[Whistler Crankworx 2012] Ultimo giorno & Coastal crew

Domani mattina il pullman verrà a prendermi in albergo, caricherò valigia e cartone della bici e tornerò in Italia. Oggi è stato l’ultimo giorno di riding qui in Canada. Voglio essere onesto, sono contento di tornare in Italia perchè mi manca casa, la mia ragazza e il mio gattino. Devo anche dire però che abbandonare tutti questi trail meravigliosi e questo ambiente di festa mi dispiace. Ad ogni modo oggi c’è stata la finale di slope style, il RedBull joyride di cui potete leggere il report nell’apposito topic.
Questa mattina ho salutato il park girando a bomba sulle piste che preferivo per cercare di ricordarmele il più possibile, imprimermi nella mente i passaggi e i panorami. I famosi “fermo-immagine” di cui vi parlavo in uno dei miei report.
Vorrei però raccontarvi di ieri. Grazie a SRAM, che mi ha davvero aiutato in questo viaggio qui in Canada, ho potuto conoscere tre ragazzi davvero simpatici, un gruppo che sta facendo davvero parlare molto di se. La “Coastal Crew”.
Questi tre ragazzoni canadesi hanno un approccio davvero fantastico alla bici. Sono diventati famosi grazie ai loro video e continuano a sfornare del materiale di qualità infinita. Ho avuto, come dicevo, la possibilità di girare tutta la mattina con loro ed è stato fantastico vedere come anche nel loro riding si noti questo divertimento, questo approccio tranquillo alla disciplina. Abbiamo davvero girato come fossimo amici che vanno a fare un giro insieme, scherzando e urlandoci a vicenda per pomparci quando affrontavamo i salti o le curve più stilose.
Già dalla mattina ho potuto vedere quanto questi rgazzi si godano la vita “no stress”. Visto che, come dice Simon Cittati da buon romanaccio, “Sram te manna callo”, l’appuntamento era fissato in un bar del village dove ad attenderci c’era un’abbondante colazione. Abbiamo subito preso confidenza e iniziato a scherzare (hanno circa la mia età per altro!) e da lì in poi tutto è stato in discesa. Giro dopo giro si andava sempre più forte e più grossi sui salti. Insomma, è stato davvero bello girare con dei pro così tranquilli, disponibili e che dimostravano veramente di divertirsi a compiere il loro lavoro, girare in bici.
Per conoscerli meglio ho fatto una veloce intervista (magari prima o poi caricherò il video così potrete sentirla per intero in inglese e farvi due risate) che ho tradotto e messo su carta per voi.
Questi ragazzi se pur giovani han capito tutto dalla vita. Sono proprio da prendere come ispirazione. Invece delle foto questa volta vi posto i loro video.. mi sembrano più in tema con i personaggi!



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Nome, età, cosa fai nella vita.
Kile Norbaten, 26, giro in bici e filmo.
Curtis Robinson, 23, giro in bici e filmo.
Dylan Durkenton, 22, giro in bici e filmo.

Venite tutti dalla stessa città o da zone diverse del Canada? Come vi siete conosciuti?
Kile. Io sono cresciuto a “prince George BC”, poi per via della scuola e della bici mi sono trasferito nella “Sunshine coast” dove ho incontrato questi due (indicando gli altri membri della crew) e, avendo le stesse passioni e gli stessi interessi siamo subito diventati molto amici.
Curtis. Io sono cresciuto in una piccola città chiamata “Robert’s creek”. Conosco da sempre Dylan e da 4-5 anni Kile. Da quando giro con loro riusciamo sempre ad avere il “riding” migliore qui intorno.
Dylan. Per me vale ciò che ha detto Kurtis, ci conosciamo sin dalle elementari e da quando è arrivato anche Kile abbiamo finalmente avuto una nostra crew, volevamo fare questo nella vita. Insomma è arrivato al momento giusto e tutto i tasselli del puzzle sono andati al loro posto.

Mi avete detto che tutti e tre girate e filmate. Da dove deriva questa passione per creare video. Avete iniziato per gioco o avevate già in mente che potesse diventare il vostro lavoro?
Curtis. Tutti avevamo una passione per la fotografia, e allo stesso tempo per il riding. Per questo motivo crescendo, e progredendo in entrambe le discipline, è stato del tutto naturale per noi iniziare questa carriera da “rider-film maker”.
Kile. Inoltre la nostra organizzazione funziona perfettamente perchè tutti filmiamo e giriamo. In pratica ci dividiamo i compiti al meglio.

Chi di voi alla fine delle riprese crea il montaggio dei video?
Dylan. Manualmente sono io che siedo al computer. Ma non posso prendermi tutto il merito perchè anche quello per noi è un lavoro di squadra. Loro sono sempre alle mie spalle a dare idee e ad esprimere impressioni su ciò che stiamo facendo. Abbiamo sempre lavorato così e questo metodo diventa sempre più naturale.
Curtis. Ci tengo a dire che noi spaliamo anche, costruiamo noi stessi i trail. Sai come funziona, “NO DIG NO RIDE”.

Iniziate le riprese con un progetto o vedete in fase di editing cosa state andando a creare?
Dylan. Non partiamo mai da un progetto vero e proprio anche se sappiamo dove vogliamo andare a parare. Diciamo che durante il montaggio, unendo le idee, i video vengono fuori automaticamente.

Mi dicevate prima che qui nei dintorni di Vancouver, ci sono infiniti trail in cui girare oltre Whistler. Quali zone cosigliereste a chi vuole affrontare percorsi tecnici e quali a chi vorrebbe percorsi “flow” (cioè abbastanza lisci con sponde e salti)?
Kile. Per chi ama il tecnico consiglierei assolutamente i north shore di vancouver (Vancouver Island) e Squamish. Al contrario per chi ama il flow può trovare dei trail veramente pazzeschi nell’entroterra, a Kamloops. Lì i trail sono incredibili e hanno salti enormi.
Curtis. Sono d’accordo, anche se in realtà qui in BC (British Columbia) ci sono trail di ogni tipo ovunque. Se si viene qui si possono incontrare trail stupendi per tutti i tipi di riding. All mountain e crosscountry compresi.
Dylan. Sì i ragazzi hanno assolutamente ragione. Noi viviamo qui in Bc e ancora non abbiamo girato tutti i trail. Inoltre ci sono tante crew che costruiscono percorsi e quindi ne nascono sempre di nuovi.

Ma i percorsi che costruite sono legali o sono abusivi. In italia è molto difficile costruire anche per via delle autorizzazioni.
Dylan. Qui in BC c’è una grande cultura della MTB. I trail sono abusivi ma tutti chiudono un occhio al riguardo. Ovviamente se si esagera nella costruzione,distruggendo delle zone boschive o creando danno o pericolo per qualcuno i trail vengono chiusi. In generale però è molto positivo che la costruzione dei trail sia così accettata perchè è come se non ci fossero regole.

Ok ragazzi. Voglio farvi i complimenti più sentiti per ciò che state facendo. Penso abbiate colto in pieno la bellazza della Mtb. Un gruppo di amici che si divertono, nessuna pressione da gare o competizioni. Solo divertimento, video e passione. Se volete ringraziare qualcuno questo è il momento per farlo!
Dylan. Sicuramente vogliamo ringraziare tutti quelli che ci seguono. Abbiamo sentito così tanto affetto, dai ragazzini come dagli adulti. Chiunque ci dica che apprezza il nostro lavoro, chiunque ci dica che guarda i nostri video e esce a girare subito dopo pronto a spaccare tutto ci riempe di soddisfazione. Ovviamente ringraziamo anche i nostri sponsor e tutti quelli che ci supportano.

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