L’atleta più rappresentativo del decennio

Grazie ai precedenti sondaggi della settimana conclusiva degli anni ’10, abbiamo stabilito con i vostri voti quali siano le innovazioni nei diversi ambiti della mountain bike per le quali questo decennio verrà ricordato. Sappiamo così che l’innovazione più rappresentativa del decennio per ciò che riguarda la MTB e i suoi componenti è il reggisella telescopico, quella più importante per le protezioni e gli accessori sono i fluidi non newtoniani come D3O e Sas-Tec mentre la più significativa nell’ambito dei device elettronici è rappresentata dai sistemi GPS.

Ora abbandoniamo i temi più materiali per abbracciare l’aspetto umano, votando quello/a che ritenete sia l’atleta che, per meriti sportivi ma non solo, possa rappresentare al meglio il decennio appena concluso, così come leggende del calibro di John Tomac, Nicolas Vouilloz o Anne-Caroline Chausson hanno fatto in passato.

Tra le opzioni troviamo atleti provenienti da diverse discipline e molto differenti tra loro. La selezione non è stata affatto semplice, dato che sono veramente tanti gli atleti che hanno lasciato un segno indelebile nel decennio passato. Le quattordici candidature vanno dai campioni di XC Nino Schurter, Julien Absalon e Jolanda Neff ai nomi più rappresentativi della DH come Greg Minnaar, Aaron Gwin, Loïc Bruni e Rachel Atherton, passando per i freerider Brandon Semenuk e Andreu Lacondeguy e per gli enduristi Jerome Clementz e Sam Hill, quest’ultimo già dominatore in DH in questo stesso decennio. Le nomination includono anche atleti che hanno fatto della tecnica un’arte, svincolandosi dalle discipline agonistiche per dedicarsi allo spettacolo come l’ex campione di downhill Josh Bryceland e i trialisti Danny MacAskill e Fabio Wibmer. Se il vostro atleta preferito non rientra nelle nomination non fatene un dramma, sicuramente avrebbe meritato di esserci ma non avremmo potuto inserire tutti, quindi siate sportivi e votate quello che ritenete il migliore tra quelli presenti.

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