Foto di Sterling Lorence

Trek Fuel EX 9.8 29er, prime impressioni di riding

Provare le nuove bici Trek con 30 e più gradi celsius sui sentieri di Sedona? Era il tipico invito a cui non si poteva dire di no, soprattutto dopo l’esperienza della Trail House di Rock Shox di due mesi fa, quando sono andato per la prima volta nella località dell’Arizona, e tenendo conto del penoso meteo europeo degli ultimi mesi.



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Trek ha prenotato un’albergo/resort direttamente sui sentieri più belli della zona. Apri la porta di casa, schivi la piscina e ti trovi sul sentiero. Il tutto, da notare, con temperature estive, insomma da braghe corte, maglietta e basta.

La particolarità dei giri della zona é che sono tutti al 100% su singletrack, dall’inizio alla fine. Il fondo é roccioso o sabbioso, e la vegetazione é desertica: cactus e altri mostri di spine attendono il rider poco accorto che arriva lungo. Inoltre sono tutti su e giù, quindi molto crosscountristici e fisici. Dopo 20 km normalmente si é brasati e si invoca pietà. Soprattutto adesso con le temperature che iniziano a salire e con il vento che spesso cessa del tutto facendo sembrare salite quelli che sono invece dei normali pezzi in piano.

Nicolaz di Velovert ha incontrato una pianta poco amichevole.

Queste sono le premesse al giro di oggi che trovate qui, fatto con la nuovissima Fuel EX 9.8 da 29 pollici. La Fuel prende il posto della Rumblefish, che non viene più prodotta. Ricordo che fino alla scorsa stagione la Fuel aveva solo ruote da 26 pollici, che ora non ha più. Il telaio é in carbonio, tranne i foderi bassi del triangolo posteriore. Solo nella versione 9.9 anche quello é in lega. Nella 9.7 il triangolo é tutto in alluminio.

La bici ha il tipico full floater di Trek, secondo me la sospensione posteriore più sensibile e più efficiente del mercato. Vi rimando qui per i dettagli e le geometrie della Fuel, visto che in questo articolo voglio concentrarmi su come la bici va. L’ammortizzatore é un Fox Float CTD DRCV, la customizzazione a doppia camera di Trek per poter usare tutta l’escursione. Da quest’anno il DRCV non é più presente sulle forcelle, perché le nuove Fox hanno la curva di compressione che Trek ha sempre cercato di avere con il DRCV.

Entrambe le sospensioni sono super sensibili, quella posteriore forse un pochettino di più della forcella. L’ammo dispone, nella posizione Climb, di un lockout completo, che renderà felici tutti quelli che affrontano salite asfaltate. La forcella é una Fox con steli da 32mm. Adatta al tipo di bici, ma che mostra i suoi limiti se uno va a manetta sullo scassato, come capitato oggi. La 32 tende a flettere, pur continuando a lavorare bene dal punto di vista dell’ammortizzazione.

La geometria G2, sviluppata da Gary Fisher e presente su tutte le 29 di Trek, é una mia vecchia conoscenza grazie alla Rumblefish. Si fa apprezzare sullo stretto, rendendo la bici agile. Purtroppo Sedona non ha sentieri con tornantini stretti e tecnici, ma dalle mie esperienze passate sono convinto che anche la Fuel sia a suo agio in quel tipo di terreno.

Foto di Sterling Lorence

In salita la Fuel EX si arrampica bene, anche grazie alla rapportatura della doppia Shimano XT 38/24 davanti e 11/36 dietro. Il peso della bici si fa però sentire, e si aggira intorno ai 12.8kg. Niente di trascendentale, ma con un telaio in carbonio mi aspettavo qualcosa di più leggero. Le sole ruote Bontrager Rythm Elite TLR pesano 1815 grammi. C’è da dire che la Fuel EX 98 ha di serie il reggisella RockShox Reverb Stealth, una manna dal cielo su percorsi come quelli di oggi, con continui saliscendi.

Le ruote hanno qualche novità interessante (non sono quelle in foto), come il mozzo posteriore Rapid Drive, che permette un agancio del ruota libera alla trasmissione più breve di 8 gradi (pensate alla completa rotazione della pedivella come 360°), ideale per quel colpo di pedale repentino necessario, per esempio, su passaggi rocciosi in piano o subito dopo un tornantino. Inoltre la larghezza interna del canale é ora di 22mm.

La trazione della bici in salita é veramente fenomenale, soprattutto quando ci si trova davanti a gradoni rocciosi dove si pensa di non potercela mai fare. Le ruotone da 29 si mangiano via gli ostacoli e il colpo di pedale per superare la rampa non é mai fatto a vuoto.

Foto di Sterling Lorence

Ho usato per quasi tutti i 20 km del giro le sospensioni nella posizione trail, però la vera anima della Fuel in discesa la si trova aprendole nella posizione Descend. La loro sensibilità é veramente eccezionale, il carro si mangia via tutto, nel limite dei suoi 120mm di escursione. Come detto prima, l’unico limite sono gli steli da 32 mm della forcella, troppo esili in certe situazioni. L’impianto frenante Shimano XT é una garanzia. Con un disco anteriore da 180mm e posteriore da 160mm non mi ha mai dato problemi, la potenza e la modulabilità sono ai migliori livelli. Nei rilanci non bisogna attendersi troppo, visto il peso, in particolare quello delle ruote, ma questa non é una bici progettata per le gare, per quello c’è la Superfly (qui il test).

Per concludere, si tratta di una Trail bike pensata per chi si fa delle gran pedalate non troppo tecniche in discesa. Sulla Fuel EX si ha la sensazione di poter pedalare per giorni senza interruzione e di non stancarsi.

Oggi tocca alla Remedy 29. State sintonizzati!

Prezzo: 4.799 Euro

La Fuel EX 29er sul sito Trek con tutti i modelli e prezzi.

Foto di Sterling Lorence
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