[Report] Superenduro PRO4 Madesimo

Ore 21:30, squilla il telefono: il camper è sotto casa, pronti a partire destinazione Madesimo. La curiosità è molta per questa quarta prova del circuito Superenduro: una localiità nuova, per di più abbastanza lontano da casa… Chissà cosa ci aspetterà?

Quattro ore di viaggio e dopo alcune peripezie con il camper su strettissime strade di montagna, arriviamo a destinazione: sono le 2 di notte… Domani comunque sveglia presto, bisogna provare!



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Neanche il tempo di andare a dormire e sentiamo un ticchettio sul tetto del camper: diluvia… E vai, cominciamo bene!

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Ci accoglie un clima decisamente “british”

Ore 8 del mattino, sveglia. Montiamo le gomme da fango, prendiamo il giornaliero e saliamo con la comoda telecabina fino all’inizio dei tracciati del bike park. Seguendo l’ordine delle speciali, cominciamo dalla più semplice… Dopo una decina di minuti di pedalato raggiungiamo lo start della PS1. Il percorso è molto semplice: due speciali da ripetere due volte, non so può sbagliare. Nel primo trasferimento si usa la telecabina, nel secondo si pedala partendo dal paese. Oggi però approfittiamo degli impianti per dedicarci solo alla prova della PS.

Giriamo un paio di volte sulla PS1: non c’è nulla di difficile, un simpatico sentiero con alcune sponde, qualche gobba artificiale e delle ampie curve nei prati in mezzo alle fettucce. Ci avevano detto che i percorsi di Madesimo sono facili, sarà una gara tranquilla.

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Neanche il tempo di riprendere gli ovetti ed incontriamo un altro gruppo di torinesi. Due parole, un paio di commenti sui tracciati e ne approfittiamo per recuperare qualche informazione sulla seconda PS: “E’ facile come la prima?”. Un sorriso inquietante compare sulla faccia di Jerry, uno dei nostri amici. “Andate a vedere… Poi mi dite!”

Un po’ preoccupati, un po’ incuriositi, ci dirigiamo alla seconda PS… L’inizio è easy, delle monotone fettucce in mezzo al prato… Dove sta la difficoltà? Questa PS è più facile dell’altra…

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Finito il fettucciato, ci si butta nel bosco… Dopo alcuni divertenti panettoni, cominciamo a capire il perché della risata del nostro amico: inizia l’inferno!

Il primo approccio con la PS2 è abbastanza traumatico: tra il fango ed il viscido non si sta in piedi… Il percorso è quasi sapone, tenere la bici dritta è un’impresa! Studiamo  un po’ di linee, le fettucce sono larghe c’è molto da interpretrare.

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Il primo giro è traumatico, ma già dal secondo le cose cambiano: complice il fatto di conoscere già il tracciato, grazie anche alle nuove linee che abbiamo studiato, scopriamo un’altra speciale. Quello che prima era un inferno di radici diventa una goduria di anticipi, tagli, linee che a prima vista sembrano assurde ma poi si rivelano essere la scelta migliore. Rock and roll, o meglio rock and roots!

Arriviamo a fine giornata stremati, coperti di fango, con braccia e gambe a pezzi, ma con un sorriso ebete stampato sulla faccia!

Cena abbondante ed a letto presto, riprende a piovere… Adesso questo clima “british” ci ha un po’ stufato: siamo a luglio e vogliamo il sole!

 

La gara

Sabato ci svegiamo sotto il diluvio… Facciamo colazione, siamo ancora stanchi per le poche ore di sonno del giorno prima, la voglia di infangarsi è poca, decidiamo di non girare… In fondo ieri abbiamo già fatto 5 giri per speciale, ormai le conosciamo.

Prepariamo le bici per il prologo, che scopriamo essere uno “sparo”, una gara di accelerazione lungo la via centrale di Madesimo. 20 secondi da fare a tutta, cercando di limare qualche decimo dagli avversari.

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Gomme gonfiate a 4 atmosfere, forcella bloccata ed ammortizzatore con propedal al massimo: sono pronto a partire. Lo scatto è buono, le nuove ruote E*13 sono belle leggere e la corona da 36 aiuta non poco a prendere velocità facilmente. Naturalmente però la sfiga ci vede benissimo ed a metà percorso un pedale si sgancia… Troppa foga, ma tempo di riagganciare ed il prologo è compromesso: qui si gioca sul filo dei decimi.

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20 secondi  a tutta! Le facce dei partecipanti la dicono tutta…

Finito il prologo inizia il totogomme… In giro per madesimo e nell’area team si vedono alcuni bikers che cambiano freneticamente le gomme, altri attaccati allo smartphone intenti ad analizzare tutti i siti meteo della rete, per cercare di capire se domani pioverà o ci sarà il sole. C’è chi intaglia le gomme, chi prepara parafanghi improvvisati, chi invece monta le gomme da asciutto sperando nel bel tempo. Non si capisce cosa fare…

Le previsioni sono buone, i tracciati asciugheranno… Decido di montare gomma anteriore da bagnato e posteriore da asciutto per scorrere meglio.

Andiamo a dormire, neanche il tempo di mettersi sotto le coperte ed inizia di nuovo il ticchettio: un altro acquazzone… Meno male che le previsioni sono di miglioramento!

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Siamo a Luglio, ma il clima è da autunno inoltrato!

Non sapendo più che pesci pigliare, opto per le gomme da fango… La PS2 è impegnativa e molto fangosa, pagherò qualcosa nella 1 ma almeno nella 2 posso recuperare.

Neanche il tempo di partire ed esce il sole: la nebbia si dirada e si alza un fresco venticello. Ormai è tardi per cambiare gomme, vada come vada!

Salita per la PS1, rapido trasferimento pedalato e via, subito in piedi sui pedali per rilanciare nel velocissimo tratto in mezzo al prato… Arriva il primo tratto pedalato, mi alzo in piedi sui pedali ma non succede niente: la bici sembra incollata, queste gomme da fango non scorrono per niente!

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Pedala pedala pedala! Alex Lupato è uno specialista nei rilanci e quando c’è da pedalare non ce n’è per nessuno

Arrivo in fondo, già piuttosto cotto: le gambe sono già stanche. Si parte per il trasferimento della PS2, 400m di dislivello quasi tutti su asfalto. La salita si preannuncia un vero inferno: il rumore dello swampthing 2.5 al posteriore è inquietante, la bici sembra fatta di ghisa… Perchè non ho messo le gomme da asciutto?

Nonostante tutto arrivo in cima con un buon anticipo, almeno una mezz’oretta. Vabbè, almeno riprendo le energie.

3-2-1 Go! Inizia la PS2… Il primo tratto nel prato è praticamente asciutto, l’ideale per le gomme che ho montato! Cerco di non sdraiarmi e non perdere troppo tempo, pedalo come un disperato per cercare di recuperare ogni decimo… Arriva il pezzo tecnico, miseria ho già le gambe a pezzi! Forse dovevo andare più di conserva. La discesa è in condizioni pessime, altrochè il venerdì in cui abbiamo provato. Canali di fango, radici ogni dove: le linee che abbiamo studiato sono diventate delle trincee, alcuni tratti di percorsi sono irriconoscibili… Bell’idea non provare, il Sabato!

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Manuel Ducci in PS2: i tratti tecnici e le radici sembrano piacere al rider sanremese…

Arrivo al controllo orario distrutto, la discesa è stata devastante… Prossimo giro me la prendo più tranquilla, altrimenti non arrivo alla fine!

PS3, ormai è asciutto e si sa che le gomme da fango vanno benissimo in queste condizioni! C’è pure polvere in alcuni tratti, quale condizione migliore per un Wetscream? Cerco di non strafare e guidare pulito…

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Ormai il terreno è asciutto…

Un’altra bella salita su asfalto dove poter apprezzare l’ottima scorrevolezza delle gomme e sono in cima: manca solo una speciale, dove dar fondo a tutte le energie rimaste.

Stavolta pedalo meno per arrivare più lucido nel lungo tratto in mezzo al bosco. Stavolta la musica cambia… Se prima scendevo con l’obiettivo di arrivare in fondo, ora comincio a guidare un po’ meglio… Il percorso è comunque molto impegnativo e la facciata è dietro l’angolo.

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…ma non in PS4 dove il fango fa ancora da padrone

Evito le varie insidie sul percorsi: radici, pietre, pozzanghere: con i numerosi passaggi è venuto fuori di tutto, la discesa è irriconoscibile rispetto a venerdì.

La tecnica di andare conservativo all’inizio paga e riesco ad affrontare abbastanza lucido quasi tutto il percorso… Solo alla fine le gambe cominciano a bruciare, ma il sentiero è veramente impegnativo fisicamente!

Finita la speciale, un rapido trasferimento al controllo orario ed è fatta, la gara è finita. La stanchezza regna sovrana, ci aspettano 7 ore di viaggio per andare all’Alpe d’Huez per la Megavalanche, ma ne è valsa la pena: Madesimo è veramente una bellissima location e le 10 ore di viaggio sono valse la pena!

I risultati

Pochi ma buoni: la tappa di Madesimo non avrà fatto il pienone di partecipanti, ma il livello era comunque molto alto. Tanti stranieri: inglesi, tedeschi, svizzeri, sloveni e persino lituani. La posizione strategica di Madesimo ha attirato atleti da tutta Europa.

Gli italiani però si sono fatti valere: la gara è stata combattuta fino all’ultimo, ma alla fine tra tutti l’ha spuntata Davide Sottocornola (Cicobikes Endura) che conferma la sua leadership nel campionato grazie ad un’ottima prestazione in PS4. Secondo Alex Lupato (Lapierre-FRM) che nulla ha potuto contro la prestazione di Davide in PS4, conquistando comunque un’ottima seconda posizione. Terzo gradino del podio per Manuel Ducci (Life Cicle): le condizioni “estreme” e l’elevata tecnicità della seconda e quarta speciale hanno garantito un ottimo piazzamento per l’atleta sanremese.

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Tra le donne la svizzera Anita Gehrig (Specialized-Twin Racing) domina la classifica con ben 1 minuto di vantaggio su Maria Federica Zanoto (Trek-Scavezzon). Terzo gradino del podio per Marianna Uttini (Ibis-Cicobikes Endura). Un augurio di pronta guarigione invece a Chiara Pastore, reduce da una brutta caduta. Speriamo non sia nulla di grave!

Prossimo appuntamento 28-29 a Salice d’Oulx per l’attessisimo EMNT: gli italiani si sono dimostrati in ottima forma, ne vedremo delle belle!

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