È meglio il blocco delle sospensioni a 2 o 3 posizioni?

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È meglio il blocco delle sospensioni a 2 o 3 posizioni? O forse nessun blocco?

La domanda è più attuale che mai, dopo la presentazione della Cannondale Scalpel e della Specialized Epic 8. La prima ha un blocco a due posizioni, la seconda a tre. Consideriamo la gestione elettronica delle sospensioni del nuovo Flight Attendant, e vediamo che anche quello lavora su tre posizioni. Essendo però elettronica, il biker non deve stare attento a cosa sblocca/blocca, cosa che diventa difficile nelle fasi concitate di una gara o quando uno è cotto alla fine di una granfondo.



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Serve davvero la posizione intermedia sulle bici moderne, dove la cinematica ormai è quasi sempre molto buona, nel senso che non esistono più mountain bikes che bobbano come dei cammelli in salita? Personalmente ritengo che non serva: sul tecnico in salita preferisco lasciar lavorare bene le sospensioni che fanno quello per cui sono state pensate: offrire trazione e filtrare le botte che provengono dal terreno.

Voi cosa ne pensate?

Commenti

  1. In XC in genere si fanno delle ricognizioni prima della gara proprio per individuare i tratti dove cambiare, rilanciare, impostare le curve, i rapporti e anche dove aprire e chiudere ammo e forca a seconda del proprio stile e dei propri bisogni...

    In marathon i percorsi permettono sempre una gestione delle 3 posizioni: se anche ci si confonde, non si perde e non si vince una gara..

    Infine, voglio essere provocatorio: alcuni di noi hanno cominciato a pedalare quando le MTB avevano la tripla corona, non sarà un manettino a 3 posizioni anzichè 2 a confonderci in momenti concitati di gara o in percorsi particolarmente esigenti.. se non siamo capaci di gestire le tre posizioni con un tocco del pollice sx prima di salite o discese, facciamoci qualche domanda..
  2. Secondo me, dipende molto dal tipo di percorsi che si fanno. Nel mio caso, due posizioni sono sufficienti. Girando sulle montagne di casa (alpi Bavaresi e Tirolo) mi trovo prevalentemente a salire per forestali, dove chiudo tutto. Quando mi e' capitato di affrontare salite più tecniche, con l'idraulica tutta aperta (Cannondale Scalpel SE Carbon 1) non ho mai sentito la mancanza della posizione intermedia, anzi mi sono sempre stupito piacevolmente della trazione davvero efficace, mai a discapito dell'efficienza.

    Stessa cosa dicasi in ambito Marathon: per il tipo di gare che posso frequentare (DSB, Hero), le salite di tecnico non hanno nulla e mi sono sempre trovato bene a bloccare il posteriore, lasciando eventualmente solo la forcella aperta. Una volta scollinato, apro tutto e le transizioni salita / discesa sono cosi' nette e infrequenti che non e' mai un problema gestire uno switch on/off, per di più senza lockout remoto, nel mio caso superfluo.
  3. toni77:

    Stessa cosa dicasi in ambito Marathon: per il tipo di gare che posso frequentare (DSB, Hero), le salite di tecnico non hanno nulla e mi sono sempre trovato bene a bloccare il posteriore, lasciando eventualmente solo la forcella aperta. Una volta scollinato, apro tutto e le transizioni salita / discesa sono cosi' nette e infrequenti che non e' mai un problema gestire uno switch on/off, per di più senza lockout remoto, nel mio caso susuperfluo.
    Ecco se prendiamo ad esempio la Hero, prima salita del dantercepies, per me il blocco intermedio è una manna.
    È una salita lunghetta, tutta di ghiaia a tratti grossa, a tratti ripida, quindi sei molto caricato sulla ruota posteriore e le piccole asperità a bici bloccata per la mia povera schiena con 3 ernie le sentirei tutte.

    Per assurdo sarebbe meglio una front, perché la full da bloccata è un palo, mentre le front specialmente alcuni modelli, al posteriore qualcosa assorbono.
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