sconto bici

E se lo sconto per la bici sparisse?

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Lo sconto fa parte del processo di acquisto di una bici in certe culture, quella italiana inclusa. Ne è la riprova che nessun negoziante si inalbera se gli viene chiesto di detrarre una percentuale più o meno alta dal prezzo di acquisto. Diverso è il caso nei Paesi nordici, ad esempio, dove si viene messi gentilmente alla porta se si comincia a negoziare.

Partiamo dal presupposto che non esistono tradizioni giuste o sbagliate, ma che queste sono appunto usanze ormai ampliamente integrate nel processo di prezzistica della merce. Sappiamo bene che certi prezzi sono gonfiati proprio per dare del margine di trattativa al venditore.



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Tutto bene fino all’avvento di internet. Con gli acquisti online il tira e molla dello sconto va a sbattere contro un monitor, visto che dall’altra parte non c’è nessuno se non un bel server su cui sono salvate le informazioni. Il prezzo è quello e quello rimane, a parte nei casi di saldi di fine anno o offerte speciali.

D’altro canto internet ha messo fuori gioco gli intermediari quali distributori e negozianti, motivo per cui il prezzo è più conveniente rispetto ai negozi fisici. Niente di nuovo, direte voi.

Niente di nuovo fin quando le aziende che si sono sempre affidate alla rete commerciale classica cominciano a vendere anch’esse online, come annunciato per esempio da Specialized qualche giorno fa. Il commento più votato è stato quello “Perché dovrei comprare a prezzo pieno online se posso andare dal negoziante a farmi fare il x% di sconto?“. Obiezione giusta e lecita, se si pensa che il mercato rimanga identico a quello che conosciamo.

I segnali indicano però un trend esattamente opposto: il mercato sta cambiando alla velocità della luce. I marchi che vendono direttamente online stanno facendo sfracelli a livello di vendite, grazie ai loro prezzi concorrenziali e ad una qualità che non ha nulla da invidiare ai marchi classici. Per anni, o decadi ormai, hanno eroso quote di mercato a chi vende in maniera classica.

Il Covid ha fatto il resto, o perlomeno ha dato la scusa per alzare i prezzi a livelli mai visti, con i marchi online che si fregano le mani ogni volta che vedono il listino di un brand classico. Non giriamoci tanto intorno, se prendete l’ultima bici provata qui nel Mag, una top di gamma di un marchio che usa la filiera classica, vederete che costa quasi il doppio rispetto al top di gamma di un brand che vende solo online.

Guardiamo oltre oceano e vediamo che i grandi marchi continuano imperterriti a comprare interi negozi per renderli monomarca, o monogruppo (PON, Accell, ecc), per avere un canale diretto con i clienti, facendo fuori il negoziante. I distributori sono ormai come i Mohicani, in via di estinzione, visto che nel migliore dei casi sono stati inglobati dall’azienda per cui lavoravano di più (vedere Trek, Focus o Lapierre per rimanere in Italia). Altri hanno chiuso direttamente (vedere LARM).

Dove stiamo andando? Verso le vendite online che, come detto prima, non contemplano la possibilità dello sconto. Si comprerà una Specialized o una Trek a prezzo pieno, ritirandola eventualmente presso un flagship store che la tira fuori dallo scatolone, raddrizza il manubrio e monta la ruota anteriore? È più probabile che lo scatolone arrivi a casa e che si vada sul Tech Corner per chiedere come sistemare eventuali problemi.

E i prezzi? Quelli li deciderà il mercato, perché le big four Trek, Specialized, Cannondale e Scott hanno davanti a sé realtà molto ben rodate nella vendita online quali Canyon, YT, Commencal e Propain. Sbagliare la strategia può costare caro, e quella strategia viene decisa in questi anni.

Siamo nel bel mezzo di un cambiamento significativo del mercato bici. Non rimane che sperare che il cliente possa trarre qualche vantaggio dalla concorrenza fra i marchi. E lo sconto per la bici? Rimarrà probabilmente un ricordo.

 

Commenti

  1. Farkas:

    non conosco le dinamiche del commercio, ma mi domando il negoziante al suo fornitore non chiederà degli sconti? ed a sua volta il fornitore non farà lo stesso con il produttore o cmq chi gli sta sopra la catena distributiva? da che mondo è mondo il commercio funziona così non solo per la vendita delle cinture finto griffate agli angoli delle strade, ma anche tra fornitori di materie prime multinazionali, tra venditori di portaerei, di transatlantici, negli appalti per le autostrade per quello che si vuole. è il commercio
    Un conto è informarsi sui prezzi e magari chiedere preventivi,un altro è quasi pretendere uno sconto.Se,esempio una bici costa mille(cifra ipotetica)in un negozio e la stessa costa 900 in un altro che mi garantisca comunque lo stesso servizio post vendita mi sembra logico comprarla dal secondo ma non sarò certo io a chiederla a quel prezzo
  2. orso2020:

    Un conto è informarsi sui prezzi e magari chiedere preventivi,un altro è quasi pretendere uno sconto.Se,esempio una bici costa mille(cifra ipotetica)in un negozio e la stessa costa 900 in un altro che mi garantisca comunque lo stesso servizio post vendita mi sembra logico comprarla dal secondo ma non sarò certo io a chiederla a quel prezzo
    Tu ridi...il sivende dove presi la Specy anni fa mi disse..."vai pure a veder in giro se la trovi a meno del mio prezzo, e ti faccio io lo stesso prezzo"...eh caz...è stato di parola...eran solo 100 eur...ma me li ha lasciati giù...e io ci ho portato 9 amici e tutti han preso una bici...quando passo al suo negozio mi accoglie a braccia aperte... :-|
  3. marpa:

    Sui prezzi gonfiati dI questo periodo c’e poco da discutere perché mi sembra evidente che solo una parte dei problemi reali giustifica gli aumenti visti negli ultimi mesi, tra l’altro alcuni annunciati con comunicati quasi patetici.
    difficile interpretare il mercato ed i cambiamenti che potranno accadere se una parte dei big iniziera’ a vendere online ma personalmente credo che i prezzi si potranno allineare in base al prodotto che offrono , se faccio un paragone con il settore telecomunicazioni / smartphone a parità di apparato o servizio le differenze di prezzo sono minime per cui una bici di specialized allestita GX o XT RS etch non potrà costare il 50% in più di una Canyon allestita nello stesso modo e viceversa una Canyon non potrà aumentare del 50% altrimenti il potenziale acquirente sceglierà la bici piu‘ blasonata .
    io acquisto bici online dal 2009 e mi sono sempre trovato bene per cui se ci saranno piu’ brands voglio essere positivo e pensare che ci saranno più opportunita’ per i consumatori .
    Il problema che Canyon attualmente è uno dei top brand sia come volumi di vendita, sia come qualità del prodotto ma anche come "investimenti" in sponsorizzazioni.
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