Mi trovo a Livigno da un paio di giorni e ho avuto già modo di vederne di ogni a causa di chi noleggia una bici elettrica ma non la sa minimamente usare. Penso che la stragrande maggioranza di chi affitta una ebike lo faccia per evitare di dover far fatica a piedi in salita, non gliene frega niente di andare in bici in sé. L’ebike dopotutto è il metodo migliore per usare legalmente un motore per raggiungere il rifugio, mangiare polenta e cervo a prezzi da Milano centro, e poi tentare di scendere da dove si è saliti.
Già, tentare, perché spesso e volentieri questi merenderos non hanno il casco, non sanno frenare sul ghiaino e vanno in panico completo se prendono un po’ di velocità. La conseguenza: ne andiamo di mezzo tutti, anche chi la bici la sa usare. Ieri un signore attempato mi ha preso dentro il manubrio a Livigno sulla strada asfaltata, mentre pedalavo in salita, perché stava andando in turbo e doveva fare lo slalom fra la gente. Io sono rimasto in sella, lui ha cominciato a barcollare e andare in panico, e alla fine si è salvato, non si è scusato ed è andato avanti, inseguito dai miei insulti.
Temo che alla lunga toccherà a molti rassegnarsi a non poter girare ovunque, ma sono anche convinto che il problema sia l’inciviltà non il motore montato sulle bici.
Qui sulle bici E ci sono anche molte persone che ci ci vivono e ci lavorano ,impianti di risalita e strutture nate e studiate per portare persone
Tu avresti una soluzione possibile?
A me vien in mente una cartellonistiche(chiara ed evidente ) che spieghi come per le piste da sci ,per molti banale ma credo necessaria che inserisca informazioni sul rispetto e l'attenzione anche alla guida "tipo quelle del 1,5 mt distanza dei veicoli dai ciclisti"
almeno è un inizio
Cartelloni da mettere anche alla base dei sentieri di discesa per evitare il fenomeno dei "salmoni" in E che tentano risalite sulle discese enduro