Manubrio e attacco ENVE M7

[Test] Manubrio e attacco ENVE M7 35mm

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Il nome ENVE Composites è praticamente sinonimo di carbonio nel mondo delle due ruote. Il marchio statunitense con sede nello Utah è stato tra i pionieri dei cerchi in carbonio in ambito mountain bike e ha successivamente ampliato la sua gamma con una serie di altri prodotti, sempre in composito, molti dei quali caratterizzati da soluzioni tecniche particolarmente curate e innovative, in alcuni casi coperte da brevetto, sia in campo road che off-road. Ho messo alla prova la combo formata da manubrio e attacco M7 35mm, entrambi prodotti che vantano un pedigree di altissimo profilo e che rappresentano un riferimento per la categoria. Scopriamo se hanno soddisfatto le elevate aspettative.

Manubrio e attacco ENVE M7



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Ho messo alla prova a lungo la combo ENVE M7 35mm sulla leggerissima e performante Last Asco che ho montato scegliendo personalmente i componenti per combinare prestazioni, affidabilità, comfort e leggerezza. Un obiettivo che ha imposto una selezione di componenti tutt’altro che banale ma che ha trovato in questi prodotti ENVE un’ottima soluzione per il cockpit.

Manubrio ENVE M7 35mm

La piega manubrio M7 è destinata in generale all’utilizzo gravity, ENVE la consiglia per enduro e downhill ma rappresenta una scelta valida anche per le moderne bici da trail molto aggressive. La nuova versione del manubrio M7 è disponibile esclusivamente nel diametro di 35mm, come suggerisce il nome. Tre le opzioni di rise, ben calibrate, con un profilo molto basso da 10mm di rise, uno medio da 25mm (in test) e uno alto da 40mm.

Manubrio e attacco ENVE M7

Il modello M7 è l’ultimo nato nella gamma di manubri ENVE e, in considerazione del diametro da 35mm, i progettisti hanno aggiornato interamente la disposizione delle fibre rispetto ai modelli da 31.8mm per ottenere una risposta alle sollecitazioni rigida e precisa ma allo stesso tempo confortevole compatibilmente con la maggiore rigidezza dello standard 35mm nonché sufficientemente robusta per la destinazione d’uso gravity.

Manubrio e attacco ENVE M7

Per il manubrio M7, ENVE ha adottato delle geometrie aggressive con angoli poco accentuati. Troviamo infatti un backsweep di 8 gradi e un upsweep di 4°. Tutti i dettagli in merito a misure e geometrie sono laserati sul retro della parte centrale e vengono quindi interamente nascosti dall’attacco manubrio una volta montato. A proposito di attacco manubrio, qui troviamo indicata anche la corretta coppia da applicare per serrare le viti dello stem.

La larghezza originale del manubrio M7 è di 800mm. Se per qualcuno risulta eccessiva è possibile ridurre la quota fino a 760mm. I segni laserati sul manubrio indicano i due principali riferimenti, quello da 780mm e appunto quello minimo consigliato da ENVE di 760mm. Nulla vieta di scegliere una qualsiasi misura intermedia tra 760 e 800mm.

L’area del manubrio destinata a interfacciarsi con lo stem è caratterizzata da una superficie ruvida che si è dimostrata robusta e durevole. Smontando l’attacco manubrio a fine test, i segni di sfregamento che ho trovato erano davvero minimi e ininfluenti. Questa superficie ha appunto la funzione di migliorare il grip con il collarino dello stem e di evitare al contempo che si possa graffiare. Qui troviamo anche dei segni di riferimento per la regolazione dell’inclinazione del manubrio, molto sottili quindi esteticamente non invadenti.

ENVE dedica attenzione anche al lato più poser di ogni biker e nella confezione d’acquisto include un intero kit di adesivi per personalizzare la colorazione e abbinarla al telaio ed eventualmente agli adesivi delle ruote ENVE, disponibili nelle medesime colorazioni. In totale si può scegliere tra ben 8 colori, il grigio argento originale e i 7 colori delle decals. I pochi brand che offrono adesivi originali per personalizzare il manubrio, generalmente li vendono a parte.

La finitura superficiale del manubrio è ottima e non si segna facilmente con i collarini dei freni o con i lock-on delle manopole. Alla fine del test, una volta smontato, non ho trovato segni o graffi rilevanti.

Attacco ENVE M7 35mm

Lo stem in carbonio di ENVE è un pezzo iconico della sua gamma. Il modello M7 35mm è l’evoluzione del modello M6 per diametro manubrio da 31.8mm, il primo stem in carbonio realizzato da ENVE un paio di lustri fa che resta tuttora in gamma, affiancato al più recente M7 per offrire la doppia scelta di diametro manubrio. Come per il manubrio M7, anche l’attacco è dedicato alle discipline dal trail all’enduro, escludendo il downhill solo per il fatto che si utilizzano specifici stem direct mount.

Lo stem è disponibile in tre differenti opzioni di lunghezza, ben spaziate tra loro. Una versione da 35mm (in test) che si sposa ottimamente con le moderne geometrie dei telai più aggressivi dal trail all’enduro. Una versione da 50mm e una da 65mm per chi predilige una posizione di guida più distesa. L’altezza è di 40mm e il rise è di 0 gradi, quindi il verso in cui lo si monta è indifferente, anche considerando che lo stesso logo di ENVE è un’immagine palindroma sia in senso orizzontale che in senso verticale.

La costruzione del corpo dell’attacco manubrio è affidata alla fibra di carbonio. Le sedi filettate che accolgono le viti sono in alluminio, affogate nel composito di carbonio. La disposizione delle fibre è frutto di un lungo lavoro di prototipazione, il più lungo mai eseguito per qualsiasi loro prodotto secondo ENVE, ed è ottimizzata per garantire robustezza, leggerezza e smorzamento delle vibrazioni. Il peso è infatti molto basso con soli 92 grammi verificati in lunghezza 35mm. In merito alla robustezza, ENVE dichiara che il processo di sviluppo dello stem M7 li ha portati a dover modificare i parametri di test al banco perché è risultato nettamente più robusto di quanto si aspettassero.

Il coperchietto è invece realizzato in lega di alluminio forgiata e sottoposta a pallinatura, successivamente anodizzata in nero. L’estetica ricorda quella di un coperchietto con due fasce separate ma si tratta in realtà di un unico pezzo. La viteria completa, quindi sia quella che stringe lo stem sul cannotto forcella sia quella che chiude il coperchietto, è in titanio, per contribuire a mantenere basso il peso garantendo inoltre robustezza e longevità.

Il procedimento di serraggio consigliato da ENVE è quello denominato “zero gap” o”no gap” che consiste nel mandare in battuta inizialmente le due viti superiori in modo che il coperchietto aderisca allo stem, per poi stringere le due viti inferiori alla coppia indicata di 5.5Nm, la stessa peraltro suggerita per il manubrio. A proposito di accoppiamento con il manubrio, seppure su quest’ultimo siano presenti i segni di riferimento per la regolazione dell’inclinazione, l’attacco manubrio non ne è provvisto quindi non è affatto semplice gestire accuratamente le piccole correzioni della regolazione.

A parte questo, tutti i dettagli dello stem M7 sono molto curati e rifiniti ottimamente, sia in termini meccanici che estetici. Maneggiandolo, prima di montarlo, si percepisce chiaramente la pregevole qualità di questo oggetto.

In azione

Approfonditi i dettagli tecnici, scopriamo come questi componenti si comportano sui trail… e partiamo dal manubrio. Il mercato attualmente offre una vasta scelta di manubri in carbonio e si è arrivati a un livello medio molto buono, quindi cosa rende un manubrio concretamente superiore alla suddetta media? Il perfetto equilibrio tra rigidezza, reattività, filtraggio delle vibrazioni e robustezza. Alcune di queste caratteristiche sono semplici da ottenere, altre meno. Il manubrio M7 gode indubbiamente di tale equilibrio. La rigidezza è ottima e si traduce in reattività e precisione di guida. Le vibrazioni vengono dissipate notevolmente e questo migliora il comfort e riduce la stanchezza a mani e braccia sul lungo periodo. Ho apprezzato davvero molto anche le geometrie, con angoli che consentono di trovare facilmente la regolazione dell’inclinazione ideale.

Caratteristiche decisamente sovrapponibili per l’attacco manubrio M7 che riesce a combinare una rigidezza monolitica a un’ottima capacità di filtrare le vibrazioni, contribuendo all’ottimo lavoro svolto dal manubrio. Ho messo alla prova il manubrio M7 inizialmente in abbinamento a uno stem in alluminio, quindi successivamente, in combinazione con lo stem M7, ho potuto “separare” le caratteristiche di ciascun elemento. Trovo sia il miglior attacco manubrio che abbia mai utilizzato, granitico al pari di alcuni stem in alluminio di dimensioni massicce e quindi molto preciso ma con il vantaggio di un comfort nettamente migliore.

La cura dei dettagli e la qualità delle finiture completano il quadro di questi componenti che non sono solo performanti ma anche esteticamente impeccabili, come ci si aspetta da un marchio prestigioso come ENVE.

Pesi e prezzi

  • Manubrio M7 35mm: 240g dichiarati / 237g verificati / €207,10
  • Attacco M7 35mm: 85g dichiarati / 92g verificati / €327,00

ENVE

 

Commenti

  1. Loklokis:

    Ho solo citato le parole di Marco in risposta all'altro utente che parlava di manubri carbonio vs carbonio enve che affaticava moolto meno. Ho citato l'articolo solo per dire che il manubrio non è morbido ma è ottimamente rigido. Io stavo contestando delle parole soggettive ma molto persuasive con altrettanto zero prove alla mano.. Dicendo solo che se tale parole sono vere.. Lo scopriremo proprio in gara negli anni avvenire.

    Grazie Frenk per la precisazione ma sicuramente anche Marco per rispondere all'altro utente lo avrà provato. A sto punto sono l'unico pesce fuori dal coro.. Sicuramente mi sto sbagliando, scusatemi. D'altra parte è un magazine indipendente che ok.. È il più grande d'Italia ma non ci ricavate niente e la enve ricordiamo che non vi paga (e di questo sono sicurissimo non c'è sarcasmo) .Ha dato un manubrio in prova accettando possibili giudizi negativi di fronte una platea di 250 mila persone perché consapevole del prodotto sfornato. Perché mai quindi pompare aggettivi per far vendere 2 manubri in più ad una azienda che non vi dà un soldo. Ho preso un abbaglio.
    Marco non voleva essere persuasivo ma aiutare l'utente. Io mi sono intromesso scortesemente.
    Il primo commento di Marco a cui hai risposto intendeva semplicemente spiegare all'altro utente che per apprezzare delle differenze occorre fare un test eliminando le variabili e quindi sulla stessa bici, stessi altri componenti e stesso settaggio... che è il metodo corretto che utilizziamo noi che i test li facciamo per lavoro. Se non c'è metodo (e una certa esperienza e sensibilità), o non si notano differenze o se si notano non possono essere riconducibili a un singolo componente.

    Successivamente il discorso si è spostato (in risposta al tuo messaggio) sui manubri in carbonio in generale. Difatti ha citato il OneUp (che oltre al materiale stesso ha anche una forma ovale per aumentare il comfort) e lo stesso discorso si può fare per tutti i manubri di alta gamma in carbonio che sono ormai largamente utilizzati in ambito amatoriale e in ambito agonistico rappresentano la scelta elettiva rispetto all'alluminio.
  2. frenk:

    Il primo commento di Marco a cui hai risposto intendeva semplicemente spiegare all'altro utente che per apprezzare delle differenze occorre fare un test eliminando le variabili e quindi sulla stessa bici, stessi altri componenti e stesso settaggio... che è il metodo corretto che utilizziamo noi che i test li facciamo per lavoro. Se non c'è metodo (e una certa esperienza e sensibilità), o non si notano differenze o se si notano non possono essere riconducibili a un singolo componente.

    Successivamente il discorso si è spostato (in risposta al tuo messaggio) sui manubri in carbonio in generale. Difatti ha citato il OneUp (che oltre al materiale stesso ha anche una forma ovale per aumentare il comfort) e lo stesso discorso si può fare per tutti i manubri di alta gamma in carbonio che sono ormai largamente utilizzati in ambito amatoriale e in ambito agonistico rappresentano la scelta elettiva rispetto all'alluminio.
    Il primo messaggio è stato questo:
    marco:

    per poter notare la differenza devi mettere il manubrio sulla stessa bici con lo stesso setup di gomme e sospensioni. Le differenze sono notevoli soprattutto sulle discese lunghe in termini di affaticamento.
    E la mia risposta è stata questa:
    Loklokis:

    Differenze notevoli di affaticamento significa gran vantaggio in gara...
    Meno stanco= più lucidità =spingere al massimo per più tempo.
    1 secondo se non più ti fa fare un bel salto in classifica.. Un tale vantaggio in campo agonistico lo vorrebbero tutti.

    Eppure non vedo tale scoop tra gli agonisti, visto che c'è chi gira ancora con manubri in alluminio in gare lunghe e faticose..
    Quindi il primo messaggio oltre a spiegare come facevate i test, spiegava che in situazioni alla pari del setup la differenza tra un manubrio e l'altro (tra manubri CARBON perchè nessuno stava citando l'alluminio) erano notevoli e che l'altro utente non era riuscito ad apprezzare tali differenze perchè aveva provato manubri diversi in bici differenti.
    Non stravolgere le cose, è tutto scritto.

    In tutte le mie 2mila righe ci attacchiamo alla parola alluminio? Devo parafrasare tale mia provocazione?
    Le ruote da 29 hanno differenze notevoli in discesa rispetto le 26.. fin qua siamo tutti d'accordo, no? Anche chi ha preferenza delle ruote piccole.. bene o male ha abbandonato le 26 almeno per le 27.5 o le 29. Non per marketing o per imposizione del team ma per effettivo tempo minore in gara, Qua si può parlare di "notevoli differenze" .


    Il punto, tornando a tale mia malcapitata affermazione di troppo.. e che se i manubri in alluminio fossero così limitanti.. anche chi li ama in gara sarebbe costretto a non usarli.. chi gareggia vuole vincere, punto.
    Detto ciò... se tale manubrio non solo supera di gran lunga i manubri in alluminio ma rende perfino arcaici tutti gli altri manubri dello stesso materiale per notare "notevoli differenze con molta meno fatica e rimanendo rigido e preciso" e questa non è una marchetta... benissimo, quest'anno i team con enve avranno un vantaggio non da poco e le altre case dovranno adeguarsi al più presto! Se tali parole son vere il tempo c'è lo dirà! Poi posso crederci.

    In ogni caso... potete girare il discorso come volete, chi ha capito ha capito e mi son scusato se sono stato scortese.
  3. torakiki.gt:

    Come quella vecchia pubblicità del "glen grant" In pratica..
    Cioè vorresti fargli fare una discesa sulla "DH uomini" Bendato..?? :))): :smile:
    Certo e non prima di averlo anche bevuto il Glen Grant :D
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