La migliore innovazione del decennio sulle MTB

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Il 2019 sta volgendo al termine, portando con sé la conclusione di questo decennio che verrà ricordato come gli anni ’10 del 21° secolo. Un decennio descrive un arco di tempo al quale abbiamo sempre ricollegato un periodo storico dell’umanità in ogni ambito come società, costumi, politica ed economia. Ognuna di queste ere del passato è rimasta nella memoria collettiva per una serie di avvenimenti importanti con i quali oggi identifichiamo quel determinato periodo. Guardando alla storia della mountain bike, disciplina relativamente giovane, un decennio rappresenta circa un terzo della sua vita, quindi un lasso di tempo decisamente importante, anche considerando l’evoluzione alla quale abbiamo assistito in questi ultimi dieci anni. Un periodo scandito da alcuni passaggi importanti che hanno portato la MTB a compiere la sua evoluzione, tra innovazioni tecniche riguardanti la bici, gli accessori, le protezioni e l’abbigliamento, la tecnica e le prestazioni dei campioni e perché no, qualche flop che ha comunque contribuito a definire l’attuale MTB e come questa si stia affacciando al nuovo decennio.

Abbiamo pensato di riassumere questo decennio in una serie di sondaggi, ciascuno riferito a un argomento specifico, con i quali votare l’aspetto più rappresentativo, per ogni tema, di questo decennio appena trascorso. Per quanto sia difficile poter descrivere un periodo così intenso e ricco di dettagli tramite poche opzioni, sarà interessante comprendere per cosa saranno ricordati gli anni ’10 della MTB.

Iniziamo da quelle che sono state le innovazioni tecniche sulla bici e sui suoi componenti, con 6 opzioni, elencate in ordine alfabetico. La larga diffusione del carbonio sia sui telai che sui componenti, i nuovi formati ruota, le geometrie moderne e aggressive, il monocorona, l’ormai irrinunciabile reggisella telescopico e infine gli inserti per ridurre il rischio di tagli al copertone. Votate l’innovazione per la quale ricorderete questo decennio:

La migliore innovazioni del decennio sulle MTB

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Commenti

  1. dang67:

    E secondo te questo non lo sapevo?
    Evidentemente no, sennò non mi scrivevi 38/11=3,45 e 34/10=3,4
    dang67:

    Comunque se per te pedalare una cassetta 11-40 a 11v è lo stesso che pedalare una 10-50 a 12v senza avere una gamba tale da non usare mai il 50 (e non sarebbe uguale comunque) allora facciamo che ti do ragione e la finiamo qui.
    Mi par che la stai buttando in caciara, il perchè è evidente. Io non ho mai detto quanto hai scritto. Mai parlato della cassetta 11-40. Ti sfido a trovarmi il post dove l'avrei citata. Tu hai scritto che qualche stradista biker potrebbe sentire il bisogno del 38/11 e io ti ho risposto che se prendevi un programmino di sviluppo metrico, scoprivi che avere un 38/11 (con la doppia) o un 34/10 (col mono) era pressoche uguale e dunque allo stradista biker il 38/11 non sarebbe mancato.
    Qui il post: https://www.mtb-mag.com/forum/threads/la-migliore-innovazione-del-decennio-sulle-mtb.383511/post-8778576
  2. frenco:

    Uso le 29" da 11 anni ma sono un late adopter sia del dropper che del mono, e adoro entrambi.
    Il dropper lo aziono in continuazione, visto che faccio molti percorsi sali-scendi, e trovo sia meraviglioso.
    Il mono (1x12) ha una rapportatura perfetta per me e per l'uso che ne faccio; ero un po' timoroso sulla spaziatura dei rapporti, invece è davvero ideale (per me), ogni passaggio di pignone ha la giusta differenza e trovo sempre il rapporto perfetto. La praticità di avere una sola leva è davvero notevole.

    Peccato che gli amici con gli occhi a mandorla abbiano impiegato così tanto tempo a riconoscerne i meriti, più offerta e concorrenza fin da subito avrebbero fatto scendere i prezzi e salire la qualità.

    Piccolo aneddoto: un top manager della Shimano USA (non voglio nominarlo essendo un amico) un giorno ha detto, commentando la trasmissione 1x di SRAM, "ma ammettessero di non esser capaci di fare un deragliatore che funzioni come si deve!". Ecco, questa percezione fallace l'abbiamo tutti pagata cara.
    O toppa mmmanagger :smile::sculacci:
  3. mirc0:

    presumo dovrai cambiare anche il deragliatore posteriore (o quantomeno la gabbia).
    Dai un'occhiata alle discussioni dedicate proprio al pp citato.
    No il deragliatore e' un XT quindi compatibile con il monocorona e la gabbia ricordo di averla controllata dopo aver letto le discussioni e ricordo che era come quella consigliata (non ricordo se era la corta o la media.

    Gianz:

    Una delle cose che non ho mai compreso sulla diatriba "mono vs doppia (o tripla)" è proprio questa: ma è davvero così difficile avere la percezione di cosa si sta usando e come lo si sta usando? Sarà che sono appunto abituato ad usarle da sempre, ma mi sarà capitato si e no una volta (l'altro ieri con la gravel, su una salita improvvisa, per esempio) a sbagliare clamorosamente corona. Ma anche in caso di mono, se passi da una situazione di un tipo, che so, discesa, ad una al suo opposto (un ripidone), devi esser comunque capace di anticipare un minimo, se non vuoi piantarti o scassare qualcosa. Così come scalo i rapporti, automaticamente, senza pensarci su, la corona scende su quella più adatta.
    Ti sembrera' strano ma senza un po' di esperienza questi errori capitano specialmente se sei in affanno. Io parlo ovviamente per me' . . . la prima vera esperienza con una bici a marce e' stata proprio con la mia attuale mtb (prima di allora ho avuto una cross a tre marce circa 28 anni fa') . . . . . calcola che mi son dovuto far spiegare come si usassero i manettini dal negoziante di bici. Poi ce da dire che il rampichino su un 11V non si usa spesso.
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