[Test] Santacruz Bronson Carbon

Una premessa necessaria: la bici in test é il top della gamma Bronson, presentata qualche mese fa da Santacruz. Il montaggio é quanto di meglio si trova sul mercato al momento, ed é quindi molto dispendioso. Dato che abbiamo già avuto due discussioni riguardanti il prezzo, vi prego di commentare questo articolo solo sotto l’aspetto tecnico. La Bronson é comunque disponibile anche con montaggi a prezzi più umani, compreso un telaio in alluminio che pesa 800 grammi in più rispetto a quello in carbonio.

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Analisi statica


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La Bronson Carbon é una bici da 150 mm di escursione anteriore e posteriore, con telaio in carbonio. La bici in test dispone di ruote anch’esse in carbonio, delle Enve AM, di una trasmissione monocorona SRAM XX1, di freni XTR con disco da 180mm anteriore e 160 posteriore, di un manubrio Easton Havoc carbon e delle nuove sospensioni Fox 2014. Queste ultime sono state montate durante l’EWS di Punta Ala al posto di quelle di serie, ovvero una forcella e ammo Float CTD entrambi con rivestimento Kashima. Un test a parte uscirà il 3 giugno proprio sul nuovo ammo Float X e sulla nuova Talas. Le gomme sono delle Maxxis High Roller EXO latticizzate da 2.3”. Il reggisella è un Rock Shox Reverb stealth, con cavo a scomparsa nel tubo sella e comando remoto a manubrio.

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La bici così montata (con nuove sospensioni Fox) pesa 12.2 kg senza pedali. Il peso con le vecchie sospensioni é invece di 11.9 kg.

La Bronson é arrivata con una corona dell’XX1 da 34 denti. Questa é risultata essere troppo dura sui sentieri che pedaliamo di solito, così l’abbiamo cambiata con una 30 che equivale (più o meno) ad una 32 montata su una 26. Ricordiamo che il pacco pignoni posteriore é un 10-42, standard per l’XX1.

Anche la sella é una novità di Punta Ala: si tratta della nuova Sanmarco Dirty Zero Team, in perfetto abbinamento con i cerchi.

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In teoria si può mettere il porta borraccia sul tubo obliquo, in pratica però i cavi sono di intralcio:

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Il formato 27.5 e la Bronson

Gli stessi ingegneri Santacruz hanno rivelato che il progetto Bronson era nato come update della Blur e che all’inizio della progettazione si pensava di tenere il formato 26 pollici. Successivamente, visto come si evolveva il mercato, si é passati alle 27.5. Quindi Santacruz si é concentrata più sul telaio e geometrie che sul diametro delle ruote. Nel test prenderemo in considerazione entrambi i punti.

In sella

Inizialmente abbiamo usato la Bronson con i prodotti Fox 2013, ma la maggior parte del test é stato fatto con i 2014. Per quanto riguarda la forcella, quella montata in origine era una Float Kashima CTD da 150mm non abbassabile. La nuova é invece una Talas Kashima CTD da 160mm abbassabile a 130mm. Il centimentro di differenza si nota a malapena. L’abbassamento del travel non é, sulla Bronson, necessario, ma può essere d’aiuto sulle rampe ripide. Non per niente il telaio é stato pensato per forcelle da 150 a 180mm.

L’ammortizzatore era un Float Kashima CTD a camera unica, invece il nuovo Float X Kashima CTD é dotato di piggy back. Pesa di più, ma lavora alla grande in tutte le situazioni, comprese le discese molto lunghe, dove il Float classico mostra i suoi limiti. Non vogliamo anticiparvi troppo, il 3 giugno trovate qui su MTB-Forum la presentazione e il test dei prodotti Fox 2014 pensati per l’enduro.

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La prima impressione, quando si sale su una Bronson, é quella di salire su una 26 pollici. Tutto é molto proporzionato, in fondo la differenza fa 27.5  e 26 é davvero minima. Il telaio in carbonio dà un’idea di robustezza che su altri telai in fibra non si ha. Se avete il timore di salire su un plasticone, bene, questo non é il caso. Le grafiche sono molto curate e i cerchi Enve con le decal blu fanno davvero la loro bella figura. Diciamo che non si passa inosservati su una bici del genere, come abbiamo potuto notare alle EWS di Punta Ala.

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Sull’XX1 vi abbiamo raccontato di tutto e di più. Su una superbike del genere ci sta benissimo, sia per la pulizia del tutto (niente manettino sinistro sul manubrio, niente deragliatore, corona unica), sia per la sua funzionalità, di cui ormai siamo convinti (vedere test di durata qui). I freni, unico dettaglio non SRAM sul manubrio, su cui si trova anche il comando remoto del Reverb, sono stata una scelta ben precisa di Santacruz. Chi scrive é convinto che gli Shimano XTR/XT e SLX con tecnologia ICE siano al momento i freni più potenti e affidabili che ci sono sul mercato per l’enduro/trail riding. Non per niente sulla Bronson il disco posteriore ha solo 160mm di diametro, eppure non abbiamo mai avuto problemi con la potenza o il fading.

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Geometrie

In salita

I 73° del tubo sella si fanno sentire subito. La posizione é bella verticale, anche con un sag del 25-30% non ci si siede “sul mozzo posteriore” e la pedalata risulta gradevole e redditizia. Il formato 27.5, se da un lato non é questo mostro di trazione come il 29”, tiene l’avantreno basso: il manubrio é al posto giusto, nè troppo alto né troppo basso, e la ruota anteriore non tende ad impennarsi sulle rampe ripide, pur non abbassando la forcella. Se volete un paragone, la Specialized Enduro 29 ci é sembrata troppo alta da quel punto di vista.

A proposito di trazione: scordatevi le differenze fra 26 e 29 pollici. Qui non ci sono. Non vi troverete a scalare rocce o rampe che con le 26 non riuscivate a fare. C’è anche da dire che la Bronson non é una trail bike, ma una bici da enduro il cui scopo non é quello di essere uno stambecco in salita.

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Su salite da 1000 metri di dislivello al colpo e più la Bronson va su bene, anche grazie al peso. Mettendo l’ammo nella posizione Climb non é presente nessun bobbing, in quella Trail c’è un po’ di dispersione di energia ma d’altro canto la trazione aumenta e la bici si arrampica bene anche sui sentieri tecnici, senza pedal kickback degno di nota. Da sottolineare che questo telaio é stato progettato tenendo in mente lo SRAM XX1 e la corona unica, cosa che rende più facile il lavoro degli ingegneri per evitare fenomeni di pedal kickback, appunto.

Discesa scorrevole

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Mollate i freni e la Bronson vi farà letteramente volare sui sentieri. Le sospensioni sono supersensibili, nella posizione Descend, il carro posteriore é piacevolmente lineare in quasi tutta la sua corsa, tranne la fine, e si mangia via tutto. Vi troverete a saltare là dove non l’avete mai fatto prima. C’entrano le ruote da 27.5 in tutto questo? Si. In discesa si notano più che in salita. Pur mantenendo la bici agile, permettono di mangiarsi via quelle asperità che altrimenti vi avrebbero creato qualche problema. I cerchi Enve, poi, sono il nonplusultra della precisione. Costano un botto, é vero, ma sono uno di quegli upgrade che si notano di più. Non conta quante botte prendono. Si graffiano, si scheggiano, ma non si bozzano. Siamo andati in giro a pressioni basse nelle gomme, prendendo delle sonore botte ai cerchi, ma non é successo niente.

La bici é molto bilanciata fra anteriore e posteriore, i due lavorano veramente all’unisono. Avendola provata con due set di sospensioni (Fox 2013 e 2014) possiamo dire che il merito va in parte a Fox, ed in parte e Santacruz. Non per neinte le due aziende collaborano da anni nel Team Syndicate. L’angolo di sterzo di 67° é azzeccato, un ottimo compromesso fra stabilità in velocità e agilità sullo stretto, a cui veniamo fra poco.

Alla precisione delle ruote si aggiunge la rigidità del telaio in carbonio, che risponde molto bene ai rilanci. Questa caratteristica si é fatta apprezzare durante la gara delle EWS di Punta Ala, dove erano presenti diversi punti in cui rilanciare a tutta. Agile e scattante sono le parole che venivano spontanee al termine delle 4 PS.

L’altezza del movimento centrale, di 346 millimetri, é relativamente bassa, cosa che si fa molto apprezzare nelle curve veloci, dove si riesce a “schiacciare” la bici per bene. Grazie alla corona da 30 dell’XX1 non abbiamo mai avuto problemi di toccare in discesa. In salita, come detto prima, la bici sta su bene e anche qui non abbiamo avuto problemi di toccare per terra con i pedali.

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Qualche riga sul Marsh Guard, ideato e creato dal meccanico del Syndicate Team. In questa primavera piovosa si fa molto apprezzare: il rider evita di mangiare fango, il sovrappeso é  minimo e il montaggio molto semplice e veloce grazie a 3 fascette da elettricista. Ce l’ha montato Marshy in persona a Punta Ala, in vista della PS1 molto fangosa.

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Le gomme Maxxis High Roller EXO tengono molto bene sull’asciutto, e sono anche scorrevoli. Sul bagnato arrivano in fretta al loro limite, data la tassellatura non troppo accentuata. Molto sicure dal punto di vista delle forature: nel mese di test non abbiamo mai bucato, pur muovendoci spesso su terreni rocciosi.

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Discesa tecnica

Qualcuno si ricorda del nostro test della Trek Rumblefish, in cui lodavamo la stabilità nei tornantini/nose press di quella 29 pollici? La stessa cosa possiamo dire della Bronson, anche se non così accentuata come nel caso della Trek. Il surplace nei passaggi tecnici e lenti viene più facile che su una 26 pollici. Inoltre, passare sul tipico sasso malefico dopo il tornantino a velocità ridottissima risulta più facile con le ruote da 27.5, per ovvi motivi.

L’agilità della bici è fuori discussione. Non ci si sente impacciati nello stretto. Sullo scassato lento non é stato facile trovare la giusta pressione per la Talas CTD, visto che se era troppo molle tendeva ad insaccarsi a metà della corsa per il semplice peso del rider, che sul ripido grava molto sull’anteriore. A questo proposito vi rimandiamo comunque al test specifico di Fox 2014.

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Il paracolpi sotto il tubo obliquo. La bici ha preso tante sassate, il telaio non ha subito nessun danno. 

La corsa da 160/150mm ci é sembrata molto azzeccata e non abbiamo mai avuto bisogno di altri centimetri. Prendete la PS3 di Punta Ala, la famigerata Rock-Oh. È stato il sentiero su cui abbiamo goduto di più, specie nei passagi tecnici finali, quelli sui roccioni.

I freni, come già detto, non hanno mai perso un colpo neanche nelle discese più lunghe e faticose. Se eravamo scettici sul disco da 160mm posteriore, ora non lo siamo più.

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Lo SRAM XX1 in gara e sulle 27.5

In tanti hanno guardato male il nostro XX1 senza bash o tendicatena a Punta Ala. Indovinate cosa è successo? La catena non é mai caduta. Per tutta la durata del test é caduta una sola volta, in salita, quando un ramo si é incastrato fra corona e catena.

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Le pedivelle in carbonio sono ben segnate, ma dal punto di vista funzionale non hanno nessun problema.

Bisogna però tenere conto della diversa rapportatura necessaria sulle 27.5 per avere la stessa performance di una 26. Con il 30 davanti ed una gamba discretamente allenata si sale dappertutto e in discesa si può spingere decentemente.

Paragone con la Tallboy LT Carbon

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Avendo testato qualche mese fa la 29 da all mountain di Santacruz siamo in grado di dirvi le differenze sostanziali. Innanzitutto il modo in cui lavorano le sospensioni é molto simile su entrambi le bici. Non per niente il sistema di leveraggio é lo stesso, cioé il VPP, e anche sulla Tallboy erano montati i prodotti Fox. In salita la trazione della Tallboy é di molto superiore a quella della Bronson, grazie alle ruote da 29 pollici. In discesa la Bronson é molto più agile e scattante, in curva é più facile da impostare anche grazie al manubrio più basso e sullo scassato permette di osare di più grazie alla sua maggiore escursione. Sul tecnico lento sfatiamo il mito che le 29 siano impacciate, perché come detto sopra il surplace riesce anche meglio che con le 27.5. L’unico loro limite é l’escursione più bassa (140mm all’anteriore e 135mm al posteriore per la Tallboy).

Fra le due quale preferiamo? Dipende da quello che si fa. Per il trailriding preferiamo la Tallboy, per l’enduro la Bronson. Certe volte la differenza fra queste due categorie non é molto chiara, però diciamo che se vi muovete spesso su terreni tecnici o amate andare a manetta sui sentieri alpini la Bronson fa per voi. La Tallboy, grazie alla sua trazione in salita, é perfetta per giri molto lunghi con salite tecniche.

Conclusioni

Santacruz ha trovato il diametro di ruote giuste per il suo progetto enduro, la Bronson. Unite ad una geometria al passo coi tempi e ad una cinematica perfetta, anche grazie alle sospensioni Fox, le 27.5 si rivelano, per noi, il formato vincente e che prenderà piede in un futuro molto prossimo nelle bici dalle escursioni generose. La Bronson é dunque un progetto pienamente riuscito. Non crediamo che 1 kg o 1 kg e ½ in più possano inficiare la funzionalità di questa bici, quindi ne consigliamo l’acquisto anche nelle versioni meno costose.

>>> Presentazione dettagliata della Bronson
Santacruz
Distributore per l’Italia: DSB Bonandrini

Garanzia del telaio di 5 anni

Foto in azione di FOX/Sebastian Schieck

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