Il XC sta diventando troppo tecnico?

466

Il percorso della Capoliveri Legend 2021 ha fatto storcere il naso a qualcuno, perché ritenuto troppo tecnico. A dir la verità, di tecnico c’era la parte finale, come si può vedere chiaramente dalla ricognizione di Nino Schurter, mentre il resto era piuttosto fluido anche se con zero grip a causa della secchezza di questi giorni ventosi.



.

Fra i top 10 si sono viste quasi solo full con reggisella telescopico, gommatura  abbondante e in qualche caso, come quello della Scott Spark di Nino Schurter che vedete qui in foto, forcelle da 120mm di escursione. Forse non ce n’era bisogno per questo percorso, ma ricordiamoci che l’obiettivo principale del 2021 sono le Olimpiadi di Tokio, il cui tracciato è molto tecnico, tanto che lo stesso Schurter, che di solito non usa mai il telescopico in gara, ha candidamente affermato di volerlo per la gara iridata. Logico quindi che gli atleti prediligano questa configurazione nei mesi che portano ai giochi olimpici, per adattarsi alla perfezione al set up.

Qualcuno è rimasto “scioccato” dalle Maxxis Aspen da 2.4″ di Nino, ricordiamoci però di un elemento fondamentale: gomme più larghe a pressioni più basse, rispetto a gomme più strette, scorrono meglio sullo sconnesso, oltre ad avere un migliore grip. So per certo che il team Scott testa meticolosamente scorrevolezza e trazione delle diverse gomme durante la stagione, non si tratta quindi di un capriccio estemporaneo del campione svizzero.

Torniamo al titolo del topic: è davvero troppo tecnico il XC moderno? Il problema è che tanti confondono il XC, cioé gare a circuito, in cui gli atleti provano ogni passaggio nei giorni precedenti all’evento, con le manifestazioni di massa chiamate Granfondo. Queste ultime hanno come unico scopo attrarre il maggior numero di appassionati per promuovere una regione e fare qualche soldo.

A livello competitivo, chi veramente “fa la gara” sono i primi classificati, gli altri fanno numero e si confrontano con se stessi più che contro i rivali. Hanno il loro perché, che non va di certo cercato nella tecnicità dei percorsi, a parte qualche rara eccezione, puntualmente snobbata dalla massa. Infatti, la gran parte di queste competizioni avviene su sterrato.

Ecco quindi che le bici dei granfondisti sono spesso delle front ridotte all’osso, senza reggisella telescopico, con gommatura minimalista. Ed ecco che ad ogni accenno di passaggio tecnico si creano dei tappi e delle code, perché puntualmente c’è quello che “fa le gare” ma che in verità sarebbe meglio se prima imparasse ad andare in MTB. Avrà anche la gamba in salita, ma non sa condurre la bici.

Quello che fanno gli atleti elite è un altro sport, la Formula 1 della MTB a livello di fitness e capacità tecniche. Un connubio di forza fisica e bravura in sella a cui ciascuno di noi, amatori della MTB, dovrebbe tendere. E, come ogni Formula 1 che si rispetti, vengono affinati i mezzi e viene alzata l’asticella dei percorsi. Il risultato è che poi ci troviamo in negozio delle bici full da xc sui cui anche noi possiamo divertirci sui nostri sentieri, senza trespoli assurdi da argine con selle nello sterno e manubri all’altezza del mozzo.

Le famose “downcountry” si sono prese qualche piccola libertà in più a livello di geometrie e allestimento, ma sono le bici su cui la gran parte dei rider che amano lunghi giri pedalati in montagna si divertirebbe di più. Se guardiamo la Scott Spark di Nino Schurter, vediamo che la sua è già una downcountry (ha anche la forcella SID con steli da 35mm al posto dei canonici 32). Il risultato dei famosi tracciati “troppo tecnici”.

Ben vengano dunque le difficoltà tecniche. Se non si è capaci di affrontarle, la cosa che aiuta di più è un corso di guida e una bella rimaneggiata al proprio ego.

 

Commenti

  1. in questo video si vedono meglio i punti che alcuni reputano troppo pericolosi.Sicuramente impegativi fatti ad una buona andatura ma,con passo normale, anche un biker non prof è in grado di farli.
    [MEDIA=youtube]gZAxkSsnH1w:15[/MEDIA]
  2. ANDREAMASE:

    Quoto in pieno!
    Caro @Koroviev qualunque Professionista, ti fa la riga sulla schiena, a te, ai tuoi amici ragazzini e a tutti noi che scriviamo sul forum e andiamo in bici per diletto.

    Idem per ogni altro sport, che sia lo sci, il nuoto, la ginnastica artistica... l'ultimo dei Pro fa nero qualunque amatore!

    Mica li pagano per niente, altrimenti pagherebbero me e te!
    Me e te sicuramente. Ma che ogni xcista pro sia più forte in discesa e abbia quindi una tecnica superiore a qualsiasi amatore per me ti sbagli,e di molto. Onestamente non so con che amatori giri tu e chi afferma una mcosa del genere,capisco solo che devono essere davvero scarsi ;-)
    E questo non è valido solo nella mtb ma per tutti gli sport e la regola (mia) è più o meno la seguente: "un amatore fortepuò competere con un professionista scarso e spesso lo supera pure".
  3. Koroviev:

    Me e te sicuramente. Ma che ogni xcista pro sia più forte in discesa e abbia quindi una tecnica superiore a qualsiasi amatore per me ti sbagli,e di molto. Onestamente non so con che amatori giri tu e chi afferma una mcosa del genere,capisco solo che devono essere davvero scarsi ;-)
    E questo non è valido solo nella mtb ma per tutti gli sport e la regola (mia) è più o meno la seguente: "un amatore fortepuò competere con un professionista scarso e spesso lo supera pure".
    Che ci vadano questi "amatori forti" a competere con i professionisti scarsi...

    Ne hai mai visti dal vivo qualcuno di questi professionisti scarsi???

    Mai fatto una discesa con qualcuno che partecipa agli Italiani o agli europei?

    Prova a buttarti in vasca e star dietro a uno che nuota agli italiani, per dire...

    O vai in Val di sole, e stai dietro all'ultimo in gara!
Storia precedente

[Video] Full Metal Goat: Agassiz passa a YT

Storia successiva

Nuovo manubrio Race Face Next SL Carbon

Gli ultimi articoli in Report e interviste