Val di Sole: Greg Minnaar è di nuovo campione del mondo

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Questa settimana la Val di Sole ha ospitato per la terza volta gli UCI DH World Championships, la quinta volta che vengono disputati in Italia nella lunga storia della competizione più importante della stagione nel mondo della MTB. Una località che si può definire di riferimento sia per l’accoglienza che per il tracciato stesso dato che la Black Snake è ritenuta una pista decisamente tra le più impegnative sia tecnicamente che fisicamente dell’intero panorama della DH mondiale. Eccetto qualche sporadica goccia di pioggia, il meteo è stato clemente e i rider hanno potuto disputare una gara equa su un terreno piuttosto polveroso ma tutto sommato in buone condizioni.


Un incommensurabile Greg Minnaar veste per la quarta volta la maglia iridata e aggiunge l’undicesima medaglia al suo lungo e folto palmares di risultati ai mondiali.

Una discesa avvincente nella quale il veterano della DH, a pochi mesi dal suo quarantesimo compleanno, ha saputo abilmente miscelare precisione e aggressività, traiettorie vincenti e dinamicità, mettendo dietro di sé i più giovani e agguerriti top rider.

Medaglia d’argento per Benoit Coulanges, unico atleta francese a podio in una gara che, stando ai pronostici, sembrava destinata a suonare le note della marsigliese.

Troy Brosnan pennella un’ottima run e mette al collo la medaglia di bronzo, sigillando un podio combattutissimo, racchiuso in meno di mezzo secondo.

Quarto posto per Loris Vergier che nella sua run ha alternato tratti di pura precisione e aggressività a tratti meno convincenti, con traiettorie più blande degli avversari e qualche sbavatura.

Al quinto posto Danny Hart che, in ordine di partenza, è stato il primo atleta ad aggredire veramente la Black Snake.

Il campione del mondo uscente Reece Wilson è stato rallentato da una stallonatura all’anteriore nel curvone Sam Hill, poco prima del traguardo. Il leader della overall di World Cup, Thibaut Daprela, è caduto due volte. Bene Davide Palazzari che dimostra costanza e ottime doti, piazzandosi in 26ª posizione davanti a molti nomi importanti. 60° Riccardo Gramatica, l’unico italiano oltre a Davide ad aver tagliato il traguardo mentre gli altri atleti della nazionale azzurra non hanno concluso la run.

Tra le donne è Myriam Nicole a dominare la gara e a vincere il suo secondo titolo iridato da elite, che si somma alla medaglia d’argento dell’anno scorso a Leogang.

Myriam ha mostrato tutta la sua concentrazione sull’obiettivo scegliendo traiettorie complesse e impostando ogni linea con una precisione e una sicurezza nettamente superiori alle concorrenti.

Medaglia d’argento per Marine Cabirou che ha affrontato la sua run con una guida molto aggressiva, sempre all’attacco e, soddisfatta della sua prestazione, sulla hot seat pregustava il peso della medaglia d’oro sul petto finché la connazionale non ha guastato il suo sogno, abbassando il tempo di quasi 5 secondi.

La svizzera Camille Balanche, campionessa del mondo uscente nonché seconda in classifica generale di World Cup, conferma il suo stato di ottima forma fisica e mentale chiudendo in terza posizione e aggiungendo una medaglia di bronzo al suo palmares.

Le atlete della nazionale italiana in gara si sono difese bene ma non hanno brillato come nel resto della stagione di coppa e, davanti al pubblico di casa, hanno ceduto qualche posizione alle avversarie. Nonostante una discesa ben gestita per entrambe, salvo qualche piccola sbavatura, Eleonora Farina conclude in sesta posizione e Veronika Widmann in nona.

La prestazione del giovane canadese Jackson Goldstone ha rispettato i pronostici che lo davano come nuova promessa della DH già dalla tenera età di 11 anni, quando sfidava i top rider nella gara di whip al Crankworx di Whistler. Jackson, già leader della classifica generale di World Cup, ha conquistato in Val di Sole la prima maglia iridata della sua carriera davanti a Jordan Williams e a Lachlan Stevens-McNab. Un ulteriore plauso agli atleti sul podio che sono tutti al primo anno nella categoria Junior.

Il campione del mondo uscente, Oisin O’Callaghan, chiude la manche finale in quinta posizione, mentre il campione italiano assoluto Davide Cappello, anche lui al primo anno nella categoria Junior e quindi al suo primo mondiale, si fa valere anche in ambito internazionale con un buon settimo posto.

Anche in ambito femminile il podio è interamente formato da atlete al primo anno di categoria. La bulgara Izabela Yankova domina la manche finale e conquista la medaglia d’oro con un distacco superiore ai 10 secondi sulle inseguitrici Kine Haugom e Gracey Hemstreet.

Classifiche

 

Commenti

  1. sembola:

    Se vogliamo dire che i due in questione (e anche qualcun altro) corrono in maniera diversa ok, ma sulla "gioventù" non sono tanto d'accordo. VDP ha 27 anni e WVA 28, un'età alla quale Merckx aveva già vinto quattro Tour de France, tre Giri d'Italia e due mondiali. O se vogliamo volare più basso, quando Nibali aveva già vinto il suo primo GT. Se vogliamo però comparare mele con mele e parlare dei cacciatori di classiche, Boonen a 25 anni ha vinto Fiandre e Roubaix nello stesso anno, Cancellara a 25 la Roubaix; Sagan a 27 anni aveva una Roubaix e tre mondiali.

    Giovane può essere un Evenepoel o un Pogacar...
    Se vogliamo WVA e VDP hanno vinto gli ultimi 7 titoli mondiali di ciclocross...quindi da quando avevano 20 anni, prima vincevano quello negli Under e prima negli Junior....semplicemente nei 6 7 anni precedenti a questi ultimi 2 si sono dedicati ad altro, ad una disciplina simile alla MTB, minore ma in cui evidentemente il livello è altissimo, visto che una volta passati su strada non hanno risentito di grandi problemi di prestazioni. Che poi magari in mtb non trovi un contratto da Sagan, ma nel cross loro li hanno trovati eccome, venendo da due paesi in cui il cross è quasi come il calcio qui.
  2. fabio1991:

    Se vogliamo WVA e VDP hanno vinto gli ultimi 7 titoli mondiali di ciclocross...
    Anche Alaphilippe è arrivato secondo al mondiale CX U23, poi si è dedicato ad altro.
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