News [Video] Via ferrata in MTB

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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sembola

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Forse mi sono spiegato male. Non giudico chi vuole praticare certi percorsi con la bici ma è opportuno tutelare anche gli altri.
Nel caso specifico non comprendo come "praticare certi percorsi" possa mettere in pericolo "anche gli altri" tanto da doverli "tutelare". Il biker scende in modalità trialistica a velocità ridotta, altra cosa se percorresse un sentiero più facile (e quindi potenzialmente più frequentato) in "modalità gara", quello sì che sarebbe pericoloso.

Ma non è questo il caso, e lo dico da persona che in ferrata non ci va neppure a piedi (figuriamoci con la bici sulle spalle) :prost:
 
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scratera

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Nel caso specifico non comprendo come "praticare certi percorsi" possa mettere in pericolo "anche gli altri" tanto da doverli "tutelare". Il biker scende in modalità trialistica a velocità ridotta, altra cosa se percorresse un sentiero più facile (e quindi potenzialmente più frequentato) in "modalità gara", quello sì che sarebbe pericoloso.

Ma non è questo il caso, e lo dico da persona che in ferrata non ci va neppure a piedi (figuriamoci con la bici sulle spalle) :prost:
...ti linko questo http://www.ansa.it/sito/notizie/cro...ito_6606efb4-93de-4fc2-aaa0-ca202e10a44b.html e poi vi lascio alle vostre elocubrazioni...
 

muldox

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Scusa ma non capisco il nesso??

Ti vorrà dire che i soccorritori rischiano la pelle per andare a soccorrere la gente, anche se nel caso specifico l'incidente non è avvenuto durante l'azione di soccorso vera e propria.
Quello dei rischi che si prendono i soccorritori è un cavallo di battaglia di chi contesta un certo modo di fare mtb. Argomentazione totalmente fasulla, a mio giudizio, dato che metterebbe in discussione una miriade di attività, comportamenti, nonchè il senso stesso dell'esistenza del soccorso alpino e non solo.
 

Marklenders

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Ti vorrà dire che i soccorritori rischiano la pelle per andare a soccorrere la gente, anche se nel caso specifico l'incidente non è avvenuto durante l'azione di soccorso vera e propria.
Quello dei rischi che si prendono i soccorritori è un cavallo di battaglia di chi contesta un certo modo di fare mtb. Argomentazione totalmente fasulla, a mio giudizio, dato che metterebbe in discussione una miriade di attività, comportamenti, nonchè il senso stesso dell'esistenza del soccorso alpino e non solo.
Sono d'accordo con te,la mia domanda era ironica,se dovessimo ragionare cosi non usciremo più di casa,in un modo o in un altro indirettamente si può mettere a rischio la vita di altri.
 

muldox

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apriliaetv

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alcune
Probabilmente alcuni vogliono dire che i soccorritori già rischiano di proprio quando devono aiutare persone che si trovano in difficoltà a causa di un incidente o fatalità facendo cose normali o moderatamente rischiose (ma questo del resto è il loro lavoro che cmq hanno scelto anche per vocazione) . Quando invece si supera un certo limite è quasi come andarsela a cercare, pertanto aumenta per questi professionisti del soccorso il rischio potenziale di dovere intervenire con tutti i rischi che questo comporta. Mah... questo però è un ragionamento che mi lascia molto perplesso...., se dovessi pensarla effettivamente così dovrei vendere la bici per togliermi il senso di colpa.
 

sembola

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@scratera, la questione dei soccorritori è molto scivolosa.

Chi lo decide quale attività è "troppo pericolosa" e che "mette in pericolo i soccorritori"?

Come decidiamo se chi "fa qualcosa" in montagna lo fa a ragion veduta, con la corretta preparazione fisica e logistica, oppure "a cazzo di cane"?

Istituiamo un patentino con tanto di esame, senza il quale il gendarme non ti fa accedere alla ferrata o alla linea di arrampicata? Ovviamente all'italiana, tanto per farci mangiare qualcuno, visto che poi i gendarmi non ci sono e quindi non possono controllare un bel nulla...

Io non dico che la montagna debba essere un'area da far west, dove ognuno fa quello che vuole senza alcun limite. I limiti possono, ed in alcuni casi debbono esserci, purchè sensati e non ideologici. Il primo limite però è quello personale della preparazione tecnica e logistica. E nel caso specifico mi pare che il biker in questione non sia una sprovveduto che va alla ventura.

Ripeto, a me queste "imprese" non dicono nulla, e resto convinto dell'opinione che senza i social network e l'esibizionismo da essi alimentato certe "imprese" in larga parte neppure sarebbero tentate. Tutt'altra cosa è dire "a me non piace/interessa" (o peggio "non sono in grado") = "va vietato".
 
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Picola ma carattarastica...
Ok...il.,video è bello,lascia senza fiato,ma lascia anche molti pensieri...premesso che se la zona non è vietata alle mtb,e o si possono ottenere permessi per farlo,libero chiunque di fare o di andarci a provare,sempre se sia nelle proprie capacità...non condivido comunque,perchè credo che l'alpinismo vada espretato in altra maniera,ma è un mio parere personale,non in linea sicuramente col pensiero di alcuni...ma non con questo demonizzo...mi auguro solo che qualche fenomeno,(che tale si crede,ma non è),non provi ad emulare...,ma poi qualcosa da dire,è che su percorsi del genere anche certi trekkers farebbero meglio a starsene a casa...in fondo al video si vede benissimo,la tipa in canotta,pantaloncini corti e Nike...tipico abbigliamento da alpinismo...
 
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Tc70

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Già, quindi con le mountain bike solamente in bikepark o sulle piste ciclabili, e sulla Via Aurelia solamente con le bighe romane.

:spetteguless: Io credo possano circolare anche altrove...o almeno io ci provo...certo non farò mai alpinismo a 2 ruote,la bici mi piace di più pedalarla che portarmela a spalle...anche se ne fossi veramente capace...;-)
 

albatros_la

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...qui http://www.ilfriuli.it/articolo/Cro...-quote-operazione_di_soccorso_alpino/2/167413 però ci hanno rimesso la pellaccia in più...e proprio durante una azione di soccorso...sarebbe bene essere consapevoli di ciò :prost:
A fare l'avvocato del diavolo, si direbbe che bisogna essere consapevoli del fatto che nel caso specifico si è spezzato il cavo del verricello... Che si tratti di un soccorso o meno, è una cosa che non deve avvenire, e prescinde dall'attività di soccorso in sé.
Capisco comunque che c'è chi si spinge oltre il limite. A mio modesto parere, ognuno è libero di fare ciò che vuole se non mette in pericolo gli altri e se rispetta le leggi vigenti. Il soccorso interviene con le sue regole (che dovrebbero prevedere un'attenta valutazione dei rischi. Ad es. non volano se il tempo lo rende impraticabile), che dovrebbero metterlo al riparo da grossi rischi. Il limite di cui sopra è qualcosa di davvero difficile da valutare e fissare. Semmai fosse possibile, mi piacerebbe che a chi soccorso venisse presentato il conto dell'operazione...
 
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sembola

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...Semmai fosse possibile, mi piacerebbe che a chi soccorso venisse presentato il conto dell'operazione...
Se parliamo di far pagare gli interventi "inutili", dove non si configurano gli estremi della necessità del soccorso, potrei essere d'accordo. Altrimenti torniamo al discorso di cui prima, chi decide qul è il limite oltre il quale non ci si può spingere? :nunsacci:

Fermo restando che far pagare gli interventi (in tutto o in parte, sempre o in certi casi) non solo non risolverebbe il problema ma anzi lo potrebbe peggiorare. Mi faccio un'assicurazione, dopo di che sapendo che tanto c'è chi paga chiamo con più agio :spetteguless:
 

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Se parliamo di far pagare gli interventi "inutili", dove non si configurano gli estremi della necessità del soccorso, potrei essere d'accordo. Altrimenti torniamo al discorso di cui prima, chi decide qul è il limite oltre il quale non ci si può spingere? :nunsacci:



Secondo me,il buonsenso,che ognuno di noi dovremmo avere,poi c'è chi ce l'ha più di larghe vedute e chi meno...;-)
 

albatros_la

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Se parliamo di far pagare gli interventi "inutili", dove non si configurano gli estremi della necessità del soccorso, potrei essere d'accordo. Altrimenti torniamo al discorso di cui prima, chi decide qul è il limite oltre il quale non ci si può spingere? :nunsacci:
Per questo ho scritto "semmai fosse possibile".

Fermo restando che far pagare gli interventi (in tutto o in parte, sempre o in certi casi) non solo non risolverebbe il problema ma anzi lo potrebbe peggiorare. Mi faccio un'assicurazione, dopo di che sapendo che tanto c'è chi paga chiamo con più agio :spetteguless:
Ottimo. Perlomeno a pagare è un soggetto privato e non tutti noi. Sono disposto a pagar le tasse per chi ha un incidente stradale sui generis, ma lo sono decisamente di meno per pagare le decine di euro/minuto di un elicottero più equipaggio perché un folle ha deciso di gettarsi giù da una montagna in chiara condizione di pericolo... Lo so, il pericolo è soggettivo, ma tant'è.

Secondo me,il buonsenso,che ognuno di noi dovremmo avere,poi c'è chi ce l'ha più di larghe vedute e chi meno...;-)
Lì sta il problema. Il buonsenso non è normato, non è quantificabile, e ciascuno pensa di averlo, anche quelli che per la maggior parte di noi non lo dimostrano minimamente. È questo problema che ho riassunto col "semmai fosse possibile" di cui sopra.
 

sembola

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Ottimo. Perlomeno a pagare è un soggetto privato e non tutti noi.
Trovo molto discutibile la logica della monetizzazione tanto in voga ai giorni nostri, tanto più in un caso come questo in cui la questione è il rischio del personale di soccorso, che esiste indipendentemente da chi paga l'intervento.
Voglio essere chiaro, non sto dicendo che il soccorso è un diritto sempre e comunque, dico che la monetizzazione rischia di essere controproducente e di aumentare, anzichè ridurre, i rischi per il personale di soccorso.


Sono disposto a pagar le tasse per chi ha un incidente stradale sui generis,ma lo sono decisamente di meno per pagare le decine di euro/minuto di un elicottero più equipaggio perché un folle ha deciso di gettarsi giù da una montagna in chiara condizione di pericolo... Lo so, il pericolo è soggettivo, ma tant'è.
Capisci da te quanto è contraddittorio parlare di "chiara condizione di pericolo" e poi uscirsene con "il pericolo è soggettivo".
Mi permetto anche di farti notare che, senza arrivare ai casi citati da ANDREAMASE, la quasi totalità degli incidenti stradali è causato da imprudenze, distrazioni e deliberate infrazioni alle norme del Codice della Strada.
Detto questo, se rimaniamo al caso in questione, siamo di nuovo a quanto ho scritto già due volte: se una cosa non ci piace, non ci interessa o non la sappiamo fare allora "è da folli". A me non pare che sia così.


Lì sta il problema. Il buonsenso non è normato, non è quantificabile, e ciascuno pensa di averlo, anche quelli che per la maggior parte di noi non lo dimostrano minimamente. È questo problema che ho riassunto col "semmai fosse possibile" di cui sopra.
I rischi si possono azzerare solo impedendo che un incidente possa avvenire (probabilità=0) oppure facendo sì che le conseguenze dell' incidente siano nulle. Insomma, non praticando più nessuna attività. Non si va più in auto, non si pedala più una bici, niente bagni al mare nè escursioni in montagna. Ed allora finalmente non succede più nulla a nessuno.
 

muldox

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Secondo me,il buonsenso,che ognuno di noi dovremmo avere,poi c'è chi ce l'ha più di larghe vedute e chi meno...;-)
Il buonsenso però non lo misuri in metri. Se io vado a saltare il canyon gap della Rampage il buonsenso è zero, ma se la stessa cosa la fanno gli atleti che partecipano a quella manifestazione le cose cambiano. Nel caso specifico di questo video qualcuno ha elementi per dire che i protagonisti hanno agito al di sopra delle loro capacità?
 
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