Forbidden Druid V2

Forbidden Druid V2: la vera Pinkbike

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Chi segue assiduamente il mag avrà notato che una delle mountain bike che più ho apprezzato ultimamente è la Forbidden Druid V2 (qui il test), in particolare perché abbina un concetto relativamente nuovo, quello dell’high pivot, ad una geometria piuttosto unica, che richiede un po’ di adattamento del rider prima di venire apprezzata a fondo. È un po’ come quella musica che a primo acchito non ti piace, ma più l’ascolti e più la apprezzi.

Visto il mio entusiamo, i ragazzi canadesi di Forbidden mi hanno mandato un telaio con la nuova colorazione rosa da montare. Faccio notare che esiste anche in altri colori, ma per me questa è la verniciatura più bella, anche perché risalta moltissimo con i componenti neri. Ora vi faccio vedere cosa ci ho messo su.



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Forbidden Druid V2

Con i pedali la bici completa pesa 15.2 kg. Ha 130mm di escursione al posteriore, 150mm all’anteriore, ruote da 29 pollici ed un telaio completamente in carbonio. Se volete comprare la maglietta di Fearless Streetwear che vedete sullo sfondo, cliccate qui. Ci sono anche altre grafiche e colori.

Forbidden Druid V2

La particolarità della Druid è la sua cinematica con rinvio catena. Ne ho parlato a fondo qui. È anche il motivo per cui l’ho scelta come bici per i test di durata. No, la rotellina non fa rumore se si lubrifica bene la catena. In questo caso con cera Effetto Mariposa Flower Power.

Forbidden Druid V2

Vi parlavo del colore e delle grafiche. Per me sono una libidine.

Forbidden Druid V2

Al termine della visita ad EXT, mi è stata data una forcella Era V2. 150mm che sembrano molto burrosi e pronti a prendere tante botte. Robusta è robusta, visto che pesa 2.48 kg.

Forbidden Druid V2

Per ora l’ammortizzatore è il Rock Shox Deluxe Ultimate di serie. Lo conosco bene da altre bici, e funziona alla grande, ma state sintonizzati per eventuali upgrade.

Il passaggio dei cavi è interno e molto ben pensato, grazie ad un hardware robusto che tiene i cavi al loro posto anche se non guidati attraverso al telaio. Inoltre il montaggio è stato molto facile.

Facile anche grazie ai freni Lewis LHt, una novità che ricorda molto i Trickstuff Direttissima, anche per la loro particolarità di avvitare i tubi alla pinza e al pompante, senza perdere olio. Ve lo spiegherò nel dettaglio durante il test dedicato. Sappiate che si può anche regolare il rapporto di leva, una vera e propria chicca.

E poi neri su telaio rosa stanno benissimo!

Specialized mi ha dato le sue ruote Roval Traverse HD, dal peso di 1700 grammi e pensate per essere maltrattate. Non potevo non montarci dei copertoni Specialized, con carcassa Grid Trail all’anteriore (1030 grammi) …

… e Gravity al posteriore (1250 grammi).

Il reggisella telescopico è il nuovo One Up Components  V3da 170mm. Leggero, morbido nel suo funzionamento, al momento privo di giochi.

La sella invece è una vecchia conoscenza: S’Works Power Mirror, cioè stampata in 3D. Comodissima. Se vi fate delle domande su come pulirla, sappiate che è in uso sulle mie mountain bike dal 2021 e che basta una canna dell’acqua per togliere il fango.

Anche la trasmissione è una vecchia conoscenza: SRAM AXS XX1 wireless Transmission. La migliore sul mercato, non ci sono storie. Se vi chiedete il perché, leggete qui.

Idem per il manubrio, riciclato dalla Canyon Spectral CFR. Perfetto per larghezza, rise e lunghezza dell’attacco integrato.

Queste manopole Ergon GXR potranno sembrare fuori luogo a prima vista, dato che sono senza collarini da avvitare e richiedono di essere messe su a “spinta”. Però sono leggere ed ultracomode. Mi avevano convinto durante il test della Canyon Lux Trail.

Non potevano mancare i miei pedali preferiti, nuovi di zecca: Crankbrothers Mallet E. Abbinati alle scarpe Crankbrothers, studiate proprio per questi pedali, offrono il migliore sistema di aggancio e sgancio in circolazione.

Non potrete non notarmi se mi incrociate sui trail!

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