Bici, ma quanto mi costi?

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Grande scalpore ha suscitato ieri la notizia del prezzo del telaio della nuova Rocky Mountain Slayer, e non solo in Italia, ma su tutti i maggiori siti esteri. 4.199 Euro devono uscire dal portafoglio dell’acquirente per impossessarsi del prodotto canadese. In tanti ritengono il prezzo ingiustificato, ma la domanda pertinente non é cosa giustifichi il prezzo, ma perché bisogni giustificarlo ad ogni costo.



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Un’azienda è libera di attuare le politiche di prezzo che preferisce, vuoi per dare ai propri prodotti un aura di esclusività, vuoi per lavorare più sui margini che sui grandi numeri. Non stiamo parlando di enti di beneficienza: dietro ogni immagine super cool e di “amiconi”, tanto amata dai marchi nord americani, si nasconde un’attenta pianificazione che ha come scopo ultimo “to make money“, cioè guadagnare. Se il modello dei prezzi alti non funziona, l’azienda se ne accorgerà subito, in termini di vendite. La gente semplicemente non compra.

Ma siamo sicuri che un telaio da 4.199 Euro non si venda? Possiamo ritenere questo prezzo spropositato per un prodotto fatto in Oriente, ad un costo infinitamente più basso, ma se ci guardiamo attorno vediamo che siamo pieni di oggetti del genere, a cominciare dallo smartphone che tanti di voi stanno usando in questo momento per leggere questo articolo.

C’è insomma una nutrita fetta di acquirenti disposta a spendere tanto, ed un’altrettanta nutrita fetta che vuole (e può) spendere poco. Quelli che erano nel mezzo stanno sparendo, cioè la cosiddetta classe media. Il fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma un po’ tutta l’economia occidentale, come conseguenza di diversi fattori macroeconomici avvenuti negli ultimi due decenni.

Quindi ad un’azienda di nicchia come Rocky Mountain non rimangono molte alternative: o prova a giocarsela sui  grandi numeri, in stile “Big Four” (Cannondale, Scott, Specialized e Trek), attuando un’agguerrita politica dei prezzi, su cui però non potrà mai competere perché non ne ha le dimensioni, o si dirige verso il segmento dell’altissima gamma. Senza considerare il fattore D come Deutschland, che sta mettendo in difficoltà anche i Big Four: Canyon, YT, Rose, Radon. La vendita diretta online, insomma.

Come consumatore non rimane che guardare al proprio portafoglio e decidere cosa fare: risparmiare ogni centesimo per permettersi la bici di lusso o puntare ad un prodotto dal rapporto qualità/prezzo più alto. Nel frattempo si può commentare quando si vuole i prezzi ritenuti assurdi, con la consapevolezza però che nessuno è obbligato ad acquistare una bici ritenuta costosa.

I telai più cari (di produzione industriale)

Lista indicativa, non completa dei telai da DH. Se ne avete altri da segnalarci (non DH), inseriteli nei commenti con il link al listino, in Euro. Non è sempre possibile trovare il prezzo del solo telaio.

Rocky Mountain Slayer: 4.199 Euro
Mondraker Dune XR Carbon: 3.999 Euro
Yeti SB6c, SB5c: 3.999 Euro
Intense Spider 275: 3.998 Euro
Specialized S-Works Epic FSR 29: 3.890 Euro
Trek Slash 29: 3.699 Euro
Pivot Mach 6 Carbon: 3.599 Euro
Santacruz (Bronson, Nomad, 5010, Hightower): 3.599 Euro
Evil Wreckoning: 3.499 Euro
Transition Patrol Carbon: 3.399
Ibis Mojo 3, Ripley, HD3: da 3.380 a 3.709 Euro a seconda dell’ammortizzatore

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