alla buona volontà di pochi appassionati - per questo il loro merito è ancor più grande!). E' importante che il giro si faccia. Poi ci sarà tempo per pubblicizzare la cosa. Alla fine potremo dire: visto che ce l'abbiamo fatta?
 

capataz

Biker superioris
12/5/03
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Un paio di tappe sono saltate, non so se per maltempo o altro, però vedo dal diario che adesso le tappe hanno un buon seguito. Ottimo.
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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la staffetta procede bene: ha appena lasciato il Piemonte, dove le tappe hanno avuto un discreto seguito malgrado il periodo agostano di ferie, accompagnate dal bel tempo.
è stato emozionante ricevere le bandiere-testimone che sono partite da Trieste e che hanno già attraversato praticamente tutto l'arco alpino passando di mano in mano. Le abbiamo consegnate con trepidazione agli amici che ci hanno seguiti in staffetta, raccomandandoci di farle giungere fino a Reggio Calabria continuando questa magnifica iniziativa lungo tutto lo stivale.
Cari amici degli Appennini: ora tocca a voi!
 

capataz

Biker superioris
12/5/03
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Rocky Mountain Altitude Rally
Le due tappe parmensi sono passate. E' stata una bellissima avventura, per due giorni in mezzo ai miei monti in compagnia di amici e bella gente.
Spero che questa manifestazione abbia un buon seguito nelle prossime tappe perchè è veramente una bella idea che va coltivata.

Peccato che qui sul forum sia stata un pò snobbata (secondo me): fuori da questo topic non se ne parla per nulla o quasi. E pensare che uno che voglia farsi 4-5 giorni di full immersion in MTB non avrebbe che da presentarsi alla partenza di una tappa e lasciarsi accompagnare in giro per i boschi dalle guide CAI locali. Una occasione da non perdere secondo me, spero che in una prossima edizione si possa dare il giusto risalto mediatico alla cosa.

Le foto delle due tappe parmigiane sono qui
[url]http://www.bike8000.it/pedalaitalia/diario55.htm[/URL]
[url]http://www.bike8000.it/pedalaitalia/diario56.htm[/URL]
 

gammaray

Biker infernalis
7/7/04
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Trieste
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... E pensare che uno che voglia farsi 4-5 giorni di full immersion in MTB non avrebbe che da presentarsi alla partenza....

Ci pensavo proprio in questi giorni sul Pedalaitalia, in effetti l'idea di base mi piace molto, mi chiedevo se potesse essere un'idea marcare il percorso del pedalaitalia con qualche segnavia come i sentieri CAI, la Via Alpina ecc. chissa' se ne potrebbe parlare al prossimo convegno di Cicloescursionismo di ottobre ... son contento che le vostre tappe siano andate nel migliore dei modi, probabilmente ci sara' stata una selezione evolutiva della specie lungo il percorso ...
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Non credo si tratti di evoluzione: semplicemente alcune tappe sono state favorite dalla concomitanza di una giornata non lavorativa. Chi a luglio o a settembre lavora non sempre riesce a prendersi un giorno per andare in bici. Nel mese di agosto poi chi è via per ferie non ha certo la possibilità di venire a pedalare con noi.
La differenza con il camminaitalia è che là ci andavano i pensionati, che vanno tranquillamente a piedi, mentre in bici di pensionati ce ne sono ancora relativamente pochi...
sentieri: non sarebbe una brutta idea, ma prima consiglio di rivedere il percorso rendendolo un po' più ciclabile in alcune tappe...:i-want-t:
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Peccato che qui sul forum sia stata un pò snobbata (secondo me).........spero che in una prossima edizione si possa dare il giusto risalto mediatico alla cosa.

Che sia stato dato poco risalto mediatico alla iniziativa è vero, ma è anche pur vero che quando ho contattato i media della mia regione per avere un paio di passaggi mi è stato chiesto: quanta gente coinvolge? quattro gatti non fanno notizia, a meno che sia cronaca nera o un'impresa da matti.
purtuttavia il TG3 Piemonte ha mandato in onda un servizio di un minuto e mezzo!
Diciamo che questa è un'esperieza pionieristica: in futuro si potrà replicare con migliori risultati perché - speriamo - il movimento mtb del cai si sarà sviluppato.
Non è difficile immaginare che siamo snobbati: di solito la gente mi dice "ma come, il cai va anche in bici?".
Il problema non è solo del pedalaitalia: è tutto il nostro movimento che ha ancora bisogno di visibilità e di essere conosciuto. Ma che vogliamo pretendere? in fin dei conti siamo appena nati...
 

tato

Biker serius
22/3/03
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Arcore
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Non credo si tratti di evoluzione: semplicemente alcune tappe sono state favorite dalla concomitanza di una giornata non lavorativa. Chi a luglio o a settembre lavora non sempre riesce a prendersi un giorno per andare in bici. Nel mese di agosto poi chi è via per ferie non ha certo la possibilità di venire a pedalare con noi.
La differenza con il camminaitalia è che là ci andavano i pensionati, che vanno tranquillamente a piedi, mentre in bici di pensionati ce ne sono ancora relativamente pochi...
sentieri: non sarebbe una brutta idea, ma prima consiglio di rivedere il percorso rendendolo un po' più ciclabile in alcune tappe...:i-want-t:
Qualche giorno fa legggendo qualche programma di conferenze del CAI Milano, mi sono ritrovato notizia di una conferenza di Corbellini con un titolo che suonava più o meno come una riflessione sul fatto che il Camminaitalia abbia ancora un senso. Se il suo mentore è costretto a fare una tale riflessione, probabilmente dovremmo anche riflettere sul futuro del Pedalaitalia. Da una parte lo trovo una bella iniziativa, dall'altra penso che non abbia senso se non accompagnato dalla definizione e palettatura/tracciatura GPS di un percorso definitivo. Non penso sia importante il Pedalatialia per il numero di partecipanti che raccoglie o per la copertura mediatica che otterrà. Quanto per la capacità di mettere a disposizione del popolo di pedalatori un "asset". Un percorso indimenticabile, da fare a tappe a segmenti, che possa diventare un classico della MTB. Se su questo percorso compare l'aquila del CAI, questo sarà il suo vero successo. Il Pedalaitalia potrebbe diventare in ambito MTB quello che è (o potrebbe essere) la Ciclopista del Sole, sostenuta dalla FIAB, per il cicloturismo tradizionale.
Da qui alcune mie riflessioni:

  1. Il nome: Pedalaitalia a me fa pensare ad un cicloturismo stile FIAB. Di primo impatto non mi porta a pensare alla MTB, ad una pedalata fuoristrada in montagna, ma bensì ad una paciosa pedalata su una ciclabile d'alzaia. Perchè la MTB non può proporsi nel CAI con un'autonomia rispetto alle pratiche tradizionali che parta proprio dai nomi, dai segni che la sua terminologia propone. Perchè non distinguerci? Perchè dovere correre dietro alla terminologia delle pratiche tradizionali del CAI adattandone i termini? Se come biker leggo distrattamente Pedalaitalia sui titoli di un giornale o rivista, magari nemmeno mi soffermo a leggere l'articolo, pensando alla solita manifestazione bitumara per stradisti o a una pedalata famigliare in periferia!
  2. Alcuni percorsi proposti non sono assolutamente adeguati alla pratica MTB. La MTB è un mezzo fantastico per riscoprire percorsi spesso snobbati dall'escursionismo pedestre tradizionale (e più scontato): le mulattiere di mezza costa, i sentieri prealpini. Fare MTB vuol dire percorrere tracce autonome e adeguate a questo mezzo. Non chiedo la ciclabilità al 100%, ma se devo spingere per un'ora la bici in salita, preferisco lasciarla a casa, calzare gli scarponi (o le scarpette da corsa in montagna) e salire leggero. Se devo tracciare un percorso per i biker devo trovare il giusto compromesso. Non me ne frega niente di arrivare a 3000 m. con la bici in spalla, magari preferisco una bella balconata a 2000 m. ma dove mi godo il piacere di pedalare. Se poi c'è (anche) una bella discesa da guidare ogni tanto, beh, allora...
  3. Le tappe dovrebbero partire da fondovalle, non da rifugi in quota. Ero in Valle d'Aosta quando passava la manifestazione. Purtroppo per impegni famigliari non potevo scomparire da mattina a sera. Se certe tappe fossero partite da paesi e non da rifugi in quota, anche dei partecipanti "di giornata" si sarebbero potuti aggregare con facilità.
  4. Un Pedalaitalia che attraversa le Alpi Centrali percorrendo più Km in Svizzera che in Lombardia non tiene fede al suo nome. Non parlo per sciovinismo o campanilismo lombardo, ma si è ignorata la fascia prealpina (Orobica, Lariana, Varesotta) che è stata una delle culle del MTB italiano. Si è voluto anche qui privilegiare l'alta quota, cercando percorsi pedalabili sul terreno Svizzero? Torniamo a quanto detto al punto 2: per la MTB è meglio la Presolana della Val Masino. Se in Val Masino non posso andarci (con passaggi intervallivi), allora passo dalle prealpi. Pedalo meglio e promuovo montagne che ne hanno bisogno più dell'Engadina.
Insomma, io punterei più sulla creazione di un adeguato percorso tracciato in modo permanente da Trieste a Trapani per poi pubblicizzarlo sui media ed invitare la gente a pedalare, una, due, tre, dieci tappe per volta come e quando vuole e può. Questo penso sia una missione che il CAI deve perseguire. Ciò implica però una progettazione del percorso attenta e meditata che coinvolga sezioni locali e, anche, e senza snobismi, gruppi di biker non associati che possano dare consigli per ottimizzare il percorso o suggerire varianti di differente valenza tecnica.
 

gammaray

Biker infernalis
7/7/04
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Trieste
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[*]Le tappe dovrebbero partire da fondovalle, non da rifugi in quota.... .

Capisco l'obiezione pero' come cicloescursionista se dovessi fare un giro a tappe(e qualche giro l'ho fatto) personalmente preferisco di gran lunga pernottare in un rifugio in quota che non in qualche paese di fondovalle. Poi se qualcuno ha tempo e voglia di aggregarsi lungo il percorso ben venga, che salga al rifugio da dove parte la tappa piuttosto che l'intero gruppo debba scendere a valle a raccogliere il nuovo arrivato.......libero lui di salire al rifugio al mattino presto o se preferisce evitare le levatacce che risalga al rifugio la sera precedente. o-o
riguardo il nome...bah alla fine e' un'etichetta, forse il buon Coppola lo ha scelto per ricollegarsi al Cammina Italia nel solco della tradizione CAI, poi se dia l'idea di una manifestazione cicloturistica beh...io ho partecipato dando supporto alla prima tappa e mi e' bastato e avanzato, c'era chi subito dopo la partenza appena la strada ha cominciato ad inerpicarsi (e la pendenza era ancora a una cifra) ha spaccato la catena, chi ha dovuto scendere e spingere per lunghi tratti, poi pretese di ristoro da parte di qualcuno che era partito leggero senza zaino e senza nemmeno una barretta in tasca, chi ha forato ma non aveva con se nemmeno una camera di scorta...e bene che non ci son state cadute e che nessuno si e' fatto male.
Poi non capisco che senso abbia mettere sul sito del pedalaitalia "obbligo di casco" quando nemmeno chi ha promosso l'iniziativa lo porta, poi magari a qualcuno (era una ragazza) viene qualche dubbio e infine chiede "ma quando metto il casco?" Mah lasciamo perdere, comunque spero che questa iniziativa abbia un seguito e che l'esperienza maturata (speriamo) porti miglioramenti per la prossima edizione.
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Tato, su questo tema con me sfondi una porta aperta. Al di là del nome, è proprio il percorso che non funziona in alcune parti. La seconda edizione (se si farà, spero che si faccia) dovrà avere alcune radicali modifiche. Ne parlerò nelle sedi opportune, non è il caso di anticiparle qui - almeno finché la manifestazione è ancora in corso.
L'esperienza è maestra e dovremo tenere le cose buone e buttare le cattive, facendo attenzione a non buttare anche il bambino con l'acqua sporca.
Una cosa sicuramente l'abbiamo ottenuta: in qualche modo ora si comincia ad associare la mtb al cai. E fosse solo per questo abbiamo ottenuto un grande risultato.
 

capataz

Biker superioris
12/5/03
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Rocky Mountain Altitude Rally
Senza nasconderci nulla è giusto riconoscere che non tutte le tappe erano la migliore soluzione di percorso possibile. Delle nostre due la prima tappa era troppo lunga e meglio sarebbe stato spezzarla in due.
Però è anche vero che mettere in piedi questo evento in così poco tempo non sarebbe stato possibile se non sfruttando le conoscenze già disponibili di Coppola. Ho poi segnalato a Claudio la cosa e spero che lo stesso abbiano fatto altri direttori di tappa per poter avere un pò di materiale per una, speriamo, futura riedizione riveduta e corretta.

In quanto alla esposizione mediatica speravo solo che, essendo una manifestazione nazionale che vedeva coinvolte tantissime sezioni e soci, il CAI centrale ne desse un risalto maggiore attraverso i suoi numerosi mezzi (gli articoli sullo scarpone erano il minimo sindacale). Non mi aspettavo certo che fossero i giornali o le tv a venirci a cercare.

Per quanto riguarda invece il forum credo che la diffidenza verso tutto ciò che si chiama CAI sia duro a morire e il poco interesse suscitato qui sia dovuto solo ad una malcelata diffidenza verso il nostro sodalizio. Pazienza, io ho goduto di due giornate eccezionali, al di la di tutto (percorso imperfetto, nome "cicloturistico", assenza di partecipanti spontanei ecc.).
 

gammaray

Biker infernalis
7/7/04
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Trieste
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Per quanto riguarda invece il forum credo che la diffidenza verso tutto ciò che si chiama CAI ......
beh questo del "Diretur" non e' un sito CAI bensi' un sito dedicato alla mtb dove, tra i migliaia (30.000?) di iscritti una parte di questi e' socio CAI.
Poi se un giorno ci sara' un forum mtb ospitato su un sito CAI :idea: ben venga.
....assenza di partecipanti spontanei ecc.).
Chissa' magari per aumentare il numero dei partecipanti si potrebbero organizzare rastrellamenti e retate nei pressi della partenza di ogni tappa... :smile: :smile: :smile:
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
bhe c'è meno diffidenza qui verso il cai rispetto a quella che trovo nel CAI commissione escursionismo verso la Mountain Bike... (cicloescursionismo proprio non mi scende),

vi avrei fatto assistere a quello che è successo a Isola del gran sasso nel convegno degli accompagnatori... la CCE (commissione centrale escursionismo) tranne che per un paio di elementi è completamente distaccata dalla sua base, gli accompagnatori di escursionismo, non si rendono conto di quello che si aspetta la base e i soci cai e i non soci cai... ma tutto questo è un'altra storia.

Per quanto riguarda il pedalaitalia il suo ideatore Claudio sa benissimo che io sono perplesso sulla cosa, soprattutto per il breve tempo a disposizione per organizzare il tutto da cui è scaturita la difficoltà di trovare percorsi adatti, trovare persone, organizzare le persone ecc.. Ad esempio per le tappe abruzzesi ci sono dei problemi dovuti alla mancanza di ferie mie e di un altro elemento quindi ammazzarsi per trovare uno disposto a fare da direttore di tappa... probelmi legati a chi poteva partecipare seconddo la cce devono partecipare solo i soci ecc ecc.

Ora se vogliamo che non ci sia diffidenza rispetto al CAI da parte di chi va in MTB bisogna lavorare sull'immagine che diamo ma fino a quando ci sarà al vertice chi ancora confonde la MTB con la sola DH o dice che sono fuori dalla nostra cultura perché le dominazioni sono inglesi... bhe siamo messi male...

ok oggi non è giornata ....

ciao
 

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