[First Ride] Nuovi copertoni Mitas Monarch

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Durante lo scorso Mountain Bike Connection Summer ho avuto l’occasione di provare per alcune discese il nuovo copertone da enduro Monarch di Mitas. Per chi non conoscesse il marchio Mitas, si tratta di un’azienda della Repubblica Ceca che produce pneumatici dal 1933 e che ha il suo core business nel settore agricolo, dove da alcuni anni detiene circa il 35% della quota di mercato globale.



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Nel mondo della mountain bike potrebbe sembrare un nome relativamente nuovo ma in realtà Mitas ha una storia di quasi 20 anni anche nel settore MTB dove precedentemente marchiava i suoi pneumatici con il brand Rubena, che sicuramente molti di voi ricorderanno. Negli ultimi anni Mitas ha deciso di utilizzare il suo nome anche nel settore MTB, dismettendo quindi il brand Rubena ma mantenendo in gamma gli stessi modelli, tra cui per esempio il copertone da gravity Highlander. Allo Higlander recentemente si è aggiunto il Monarch, copertone destinato a enduro e gravity, con tassellatura piuttosto aggressiva e carcassa massiccia.

Rispetto al modello Highlander, prevalentemente destinato alla ruota anteriore, il Monarch ha maggiore polivalenza ed è progettato per un utilizzo sia all’anteriore che al posteriore, in qualsiasi condizione di terreno, quindi dal secco al bagnato, dallo smosso al fondo compatto. Due le misure disponibili come larghezza, 2.45 e 2.60 pollici, entrambe sia in versione 29 che 27.5 pollici.

Il disegno del battistrada propone tasselli ben pronunciati e ben distanziati per mordere bene il terreno e scaricarsi facilmente dal fango ma al contempo sufficientemente continuativi tra la fila centrale e quelle esterne così da offrire una transizione facile da gestire in curva. La forma dei tasselli è piuttosto squadrata con dei bordi lavorati con spigoli e rampe per gestire la scorrevolezza da un lato e la frenata dall’altro. Le incisioni che donano la particolare forma a S non sono un vezzo estetico ma permettono al tassello di deformarsi in torsione eclusivamente in un senso di rotazione così da offrire grip in un verso e rigidezza, ovvero risposta elastica, dall’altro, in base a come sono orientati i tasselli.

Il Monarch è realizzato con una doppia mescola con differente morbidezza tra le file centrali e quelle esterne. Per favorire la scorrevolezza la mescola delle file centrali è da 60a mentre le file esterne forniscono un ottimo grip grazie alla mescola da 40a. C’è in programma anche una versione con file centrali con mescola da 50a per ridurre la differenza e favorire una transizione più dolce tra le file di tasselli, penalizzando solo in minima parte la scorrevolezza ma favorendo ulteriormente il grip.

La carcassa, ovviamente Tubeless Ready, è decisamente votata alla robustezza e adotta una costruzione particolare, basata su un’unica tela da 127tpi ripiegata su entrambi i cerchietti per sovrapporsi nuovamente in corrispondenza del battistrada. Il risultato è una tela a doppio spessore sui lati e a triplo spessore sotto al battistrada. Alla tela, da tallone a tallone, viene aggiunto uno strato di materiale ad alta densità che previene tagli e forature. Le spalle sono rinforzate con un inserto che fornisce struttura alla gomma e riduce il rischio di pizzicatura. I cerchietti sono pieghevoli, realizzati in aramide.

L’immagine seguente illustra i diversi dettagli che formano il Monarch:

  • 1 – Mescola 60a
  • 2 – Mescola 40a
  • 3 – Protezione anti taglio
  • 4 – Tela da 127tpi con tripla sovrapposizione
  • 5 – Rinforzo Mitas Wings per le spalle
  • 6 – Cerchietti in aramide

Come anticipato, ho potuto provare i nuovi copertoni da enduro di Mitas per poche discese con risalita meccanizzata, quindi un test non adeguato a esprimere un giudizio completo ma sufficiente per una prima valutazione. Le condizioni del terreno erano di asciutto polveroso e i trail percorsi andavano dal fondo molto duro con brecciolino in superficie al misto rocce e radici. Ciò che ho apprezzato immediatamente dei Monarch è la sensazione di solidità e sostengo della carcassa anche a pressioni piuttosto basse (circa 0.3 bar meno di quanto utilizzo normalmente a parità di dimensioni), con una torsione del copertone veramente minima, paragonabile a quella di un copertone da DH. La mescola è valida sui tasselli laterali, sia come grip che come rimbalzo, mentre per le file centrali il rimbalzo è meno docile. Efficace il disegno, sia in frenata che in curva, dove i tasselli si deformano quanto basta per rendere il comportamento del copertone facilmente interpretabile.

Pesi e prezzi

  • 29×2.45″:  1160g – €70,99
  • 27.5×2.45″:  1020g – €63,99
  • 29×2.60″:  1390g – €71,99
  • 27.5×2.60″:  1250g – €64,99

Mitas

Photo credits:  MTB Connection Summer – Rupert Fowler

 

Commenti

  1. FeO:

    Non puoi paragonare delle gomme specialistiche con delle gomme generiche...anche nel mondo mtb ci sono prodotti base a 10 euro. Prova a vedere cosa costa una gomma da pista di una moto, non credo 80 euro...
    Ma non si può neanche paragonare una gomma da pista per moto ad una gomma da mtb
    io non ho paragonato gomme specialistiche con gomme generiche. io ho paragonato il fatto che le mitas per moto vengono a costare quanto le mitas da bici. Mentre le mitas da moto costano 2/3 e anche meno rispetto ”all’equivalente” di marchio premium. Mi aspettavo che in proporzione le mitas da mtb costassero 2/3 e anche meno rispetto all’ equivalente di marche premium
    Paragoniamo allora una gomma da moto enduro che va bene anche per fare le gare enduro visto che devono avere certe caratteristiche per essere omologate costano mediamente 70€ anteriore e 80 posteriore e non marche cinesi pistole. Quindi 150 euro per 2 gomme moto enduro. 2 gomme mtb 140. non parliamo di economie di scala, costi di progettazione e altro. Semplicemente sul mercato bici c’è un rincaro pauroso
  2. Big Steak One:

    Eh no, stavo per dirlo io che le Mitas esistono da tempo per il mondo moto e in particolare per quel che mi riguarda, per le supersportive.
    Se una Pirelli Diablo costava oltre le 200/250€ per la posteriore, una coppia di Mitas le portavi a casa a meno di 200€.
    Gomme di plastica, così le chiamavamo.
    Ottime per il touring ma per nulla adatte a regimi più alti.
    80€ era già assai ;-)
    Io francamente le mitas non le conosco ed è la prima volta che ne ho sentito parlare, il mio era solo un discorso generale su chi, come sempre, fa le solite crociate sui prezzi...
  3. Quando erano Rubena le montavo sempre con grande soddisfazione,poi sono sparite dal mercato.
    Certo è che se le trovassi di nuovo in vendita le ricomprerei
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