Anticipando che non è uno scherzo, né un'esagerazione dei fatti...
Qualche mese fa arriva in negozio un uomo di 50 anni circa. Cerca due bici elettriche per sé e suo figlio. Gli faccio vedere Focus e Lapierre, i prezzi sono più alti rispetto ad Haibike che aveva già visto altrove, ma gli spiego caratteristiche e pregi dei modelli che gli propongo, e gli stilo un preventivo coi prezzi scontati. Soprattutto su Lapierre, applico "solamente" il 10%, visto il ricarico assolutamente irrisorio sui quei modelli (non posso scriverlo con esattezza, ma dico solo che avevo tolto più di metà del mio guadagno...). Appena vede i prezzi, afferma che quello non sia sconto, ed inizia già a farmi leggermente irritare per l'atteggiamento...entra poi in scena mio padre, si vedono e non senza fatica riconoscono di essere vecchi compagni di scuola. Faccio finta di niente su come aveva parlato, e continuiamo a discutere di preventivi. Mi focalizzo su Focus visto che il suo interesse primario è lo sconto ottenuto, più del valore in sé della bici stessa, e lì si può fare di più (15%, addirittura anche 18%), ma inizia a blaterare di cose che, evidentemente, non sa, ma crede di sapere meglio di me, e con arroganza e superbia vuole spiegare a me come fare il mio lavoro: innanzitutto, altri rivenditori gli fanno MINIMO il 25% (!!), poi racconta suoi antefatti lavorativi, ovvero di essere proprietario di un'azienda di vernici (un nostro amico presente in negozio che gli aveva fatto lavori sostiene possegga un capannone il cui solo edificio valga oltre 200.000€, e che viva in una vera e propria villa), che ormai i tempi non sono quelli di una volta, in cui aveva il 70% di ricarico ed oltre, mentre adesso si deve accontentare anche solo del 30% per poter lavorare bene! Così, come anticipavo sopra, comincia a dire quello che dovrei fare io, ovvero: chiamare semplicemente il rappresentante, informarmi se la bici è disponibile, metterci 50€/100€ di ricarico sul mio prezzo e vendergliela. In questo modo io posso innalzare le mie vendite, e con una semplice telefonata, mettermi in tasca soldi facili, a suo dire. Ovvero, su due bici, su un valore tra 6000€ e 7000€ circa, ricaricare circa 100€ massimo 200€. Ora, non so se la matematica sia un'opinione, ma 100€ su 6000€ equivale a quanto? L'1,65%? Volendo raddoppiare, 200€, siamo al 3%? In questo modo, con una semplice telefonata, che non mi costa niente (speriamo di avere una buona tariffa che preveda minuti di conversazione gratuita, altrimenti la telefonata rischia di costarmi più del guadagno della vendita di due e-bike!!), mi metto in tasca bei 100€/200€ su oltre 6000€ di bici vendute, e così mando avanti un negozio, pago tutte le spese e sostengo pure tutta la famiglia. Ovviamente, applicando la stessa percentuale di ricarico su tutte le altre vendite, su una bici di 500€ dovrei guadagnare circa 10€, mentre dovrei intascare circa 50 o 60 centesimi su un ciclocomputer o una
catena da 30€. Lauti guadagni, facili e veloci!
Ah, e pensando a posteriore, questo significa pure che fatturando il, tutto, sia in ingresso che in uscita, se per assurdo facessero un controllo e vedessero combaciare il nome delle bici in fattura ed il nome delle bici sullo scontrino fiscale, soprattutto in virtù delle date assai vicine (quindi non una svendita di un refuso di magazzino, ma qualcosa ordinata ad hoc per la vendita), potrebbero denunciarmi per evasione fiscale! Perché nessun commerciante, artigiano o chicchessia farebbe un lavoro o vendere merce di 6000€ o 7000€, per guadagnare 100€ o 200€. Di certo non lui, che per accontentarsi è disposto a scendere al 30% di ricarico sulle proprie vendite (se poi riesce a vendere col 40%, o col 50%, beh, tanto meglio).
Dopo un paio di viaggi in negozio e telefonate, alla fine abbiamo dovuto gentilmente invitarlo a prendere una bici altrove, oppure a comprarne una da noi col 10% esatto dal listino, se proprio ci teneva.