Condivisione dei trail: come evitare conflitti con i pedoni

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Il nostro pesce di aprile di quest’anno ha avuto due effetti: il primo è stato quello di farsi due risate, il secondo è stato quello di scatenare una reazione seria al problema dei conflitti biker – pedoni, anche se non è mai sentito di nessuno finito nel burrone dopo essere stato colpito dalla ruota posteriore durante un nose press.

Colgo l’occasione dunque per affrontare la problematica.



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Rispetto reciproco

Malgrado il pensiero di diverse associazioni quali CAI e SAT, i sentieri di montagna non appartengono a nessuna categoria in particolare. Pensate che in passato ci si transitava con i muli che, al contrario dei biker, non parlano e non ragionano. Immaginate la scena pedone contro mulo. Chi si spostava?

Viviamo però nel 2022 e i muli sono stati sostituiti da automobili, camion ed elicotteri. Oramai i sentieri vengono usati quasi esclusivamente per motivi di svago, e già qui dovremmo partire tutti con il piede giusto, che è quello della calma e della gentilezza. Se siamo in giro per svagarci, che senso ha iniziare a litigare per un diritto di passaggio?

Se non si vuole litigare si devono però rispettare delle regole di base, che in teoria non ci sarebbe neanche bisogno di spiegare: come biker siamo tenuti a rallentare e non mettere in pericolo gli altri fruitori dei sentieri con la nostra bici. Non siamo in gara, anche se qualcuno si ostina a voler fare KOM su percorsi aperti a tutti.

Farsi sentire è un’altra di quelle cose che risolvono la maggior parte dei problemi, perché gli escursionisti a piedi spesso non sanno distinguere il rumore di una mountain bike che scende, e si spaventano, con relative reazioni brusche ed incontrollate.

Guardate il video e ditemi le vostre esperienze in proposito!

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Commenti

  1. È un argomento sensibile che ogni tanto viene fuori. L'idea che mi sto facendo é che la cosapevolezza sta crescendo di pari passo con i movimenti (sempre più gente va in MTB e sempre di più fa trekking).
    Noto, invece, una certa ritrosia di quelle organizzazioni dal sapore arcaico (per non dire vecchio), refrattarie al cambiamento in atto. I modi di fare attività all'aperto, in montagna e nella natura in genere, sono mutati radicalmente e con una forte velocità negli ultimissimi anni. E aggiungo io per fortuna.
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