Perché andiamo in bici

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Manca un punto di domanda nel titolo, e non è una dimenticanza. Ci possono essere svariati motivi per cui uno decide di prendere su la bicicletta e cominciare a pedalare, ma se guardiamo bene, la ragione principale sta nel riuscire a coprire grandi distanze con la forza delle proprie gambe, scoprendo posti nuovi che possono anche essere la stradina laterale dietro casa che non abbiamo mai fatto né a piedi né in auto.

Poi ci si evolve, si scopre la bicicletta come mezzo per stare in forma, per migliorarsi, per gareggiare con altri appassionati, ma alla fine siamo tutti lì: vogliamo stare all’aria aperta, motivo per cui siamo anche disposti a metterci in sella quando non ci sono 25° con il sole. Oggi era una di quelle giornate, dopo una nottata in cui la pioggia, e più in alto la neve, batteva contro le finestre come se volesse entrare in casa.


Un vento teso e freddo spazza via le nuvole. Il tempo di aspettare che il sole illumini la scena, ed eccomi pronto a vivere un sentiero che conosco a menadito come se fosse nuovo, con la neve che lo rende imprevedibile.

E voi perché andate in bici?

Il giro è la parte bassa di questa traccia (si sale a Davrosio così).

Commenti

  1. È presto detto.
    Sono due giorni (non due settimane) che per maltempo non posso andare. Ultima uscita giovedì sera, venerdì causa lavoro (e comunque maltempo) non ho potuto, quindi in totale 3 giorni che non pedalo.
    In soli 3 giorni mi deprime non poterlo fare, ed in più alimentandomi peggio del solito per noia vado pure a fare danno alla linea.

    Quindi pedalo per la salute mentale e fisica.
  2. Per io mio benessere psicologico e malessere fisico.
    Vado in bici perché sono tossicodipendente di una droga che produco io stesso pedalando e sciando.
    Faccio freeride ormai perché non posso più farne a meno.
    Non posso fare a meno dell'estasi della bellezza pura della Montagna, delle onde d'erba e roccia increstapa, dei lapilli di colore dei fiori, dell'intensità inebriante dei profumi dei boschi, del privilegio del raggiungimento della vetta con sudore e determinazione, del piacere sconfinato del controllo degli elementi, quando si domano le ostilità con equilibrio ed esperienza, del collezionismo di dati di nuove esplorazioni o nuove emozioni nelle sfumature del noto.
    E mi perdo in una fuga in un mondo parallelo, fuori dalle tristezze, responsabilità, fatiche e tormenti.

    Non si può più smettere, anche se fa male tutto.
    È una droga come le altre, solo che la "siringa" Specialized è cara, mentre la sostanza da mettere in circolo è gratis, autoprodotta.
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