Casco Abus Cliffhanger: il test

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Durante la nostra visita agli stabilimenti di Abus ho ricevuto un casco Cliffhanger per poterne fare un test. Dopo circa un mese di prove ecco cosa ne è venuto fuori.


Dettagli Abus Cliffhanger


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Tecnologia multi-shell in-mold per una struttura solidale tra calotta esterna e materiale assorbente del casco (EPS)
Zoom Ace MTB: Sistema di regolazione per adattarsi alla circonferenza della testa
Compatibilità con i capelli raccolti a coda
Sistema di cinturini TriVider regolabile lateralmente e antiscivolo
QUIN ready – facile aggiornamento con il chip QUIN slim per il rilevamento delle cadute disponibile separatamente
ActiCage: rinforzo della struttura integrato nell’EPS per migliorare la stabilità
Visiera regolabile in altezza
GoggFit: permette di riporre la mascherina sotto la visiera
Ventilazione: 8 convogliatori e 6 estrattori d’aria
Cinturino magnetico FidLock
Peso rilevato: 320 grammi
Prezzo: 169,95€ (online scontato come qui su Cicli Cingolani a 118.90€)

Se volete vederlo indossato sulla mia testa, cliccate qui.

L’Abus Cliffhanger in prova è quello base, nel senso che non ha né Mips né il sistema di rilevamento degli incidenti Quin. La taglia è una M per me che ho una circonferenza della testa di 58 cm e mi calza benissimo, nel senso che devo stringere la rotellina di circa 1/3 della sua corsa per tenerlo saldamente al suo posto.

A tal proposito vediamo subito una delle caratteristiche che più mi piacciono di questo Cliffhanger, e cioé il poter alzare e abbassare la citata rotellina sulla nuca, potendo quindi a scegliere il punto esatto della nuca su cui fare pressione. Non solo, se avete i capelli lunghi potete far passare la coda di cavallo al di sopra della rotellina.

O se preferite la potete tenere il più vicina possibile al casco.

Sulla parte posteriore troviamo delle generose aperture, pensate per creare un flusso d’aria importante insieme a quelle anteriori. Nella pratica, viste le velocità di quando si va in mountain bike in salita, ciò non evita copiose sudate come tutti gli altri caschi.

Anche alzando la visiera, sotto cui ci sta una mascherina per chi la usa, si suda sulla parte di casco che poggia sulla fronte. Per chi, come me, è solito “strizzare” il casco dal sudore, sappiate che l’operazione si lascia fare bene, anche perché la sua forma è pensata per le teste rotonde occidentali e dunque è aderente a tutta la fronte.

Niente Mips dicevamo. Non sono un grande fan di quel sistema, perché ci sono troppe variabili di cui tenere conto affinché funzioni bene: un casco ben allacciato e aderente alla testa, pochi capelli, la taglia perfetta. Senza contare che proprio il cuoio capelluto permette al casco di scivolare sulla testa in caso di impatto, proprio come il Mips. E senza contare che si tratta di materiale in più, quindi più caldo e che va a cambiare le dimensioni interne del casco e dunque la taglia.

Se poi ci aggiungiamo la sostanziale differenza di prezzo per il bollino giallo (199.95€ nel caso del Cliffhanger), ecco che in tanti si pongono la domanda: ma è davvero necessario?

Il sistema di chiusura e fitting sulla testa del Cliffhanger è ottimo: non serve stringerlo alla morte affinché il casco rimanga al suo posto anche durante le discese più scassate. Il Fidlock, la chiusura magnetica sotto mento, è pratico e non scontato per questa fascia di prezzo.

La distanza della cinghia dalle orecchie non è regolabile. A me questo non ha dato fastidio, ma so che c’è chi ha forme anatomiche diverse e ha bisogno della regolazione.

Il modello in prova ha la specie di elica sulla nuca di colore arancione, quindi molto appariscente, ma ci sono altre colorazioni dove non si nota così tanto.

Mi sento di consigliarlo per chi fa trail/all mountain: la protezione arriva in basso sulle tempie e sulla nuca, cioé di più di un classico casco da XC, senza un aggravio di peso degno di nota. Buona ventilazione, ottima calzata e un rapporto qualità/prezzo interessante rendono l’Abus Cliffhanger un casco di cui tenere conto in fase di acquisto.

Commenti

  1. lorenzom89:

    Secondo me non avete capito bene come funziona il mips. La cosa di stringere bene il casco centra poco o nulla.
    La rotazione che fa il mips è minima, dell ordine del 10mm, lo puoi anche tenere lento ma vai tranquillo che se sbatti la testa per terra a 40km/h in quel momento il tuo cranio e il casco saranno perfettamente a contatto strettissimo.. ed è in quel esatto decimo di secondo che un casco mips dissipa l'energia rotazionale, mentre uno senza mips te la trasmette direttamente alla scatola cranica.
    Dici? Ho progettato caschi da bici per anni, però magari mi son perso qualcosa
  2. trvdario:

    Non ho capito...
    Volevo dire che il casco lo dovresti scegliere in base alle esigenze: se fai un attività a basso rischio di caduta come ad esempio gravel, ha un senso scegliere un casco da xc, essenziale, senza mips, che privilegia la leggerezza. Se invece ti piace "emulare" i campioni del superenduro, forse ti conviene sceglierne uno più protettivo, con mips e magari anche con mentoniera separabile (limitandosi ai caschi da utilizzare anche in salita).
    Questo qui è un casco ben più corposo di un modello da xc, ma è senza mips. E' come un auto piena zeppa di aribag ma senza la cintura di sicurezza.
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