La chiave dinamometrica e come usarla

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Con l’avvento della fibra di carbonio e di componenti sempre più “tirati” come peso, rispettare le coppie di serraggio delle varie viti  della nostra bicicletta è oggi estremamente importante.



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Praticamente su ogni prodotto viene riportartata la corretta coppia di serraggio delle varie viti, spesso tale coppia è direttamente laserata sul componente.

Una cattiva coppia di serraggio può causare non pochi problemi:

  • Una coppia eccessiva può causare la rottura della vite o del filetto.
  • Una coppia eccessiva può causare la rottura del componente pinzato (come ad esempio un cannotto reggisella o un manubrio).
  • Una coppia eccessiva può rendere difficoltoso o impossibile svitare una vite.
  • Una coppia eccessiva può causare lo strozzamento di un componente, tipico esempio è quello dei reggisella telescopici. Se si serra eccessivamente il collarino sella, il cannotto del reggisella si strozza e le guide interne si impuntano, causando il blocco del telescopico, il suo rallentamento e comunque causando un’impropria usura delle sedi di scorrimento.
  • Una coppia troppo bassa può causare lo scivolamento di un componente. Pensate ad un manubrio non stretto a sufficienza che all’atterraggio da un salto ruota in avanti…
  • Una coppia troppo bassa può causare l’allentamento delle viti, con conseguenti danni causati dal movimento delle parti.

Insomma, stringere le viti correttamente è molto, molto importante.

La chiave dinamometrica

Per stringere correttamente le viti esiste uno strumento in grado di misurare la coppia di serraggio: la chiave dinamometrica.

In commercio esistono due tipi di chiavi dinamometriche: quelle a misurazione continua, come quella nella foto qui sopra (che misurano la forza applicata dall’operatore in maniera continua) e quelle a click, che scattano quando si è raggiunta la coppia corretta da applicare.

Sebbene le chiavi a misurazione continua siano più precise ed affidabili, le chiavi a click sono molto più pratiche da usare e perfette per l’uso che se ne deve fare su di una bicicletta.

Chiave a click, come funziona?

Il funzionamento della chiave a click è molto semplice. Dopo aver imboccato la vite con una chiave tradizionale e stretto un pochettino, si completa il serraggio con la dinamometrica.

Si imposta la coppia di serraggio desiderata girando la rotellina di precarico della molla.

Si avvita la vite fino a che non si sente il click e la chiave compie una rotazione a vuoto di alcuni gradi. La nostra vite è ora serrata alla coppia desiderata. Niente di più semplice.

Uno strumento delicato

La chiave dinamometrica è uno strumento di misurazione delicato e va quindi trattato con la dovuta cura.

Innanzitutto è importante evitare che prenda colpi, motivo per il quale consiglio di conservarla sempre nell’apposito astuccio. I colpi possono far starare la molla e la chiave perde di precisione.

Sconsiglio insomma di portarla in giro nella cassetta degli attrezzi, di lasciarla in macchina o nello zaino. Essere sballottata in una cassetta degli attrezzi, essere esposta all’acqua, al freddo sui campi gara non è il massimo per la nostra chiave che perde di precisione e si stara.

Taratura di una chiave dinamometrica

La chiave dinamometrica dopo tot click e con il tempo perde la sua taratura, per questo motivo è importante, in base anche a quanto previsto nel manuale, farla tarare quando necessario. Inutile avere una chiave dinamometrica starata, fa solo danni.

Dopo ogni utilizzo la chiave va scaricata e va fatto un click a vuoto prima di ogni utilizzo per movimentare le varie parti.

La chiave dinamometrica non va mai usata per far forza, soprattutto per svitare. Usarla come una chiave a cricchetto normale è il modo migliore per rovinarla.

Non tutte le chiavi sono uguali

Come molti strumenti di precisione, le chiavi dinamometriche non costano poco. Il prezzo di prodotti di qualità può essere molto elevato, solitamente ben oltre i 100€. Per questo motivo molti bikers amatoriali si affidano a prodotti scadenti, spesso cinesi.

La differenza tra una chiave economica ed una di qualità c’è e si sente. Si sente soprattutto nel tempo, quando una chiave scadente tende a perdere la taratura ed a diventare imprecisa.

Se ovviamente per un uso casalingo una chiave Usag è persino sprecata, il mio consiglio è di lasciar perdere i prodotti “cinesi” o di scarsa qualità, ma di rivolgervi ad un prodotto un minimo affidabile. Ce ne sono tantissimi da consigliarvi, molti pensati apposta per la bici e con una scala studiata ad hoc per i componenti delle biciclette.

Coppie di serraggio basse: se sono insufficienti?

Uno dei problemi più comuni dei principianti che iniziano ad usare la dinamometrica è che certe volte, pur rispettando scrupolosamente i serraggi indicati, non si ottiene un buon risultato. In manubrio ruota, il reggisella gira e scende.

Il biker inesperto cosa fa? Prende una chiave tradizionale, stringe alla morte e crack il danno è fatto.

In realtà questi problemi sono all’ordine del giorno quando si montano componenti delicati e con coppie di serraggio basse. Per evitare brutte sorprese, consiglio di fare qualche controllo quando si effettua un serraggio:

  • Verifichiamo che il filetto della vite sia pulito, soprattutto che non ci siano residui di frenafiletti o di sabbia o sporco, tutti elementi che aumentano l’attrito durante il serraggio della vite e fanno si che la vite, pur serrata correttamente, non tiri quanto deve. La Loctite in particolare falsa la lettura della coppia di serraggio, quindi o è fresca o va rimossa.
  • Se possibile ingrassiamo il filetto, in modo da ridurre al minimo l’attrito durante l’avvitamento.
  • Sui dischi stringiamo sempre le viti a stella, lo stesso sugli attacchi manubrio.
  • Quando ci sono due viti che lavorano assieme, stringiamole alternativamente facendo più passaggi. Noteremo che la prima vite, dopo aver stretto la seconda, non tirerà come prima ed andrà ulteriormente serrata per raggiungere la coppia desiderata.
  • Su carbonio e materiali con finitura lucida usiamo l’apposita pasta grippante. In questo modo ridurremo il rischio di scivolamento. Molto importante su manubri e reggisella.

Dove NON usare la dinamometrica

La quasi totalità delle viti della nostra bicicletta vanno strette ad una coppia precisa, ma ci sono delle viti su cui la dinamometrica non va mai usata perché sono delle viti di registro.

L’errore più comune dei principianti è quello di serrare con la dinamometrica, oltre alle viti laterali dell’attacco manubrio, anche la vite del tappo della serie sterzo. Sia mai! Quella vite serve a registrare la serie sterzo e va tirata quanto basta ad eliminare eventuali giochi. Se tirata troppo, questa vite precarica eccessivamente i cuscinetti causandone una precoce usura.

Anche sulle viti dei collarini delle leve freno è meglio non usare la dinamometrica. Queste viti vanno strette appena appena che la leva non ruoti, ma che possa muoversi in caso di caduta, evitandone la rottura.

Anche sui coni delle ruote non si deve usare la dinamometrica (qui è più difficile perché bisogna avere l’adattatore per montare le chiavi a sogliola, sfido chiunque a trovarlo!). Al pari della serie sterzo, anche qui i coni servono a registrare il cuscinetto del mozzo.

Che altro dire a questo punto? Buon lavoro! Personalmente ritengo che avere una chiave dinamometrica in garage sia oggi come oggi praticamente indispensabile. I serraggi vanno controllati frequentemente e, a meno di non avere un’ottima mano, la dinamometrica è uno strumento importantissimo.

Se un meccanico professionista è in grado di sentire quanto tira una vite e di stringere alla giusta coppia anche senza dinamometrica, il meccanico amatoriale difficilmente ha questa sensibilità. Ecco che quindi la dinamometrica diventa indispensabile per avvitare tutte le viti correttamente e non fare danni a nessun componente. Ricordate: ogni volta che lavate la bici, fate un controllo di tutti i serraggi, sopratutto quelli importanti (freni e manubrio in primis).

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