News Diamonz: carbonio 100% Made in Italy

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Diamonz: carbonio 100% Made in Italy

Diamonz_Cover-1600x1044.jpg


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[Comunicato stampa]

Diamonz - Made under pressure

Il diamante è la forma più pura in cui il carbonio si manifesta in natura, generato da pressioni elevatissime che trasformano il semplice carbonio nel materiale naturale più duro del nostro pianeta. In modo analogo, la pressione esercitata negli stampi trasforma la semplice fibra di carbonio, sapientemente disposta, in un...
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teoDH

Ospite
Sicuramente un bel prodotto, costruito forse meglio delle tante taiwanate che ci propinano, in linea con i prezzi (ahime troppo alti) di mercato di altri marchi top di gamma, rimane la perplessità che con quello che costa un solo canale in carbonio fatto bene, ci compro quasi due set completi di ruote in alluminio di alta gamma (gli hope vtec dh stanno ora su CRC a poco più di 400 euro), e rimango ancora perplesso sull'usare un componente così bello ma anche così delicato su una DH.
 

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Sicuramente un bel prodotto, costruito forse meglio delle tante taiwanate che ci propinano, in linea con i prezzi (ahime troppo alti) di mercato di altri marchi top di gamma, rimane la perplessità che con quello che costa un solo canale in carbonio fatto bene, ci compro quasi due set completi di ruote in alluminio di alta gamma (gli hope vtec dh stanno ora su CRC a poco più di 400 euro), e rimango ancora perplesso sull'usare un componente così bello ma anche così delicato su una DH.
Da quanto mi hanno detto alcuni top rider italiani che li usano e che li hanno usati tutta la scorsa stagione, compreso ai Worlds in Val di Sole... di delicato non hanno proprio nulla.
 
T

teoDH

Ospite
Sicuramente un bel prodotto, costruito forse meglio delle tante taiwanate che ci propinano, in linea con i prezzi (ahime troppo alti) di mercato di altri marchi top di gamma, rimane la perplessità che con quello che costa un solo canale in carbonio fatto bene, ci compro quasi due set completi di ruote in alluminio di alta gamma (gli hope vtec dh stanno ora su CRC a poco più di 400 euro), e rimango ancora perplesso sull'usare un componente così bello ma anche così delicato su una DH.
Da quanto mi hanno detto alcuni top rider italiani che li usano e che li hanno usati tutta la scorsa stagione, compreso ai Worlds in Val di Sole... di delicato non hanno proprio nulla.
questo è un bel riscontro, perchè ti assicuro che in park di cerchi in carbonio blasonatissimi crepati ne ho visti non pochi, e rimane il mio più grande timore, da consumatore.
 

Tira la careta

Biker perfektus
13/10/10
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Basso Varesotto
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Scott, vecchia e pesante!
Ok hookless, ma i due classici rilievi per evitare lo stallonamento, anche nel cerchio sezionato non mi pare di vederli.
O i talloni salgono talmente forzati che non è possibile che stallonino?
 

frenk

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Ok hookless, ma i due classici rilievi per evitare lo stallonamento, anche nel cerchio sezionato non mi pare di vederli.
O i talloni salgono talmente forzati che non è possibile che stallonino?
Hookless significa proprio che sono totalmente privi di quel classico rilievo, che si chiama dente o gancio. Questo sistema è ormai adottato dalla quasi totalità dei cerchi in carbonio e anche da numerosi cerchi in alluminio. La tenuta è ottimizzata, ma non occorre che il diametro della spalla sia tale da far montare il copertone a sforzo, è l'aderenza che li tiene in sede.
 

lollo72

Biker velocissimus
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Romagnano Sesia
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Sarò campanilista, ma preferisco spendere certe cifre per un prodotto di nicchia made in Italy piuttosto che qualche blasonoto brand made in Taiwan ; w l'artigianato Italiano .
 

Tira la careta

Biker perfektus
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Scott, vecchia e pesante!
Ok hookless, ma i due classici rilievi per evitare lo stallonamento, anche nel cerchio sezionato non mi pare di vederli.
O i talloni salgono talmente forzati che non è possibile che stallonino?
Hookless significa proprio che sono totalmente privi di quel classico rilievo, che si chiama dente o gancio. Questo sistema è ormai adottato dalla quasi totalità dei cerchi in carbonio e anche da numerosi cerchi in alluminio. La tenuta è ottimizzata, ma non occorre che il diametro della spalla sia tale da far montare il copertone a sforzo, è l'aderenza che li tiene in sede.
Grazie,
sul fatto che hookless significasse l'assenza del j-hook ne ero conscio, non ero consapevole che l'assenza dell'uno comportasse anche l'inutilità dell'altro, anche perchè qualche cerchio che mi è capitato di vedere, rinunciava al j-hook, ma manteneva i due risalti sul fondo (che oltretutto non ho mai capito se avessero un nome univoco per tutti) o meglio, gli ultimi erano degli enve (credo M60), ed era più un avvallamento nella posizione del tallone dello pneumatico.
Confesso che, comunque, la presenza dello stesso mi dà un pò più di tranquillità.
 

uomoscarpia

Biker urlandum
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vicenza
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Sarò campanilista, ma preferisco spendere certe cifre per un prodotto di nicchia made in Italy piuttosto che qualche blasonoto brand made in Taiwan ; w l'artigianato Italiano .
sinceramente non ho mai capito dove sta il problema di comprare un prodotto fatto a Taiwan, mica sappiamo lavorare solo in Italia eh....anzi da quelle parti ci sono le più grandi industrie del ciclo...
 

cheyax

Biker superioris
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emilia romagna
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Sicuramente un bel prodotto, costruito forse meglio delle tante taiwanate che ci propinano, in linea con i prezzi (ahime troppo alti) di mercato di altri marchi top di gamma, rimane la perplessità che con quello che costa un solo canale in carbonio fatto bene, ci compro quasi due set completi di ruote in alluminio di alta gamma (gli hope vtec dh stanno ora su CRC a poco più di 400 euro), e rimango ancora perplesso sull'usare un componente così bello ma anche così delicato su una DH.
Da quanto mi hanno detto alcuni top rider italiani che li usano e che li hanno usati tutta la scorsa stagione, compreso ai Worlds in Val di Sole... di delicato non hanno proprio nulla.
questo è un bel riscontro, perchè ti assicuro che in park di cerchi in carbonio blasonatissimi crepati ne ho visti non pochi, e rimane il mio più grande timore, da consumatore.
però molti cerchi che secondo le case produttrici sarebbero adatti all'enduro (quindi utilizzo sporadico in bike park) pesano quasi 100gr in meno e non so quanto possano essere resistenti
 

LucaProBiker

Biker serius
2/5/08
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veneto
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.
Dici che il lavoro è fatto bene solo perché lo fa tuo figlio, è come dire che quel cerchio è una schifezza solo perché fatto a Taiwan.

Lo sapevi che i telai in carbonio Btwin li fanno a mano i francesi a Lille?
Beh, non mi pare che sia luogo comune che i telai btwin siano fighi.
Eppure sono fatti in Francia.
 

frenk

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Sarò campanilista, ma preferisco spendere certe cifre per un prodotto di nicchia made in Italy piuttosto che qualche blasonoto brand made in Taiwan ; w l'artigianato Italiano .
sinceramente non ho mai capito dove sta il problema di comprare un prodotto fatto a Taiwan, mica sappiamo lavorare solo in Italia eh....anzi da quelle parti ci sono le più grandi industrie del ciclo...
Taiwan è indiscutibilmente la patria mondiale della lavorazione del carbonio, sicuramente per quantità, ma questo non significa che non siano in grado di offrire qualità. La discriminante sta in quanto si investe per sfruttare il loro know how. Spesso le aziende che si rivolgono ai produttori di carbonio taiwanesi, scelgono di risparmiare o comunque di massimizzare il loro margine di guadagno, quindi i prodotti non sono configurabili come eccellenza ma come prodotto di largo consumo e di qualità inferiore, che è quanto richiesto dall'azienda che li commissiona per poi rivenderli. Penso per esempio a quei cerchi in carbonio che effettivamente si spaccano a guardarli, che alcuni brand ultimamente commissionano a basso costo da usare sulle loro bici come primo montaggio tanto per dire che hanno allestimenti con ruote carbon. Invece le aziende disposte a pagare cifre molto alte per la realizzazione di prodotti di alta gamma, hanno a disposizione know how ed eccellenza anche a Taiwan. Quindi non si tratta di chi fa meglio le cose. Il fatto che Diamonz produca in Italia, da un produttore che in quanto a know how ed eccellenza avrebbe solo da insegnare, non significa che faccia necessariamente un prodotto migliore di un (vero) top di gamma taiwanese. Il fatto che produca interamente in Italia dovrebbe semplicemente essere uno stimolo a smuovere l'economia del nostro paese invece che continuare a gonfiare il fatturato di aziende statunitensi che producono in oriente. Questo credo intedesse dire @lollo72 parlando di campanilismo e di preferenza per il prodotto italiano.
 
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uomoscarpia

Biker urlandum
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vicenza
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Dici che il lavoro è fatto bene solo perché lo fa tuo figlio, è come dire che quel cerchio è una schifezza solo perché fatto a Taiwan.

Lo sapevi che i telai in carbonio Btwin li fanno a mano i francesi a Lille?
Beh, non mi pare che sia luogo comune che i telai btwin siano fighi.
Eppure sono fatti in Francia.
e anche i telai btwin danno garanzia a vita su 300 euro di bici per dire....
 

jimmy27

Biker forumensus
28/9/04
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como
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Sarò campanilista, ma preferisco spendere certe cifre per un prodotto di nicchia made in Italy piuttosto che qualche blasonoto brand made in Taiwan ; w l'artigianato Italiano .
sinceramente non ho mai capito dove sta il problema di comprare un prodotto fatto a Taiwan, mica sappiamo lavorare solo in Italia eh....anzi da quelle parti ci sono le più grandi industrie del ciclo...
Taiwan è indiscutibilmente la patria mondiale della lavorazione del carbonio, sicuramente per quantità, ma questo non significa che non siano in grado di offrire qualità. La discriminante sta in quanto si investe per sfruttare il loro know how. Spesso le aziende che si rivolgono ai produttori di carbonio taiwanesi, scelgono di risparmiare o comunque di massimizzare il loro margine di guadagno, quindi i prodotti non sono configurabili come eccellenza ma come prodotto di largo consumo e di qualità inferiore, che è quanto richiesto dall'azienda che li commissiona per poi rivenderli. Penso per esempio a quei cerchi in carbonio che effettivamente si spaccano a guardarli, che alcuni brand ultimamente commissionano a basso costo da usare sulle loro bici come primo montaggio tanto per dire che hanno allestimenti con ruote carbon. Invece le aziende disposte a pagare cifre molto alte per la realizzazione di prodotti di alta gamma, hanno a disposizione know how ed eccellenza anche a Taiwan. Quindi non si tratta di chi fa meglio le cose. Il fatto che Diamonz produca in Italia, da un produttore che in quanto a know how ed eccellenza avrebbe solo da insegnare, non significa che faccia necessariamente un prodotto migliore di un (vero) top di gamma taiwanese. Il fatto che produca interamente in Italia dovrebbe semplicemente essere uno stimolo a smuovere l'economia del nostro paese invece che continuare a gonfiare il fatturato di aziende statunitensi che producono in oriente. Questo credo intedesse dire @lollo72 parlando di campanilismo e di preferenza per il prodotto italiano.
Spiegato benissimo, ma non concordo, il fatto che sia made in italy non è sinonimo di qualità.
 
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Biker superis
8/6/09
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Saint Vincent
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Il poter parlare la stessa lingua con chi ha progettato e realizzato il prodotto a mio avviso non ha prezzo. Se hai un problema ti spiegano dove hanno sbagliato, se sono onesti, e impari qualche cosa al di fuori del tuo settore.
Lo stesso vale per un telaio fatto a mano, ci parli con il progettista e molte volte è lui che ti cuce addosso il telaio per te arrivando a geometrie che seguono la tendenza ma alle volte leggermente fuori ma adatte a te.
 

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