Fra trincee e dirupi

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Si torna sullo Stelvio (non per l’ultima volta quest’anno) per salire a Cima Scorluzzo, visitare le postazioni militari italiane della prima guerra mondiale, e poi scendere verso Bormio fra trincee e sentieri spazzati via dalle intemperie.

YouTube video

 



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La Cima Scorluzzo fa parte di una delle vette descritte in questo itinerario.

 

Commenti

  1. ninerjetrdo29:

    Al di la degli aspetti tecnici, il video invoglia ad arrivare lassù. Bravi
    Non è obbligatorio farlo in bici, il posto è da rimanere a bocca aperta! Trekking consigliatissimo ;)
  2. steve-U:

    noi siamo usciti alla casa cantoniera quota 2200m (sentiero mezzo franato) perchè la strada più in basso era bloccata da una frana e non facevano passare neanche i ciclisti. Il giro veramente ficco è arrivare fino a Bormio, lasciarsi andare nelle Terme naturali e poi affrontare la lunga risalita fino al Passo dello Stelvio :D
    Il giro è per la maggior parte ciclabile senza grossi rischi, i punti critici sono tutti superabili a piedi ed hanno la stessa variabile di rischio che avrebbero se venissero affrontati in veste di pedone.
    è consigliato avere un'ottima dimestichezza con il nose press...non è il trail giusto per fare pratica ;)
    L’ho fatto qualche anno fa partendo da Premadio in bici (DUE PALLEEEE) e confermo che I tratti pericolosi da fare a piedi sono proprio all’inizio della discesa più qualche altro passaggio più sotto. Io dalla Piccola Machu Picchu ero sceso più facilmente nella valle a destra (scendendo) sbucando quindi più in alto sulla strada. Avevo poi intenzione di fare un sentiero che prendi da uno dei primi tornanti scendendo dalla Val del Braulio e che traversando più o meno in quota sbuca al Crap dell’Aquila ma mi aveva informato un tipo incontrato che il sentiero era franato e ostruito da alberi: un calvario!
    Meno male l’Ho incontrato !

    grandissimi comunque, un controllo delle mezzo veramente invidiabile!
  3. Docste:

    Grazie per il suggerimento. Non sono un po' leggere? Io ho usato qualche volta delle Salomon, ma dopo alcuni incontri ravvicinati dei miei alluci con le pietre, sono tornato a scarpe più rinforzate.
    Ottima osservazione! Dipende dai gusti. Io mi trovo bene con quelle, ma certamente non sono protettive!
    Le scarpe basse ma semirigide, come parecchie scarpe da avvicinamento, a me non sono mai piaciute per la combinazione di suola "rigida" e mancata protezione della caviglia, che sono un buon mix per favorire le storte. Preferisco la maggiore sensibilità delle scarpe da trail running.
    Le Salomon tipo speedcross o similari sono comunque più leggerine e "molli" di quelle che uso io.
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