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Andrea T. 39 anni.



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-Ciao, mi chiamo Andrea, ho 39 anni, faccio 16.000km all’anno, ho una moglie e 3 figli.

Ho cominciato per caso, un po’ per mettermi in forma, un po’ per dimagrire. All’inizio nemmeno mi piaceva molto, poi ho cominciato a fare qualche garetta, a mettermi dietro qualcuno….pero’ io abito a Torcello…per me è difficile fare salite…allora mi sono comprato dei rulli…e li è cominciato il casino..

Ora faccio rulli 6 volte la settimana, più un’uscita su una vera bici il fine settimana. Dicevo, abito a Torcello, e l’unico modo per pedalare sono i rulli…si, lo so, ci sarebbe anche il pedalo’, ma in laguna non si puo’…il nebbione, le petroliere…insomma, un casino. Invece mi metto in giardino, coi rulli, una lampada alogena puntata in faccia, musica in cuffia e completo estivo anche a Gennaio. Se chiudo gli occhi mi sembra di essere alle Canarie come i Pro.

Mi piace, mi fa sentire bene, dopo il lavoro, per scaricare la tensione, i casini, le cose che non funzionano in un paese in cui non funziona niente…mi metto sui rulli e passa tutto. Due pedalate e mi sento leggero. Anche se appena smetto e mi tolgo le cuffie, vedo tutto bianco per la nebbia, la civetta che fa GUUUUUUU!!!!! e il rumore del volano del rullo che si affievolisce…un rumore che mi fa male, mi fa sentire vuoto, triste.

Ho deciso pero’ di venire qui dopo che mi è successa una cosa il mese scorso.

Mia figlia più grande faceva la prima comunione. Io quel giorno avevo in programma il lungo ed avevo già cominciato ad avere dei tremolii, fauci secche, sudorazione alle mani….poi ho guardato il meteo e BINGO! Pioggia. Ero contento, anzi felice, mi son detto “che culo“, dai che che va tutto bene, sii positivo!

Poi pero’ ho cominciato a sentire il rumore del volano…il sudore sulle mani, la bocca secca….

Il giorno della comunione, al ristorante ho messo in atto il mio piano. A metà pranzo dopo aver fatto il simpatico con la suocera e dato regali extra a tutti i bambini ho simulato un attacco di diarrea. “Scusate, forse il polipo con le patate non era molto fresco“.

Invece, giù, nel garage coperto. Sotto il vestito avevo il completo col fondello che mi ha bollito le balle durante tutta l’omelia, in macchina la bici (“stasera la porto da Riccardo che me la deve aggiustare“, la balla) e nel doppiofondo del bagagliaio i rulli.

Due pedalate e già volavo. Tra due auto come i barboni che pisciano ero felice, mentre mulinavo a 95rpm ed il cuore saliva bene.

Poi pero’ è successo.

Mi sono trovato di fronte mia figlia. Col suo vestito bianco con la gonnellina di tulle, le scarpette di vernice bianca e la cintura di raso rosa. Rosa come i fiocchetti sulle treccine. Mi guardava con gli occhi gonfi, la smorfia della bocca triste. Stava per piangere. Il mio cuore si è fermato. Da 160 bpm a zero. Il Garmin ha cominciato a fare BIP BIP BIP…

La mamma mi ha chiesto di cercarti perché non arrivavi più ed in bagno non c’eri“. Poi ha cominciato a piangere ed è corsa via.

Ed io sono rimasto li. Il silenzio del garage rotto solo dal BIPBIPBIPBIPBIPBIPBIP del Garmin e quello del volano del rullo che si fermava.

Sono qui perché non voglio più sentire quel rumore.

 

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Luca P. 35 anni.

 

Ciao, sono Luca, ho 35 anni. Sono qui perché voglio salvare la relazione con la mia ragazza.

In realtà odio la mia ragazza. E’ una stronza, mi critica sempre, non mi capisce…pero’ la amo, cioè, so che senza di lei andrebbe tutto male…forse sono qui perchè lo stronzo sono io, sono un egoista…non lo so, è un casino….lei mi dice che ho un problema. Dice che il mio problema sono le “puntate”. Le puntate non sono il mio problema! …o forse si…insomma, è il mio hobby, la mia passione….cosa sarebbe la vita senza passioni? Lavoro del cazzo, la partite di pallone in tv? Essere una pecora nel gregge? Un sassolino perduto nella massa? No grazie, dico io.

La mia passione è la bici. Ma non la bici che hanno tutti. Quelle baracche cinesi che ti vendono a 200eu su Alibaba. La mia bici deve essere figa. Deve essere come me: distinguersi nella massa, essere raffinata, perfetta. E perché lo sia serve conoscenza, attenzioni, cultura.

Così passo tutto il mio tempo libero (ed anche qualcosina al lavoro) a cercare i pezzi giusti. Crc, il discount, BComponents….ho 478 online-shops salvati tra i preferiti e me li giro tutti almeno 2 volte al giorno. Senza contare Ebay: com, fr, de, it, ca, au,ch. Lo spulcio come neanche un bibliofilo con un master in biblioteconomia…

E così, quando trovo il pezzo giusto faccio la puntata. Compro.

Però appena la roba arriva, non facci in tempo a montarla che sono già su internet a fare nuove puntate. Ed allora la roba che ho nelle scatole, nuova, la devo vendere. Siccome è tutta roba di classe non ho difficoltà a rivenderla anche più cara di quello che l’ho pagata.

Ma il casino sono le spese di spedizione. Le spese di spedizione sfanculano tutto…stronze spese di spedizione…bastarde!

Ho il conto sempre in rosso a fine mese. Spesso chiedo al caporeparto un anticipo che finisce dritto dritto ad Ups o a quegli squali della dogana. Ma cazzo, la dogana…nel 2013, con le frontiere aperte ci devono ancora essere le dogane ed i dazi?! Come nel medioevo? Si fottano tutti.

La mia ragazza mi fa dei piccoli prestiti, ma poi mi dice: “Luca, non ci vai mai in bicicletta…che ti frega di avere le viti del deragliatore dello stesso colore dei pirulini delle ruote?” Non capisce un cazzo. Ogni volta mi fa questi discorsi…non capisce che la mia bici è un’espressione di me stesso, della mia personalità…e poi cazzo, dopo 5 anni assieme non sai ancora che si chiamano NIPPLES?! STRONZA!!! E poi dice di volermi bene e tutte le solite minchiate….un giorno mi ha pure detto: “Dai, mi compro una bici anche io ed usciamo assieme il fine settimana. Ho visto che su questo sito ne hanno di carine a buon prezzo.

Quel giorno ho capito che qualcosa non funzionava….perché io non sono violento, odio la violenza, in ogni sua forma. Ma il pugno è partito da solo. BOM! Alla bocca dello stomaco…mi dispiace, mi sento una merda, davvero…ma non puoi farmi vedere una bici da 500eu sul sito di Canyon….no cazzo, no….non lo so, penso che così non possa andare avanti…non so cosa fare….

 

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Mauro F. 44 anni

Ciao, mi chiamo Mauro, sono qui perché mi hanno obbligato quindi la faccio breve.

E’ il mio capo che mi ha obbligato a venire qui. Dice che sono rincoglionito sul lavoro. Faccio i turni e cerco di farmi sempre tutte le notti. All’inizio il mio capo ed i colleghi erano tutti contenti perché nessuno voleva farsi le notti. Io però così la mattina appena smontato mi vado a fare il mio bel girello in bici. Esco, mi cambio in macchina, su cui tengo pronta la bici, mi avvicino alle montagne e mi pedalo un paio d’ore in salita con relativa discesa. Inverno compreso con le gomme chiodate.

Poi vado a casa, spuntino, una girata sul forum, doccia e sono pronto a tornare al lavoro per il turno successivo.

Non dormo da 88 giorni.

Ma non è un problema, anzi, mi sento bene. I miei sensi sono molto più acuiti. Sento e vedo meglio. Gusto persino di più i cibi, tanto che non sopporto più i condimenti perché coprono il vero sapore dei cibi. Riesco a sentire persino i rumori dei succhi gastrici del mio collega dell’ufficio a fianco.

Penso meglio. Se chiudo gli occhi posso visualizzare tutta la traiettoria di una discesa sin nei minimi particolari: sasso a dx, radice a sx, ramo basso, Hop! Mi abbasso. Riesco a a fare il mio sentiero preferito al 92% ad occhi chiusi. Perché vi chiederete voi. La risposta è semplice: perché lo so fare.

Mi piace essere così vigile, così pronto, così “connesso” con il tutto.

Il mio capo però non la pensa così. Dice che ho un brutto aspetto, che sono troppo magro, con la faccia scavata. Che la signora della mensa è preoccupata perché mangio solo crescione e barbabietole ed ho la faccia che fa paura.

E poi il mio capo, che è un buon uomo, ma non capisce molto, dice che me ne sto con lo sguardo vuoto davanti al monitor e sembro in catalessi. Che mi chiama ed io non rispondo. Che sembro rintronato.

Non capisce che io penso sempre, in quei momenti sono connesso e visualizzo la traiettoria. Riesco anche a variare il setup degli ammortizzatori in tempo reale, a seconda degli ostacoli. E’ per questo che non dormo, che non mi fermo mai, che non posso fermarmi.

Ma sembrate non capire. Avete lo sguardo vacuo. Voi, non io.

 

Marco T. 40 anni

Ciao sono Marco ed ho un problema. Lo so e l’ho capito Martedì scorso. E’ per questo che sono qui.

L’ho capito quando mia moglie  mi ha accompagnato fino al limitare del bosco in macchina dopo che avevamo portato i bambini a scuola.

Durante il viaggio non ci siamo mai guardati, io guardavo fuori dal finestrino. Poi l’auto si è fermata. Lei mi ha guardato con lo sguardo dolce e triste. Mi ha dato un bacio e mi ha detto: “a stasera”.

Ero triste, ma poi sono sceso, ho aperto il bagagliaio ed ho tirato giù il mio soffiatore ed una tanica di benzina da 25 lt.

Sono rimasto li, col soffiatore in mano a salutare con la mano, mentre vedevo gli occhi di mia moglie che mi guardavano dallo specchietto retrovisore.

Poi ho sentito l’euforia. Foglie bastarde a me!!!

In 15 giorni ho ripulito 28km di singletrack, utilizzando 168 lt di benzina.

Le mie nemiche sono le foglie. Godo nel vederle spazzate via. Mucchi di foglie che se ne devono andare dal mio sentiero. Anche quelle più pesanti ed appiccicose che stanno sul fondo: apro il gas del mio soffiatore e le spazzo via.

Il mio soffiatore è totalmente custom. Con pistone in titanio e 4 valvole in ceramica. Scarico Akrapovic in carbonio. 67cv. Se apro tutto il gas me lo devo puntare al petto ed inclinarmi in avanti di 45° altrimenti decollo.

Il massimo della goduria però è il bocchettone a geometria variabile ed il postbruciatore. Ho un comando sulla manopola del gas con cui ruotando il pollice posso cambiare la geometria del bocchettone, restringendolo per avere migliore precisione del flusso. In cima alla rotellina mi sono fatto piazzare un pulsante per attivare il postbruciatore. Basta un click e spazzo via tutto. Col postbruciatore aperto ho un’autonomia di 3 secondi, ma ne vale la pena, soprattutto con il bocchettone al diametro minimo.

Bisogna stare attenti però, una volta mi ha attraversato un cervo a 20mt la linea di soffio e gli ho segato via le 4 zampe. Un colpo di culo che un grotto li vicino mi ha ben pagato.

Quando c’è una foglia particolarmente resistente, tipo quelle intrappolate nel fango, la punto, la odio, 2 click sulla rotellina, 1 click sul pulsantino e al posto della foglia ecco un ricamino che sembra fatto da un chirurgo. Non devo esagerare però, perché se no poi mi tocca stuccare il buco e dargli una mano di marrone con la pennellessa.

Perché il mio sentiero lo voglio così:  perfetto.

Finché non finisce la benzina. O cala l’oscurità, e mi tocca mettermi in spalla il mio amico soffiatore e tornare a casa mestamente.

Anche se prima di salire in macchina lancio uno sguardo alle foglie e non posso non pensare: bastarde, domani vi soffierò tutte!!!

 

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