È meglio il blocco delle sospensioni a 2 o 3 posizioni? O forse nessun blocco?
La domanda è più attuale che mai, dopo la presentazione della Cannondale Scalpel e della Specialized Epic 8. La prima ha un blocco a due posizioni, la seconda a tre. Consideriamo la gestione elettronica delle sospensioni del nuovo Flight Attendant, e vediamo che anche quello lavora su tre posizioni. Essendo però elettronica, il biker non deve stare attento a cosa sblocca/blocca, cosa che diventa difficile nelle fasi concitate di una gara o quando uno è cotto alla fine di una granfondo.
Serve davvero la posizione intermedia sulle bici moderne, dove la cinematica ormai è quasi sempre molto buona, nel senso che non esistono più mountain bikes che bobbano come dei cammelli in salita? Personalmente ritengo che non serva: sul tecnico in salita preferisco lasciar lavorare bene le sospensioni che fanno quello per cui sono state pensate: offrire trazione e filtrare le botte che provengono dal terreno.
Voi cosa ne pensate?
avendo una bici un po' stagionata non so valutare il comportamento delle bici attuali in "tutto aperto" sul pedalato ma in ogni caso se devo avere 2 posizioni secondo me devono essere tutto chiuso e tutto aperto. rinuncio volentieri alla via di mezzo per avere il blocco su salite con fondo liscio o poco sconnesso.
E la posizione di "mezzo" perfetta secondo me è quella DT, veramente sostenuta, che ti permette di rilanciare in piedi senza affondare nel budino.
E come già detto da altri avere una posizione di mezzo ti consente di avere le sospensioni più morbite (meno aria) e quindi ti permette di un divendimento maggiore in disesa.