La migliore innovazione del decennio su protezioni e accessori

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Secondo appuntamento con la serie di sondaggi con i quali votare gli elementi per il quale verrà ricordato il decennio che si sta per concludere. Dopo aver votato per l’innovazione più eclatante del decennio per quanto riguarda la mountain bike e i suoi componenti, dove ha vinto con netto vantaggio il reggisella telescopico, ora vi chiediamo di eleggere l’innovazione più importante che ha coinvolto il mondo delle protezioni e degli accessori per la MTB.

Tra le opzioni di voto abbiamo inserito i caschi scomponibili, il sistema MIPS, i materiali morbidi usati per le protezioni derivati da fluidi non newtoniani come D3O e Sas-Tec, la protezione spinale integrata negli zaini, i vari sistemi di cinghie portaoggetti per fissare attrezzi e camere d’aria al telaio, i multitool da integrare all’interno dei componenti della bici (cannotto di sterzo, manubrio o perno delle pedivelle).



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La migliore innovazione del decennio su protezioni e accessori

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Commenti

  1. frenk:

    Tutte innovazioni utili e intelligenti, ma quella che ritengo veramente un miglioramento rispetto al passato riguarda i fluidi non newtoniani. Prima di questi "nuovi" materiali che permettono di creare delle protezioni snelle e funzionali, si utilizzavano ingombranti gusci in plastica rigida che sistematicamente si spostavano durante il riding (ginocchiere e gomitiere che scendevano, paraschiena che rimbalzavano sulla schiena) e a volte anche in caso di caduta, oltre a essere veramente scomodi per pedalare, quindi o si mettevano nello zaino o si legavano sulla bici, restando spesso senza protezioni nei saliscendi. Ora si possono indossare a inizio giro e dimenticarsi di averle addosso per tutto il giorno, assicurando un ottimo livello di protezione costante senza impacciare e limitare nei movimenti. A mio avviso è l'innovazione degna di rappresentare l'evoluzione delle protezioni di questo decennio, determinante nel cambiare il modo di andare in bici e quindi nel delineare la moderna MTB.
    Concordo su tutto.
    E credo che gli studi in corso tra breve miglioreranno ancora di più questa tecnologia (leggerezza e protezione).
  2. In questi anni ho chiesto un parere sul MIPS a ingegneri di diversi marchi di caschi e la faccenda è piuttosto controversa. Alcuni sostengono che sia utile mentre altri sostengono che sia solo marketing ma comunque, visto che la gente lo chiede, propongono i loro caschi sia con che senza. Certo che con una differenza che normalmente si attesta intorno ai 30 euro per qualsiasi casco tra la versione con e quella senza MIPS, sarebbe interessante avere qualche dato più certo dagli stessi produttori di caschi in merito all'efficacia del sistema. Interessante invece l'approccio di Bell che non si limita a montare il classico sistema in versione standard ma assieme a MIPS ha sviluppato negli anni alcune evoluzioni del sistema integrate nel sistema di ritenzione o addirittura nella stessa calotta interna, flottante in questo caso.
  3. io la butto... se questi sono presidi per la sicurezza, e lo sono, senza ombra di dubbio, direi che dovrebbero essere più alla portata di tutti, e non ad ogni evoluzione costare sempre di più, o per lo meno risultare deducibili nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo di acquisto
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