Il titolo di questo articolo non vuole essere un clickbait o una provocazione. Il vero intento dell’ormai celebre spider attivo Ochain è proprio quello di migliorare le prestazioni dei sistemi di sospensione delle nostre mountain bike. Ma come si può intervenire sulla cinematica di un sistema di sospensione tramite un semplice spider della guarnitura? L’idea, tanto semplice (si fa per dire) quanto innovativa, nasce da Fabrizio Dragoni che, ancor prima che ingegnere, è un validissimo atleta, ex trialista e da diverse stagioni un’assidua presenza sui podii italiani e mondiali di downhill nelle categorie master.
Chi ha gareggiato in DH è facile che abbia eseguito degli allenamenti senza catena per migliorare il flow, imparando a lasciar scorrere la bici per massimizzare velocità e ritmo. È una pratica abbastanza diffusa… o quanto meno so che lo era fino a qualche anno fa, quando ancora frequentavo assiduamente i campi gara di DH. Questa pratica evidenzia anche un altro aspetto: la sospensione, senza l’interferenza della catena e quindi della trasmissione, funziona nettamente meglio. La conferma è arrivata alcune stagioni fa quando Aaron Gwin, incappando nella rottura della catena in partenza, ha vinto la World Cup di Leogang nel 2015. Questo episodio, peraltro non isolato, ha fatto scoccare la scintilla nella mente di Fabrizio che ha iniziato a progettare un sistema che fosse in grado di simulare l’assenza della catena, permettendo al contempo al rider di pedalare. Nasce così il sistema Ochain il cui funzionamento ci viene spiegato da Fabrizio nel video qui di seguito.
In seguito all’enorme successo mondiale della prima versione commercializzata dell’Ochain, il brand italiano ha messo a punto due nuove versioni. La prima prende il nome di Ochain R ed è stata sviluppata con l’intento di risultare più user-friendly rispetto alla versione standard. La seconda versione si chiama Ochain E ed è specifica per le ebike. Ochain ci ha inviato entrambi i nuovi modelli di spider attivo per un test approfondito che dura ormai da diversi mesi. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
Ochain R
L’Ochain R è un’evoluzione dell’Ochain standard che offre la possibilità di intervenire sulla regolazione dell’angolo di ingaggio dello spider attivo tramite un pomello posizionato all’esterno dello spider. Per effettuare questa regolazione sulla versione standard occorreva invece disassemblare lo spider e intervenire al suo interno. Il nuovo Ochain R consente quindi un facile e veloce intervento per calibrare il suo funzionamento anche direttamente sui trail, in base all’occorrenza.
L’installazione dell’Ochain R è molto semplice. Occorre munirsi di una qualsiasi corona BCD con girobulloni 104mm compatibile con la propria trasmissione. La corona non è inclusa nella confezione di acquisto dello spider ma è possibile acquistarla separatamente sull’e-shop di Ochain oppure acquistarne una della marca che più vi aggrada. Boccole e viti per la corona sono invece incluse ma attenzione, sono in ergal e piuttosto delicate quindi capita di spezzarle anche attenendosi alla coppia di serraggio indicata. Lo spider si monta sulla pedivella esattamente come la corona direct mount che andrà a sostituire ed è disponibile in diverse opzioni: SRAM, Shimano, e*thirteen, RaceFace, FSA e Hope.
Il sistema di regolazione è semplice e immediato rispetto alla versione precedente che imponeva il disassemblaggio completo dello spider ma occorre comunque prestare attenzione alla procedura indicata da Ochain per evitare di danneggiare il prodotto. Le opzioni disponibili sono quattro: 12, 9, 6 e 4 gradi. Per settare l’Ochain R su ciascuna di queste posizioni è sufficiente una chiava a brugola da 2.5mm. Occorre innanzitutto sbloccare il pomello allentando il grano laterale, ruotare il pomello in senso antiorario di circa mezzo giro e poi tramite la vite centrale, selezionare la posizione desiderata. Per concludere si ruota nuovamente il pomello in posizione lock, lo si fissa, e l’Ochain R è di nuovo pronto a fare il suo dovere.
Ochain mette a disposizione la possibilità di regolare l’angolo di ingaggio dello spider attivo allo scopo di personalizzare il funzionamento in base alle preferenze personali del rider e al tipo di percorso ma soprattutto in base all’effettivo pedal kickback della bici sulla quale viene installato. Una bici con un sistema di sospensione che sviluppa un pedal kickback notevole avrà bisogno di un angolo di ingaggio maggiore, viceversa su una bici con un pedal kickback ridotto può essere sufficiente un angolo minore. La differenza è ampiamente avvertibile dato che gli step di 2 e 3 gradi apportano un sostanziale cambiamento nel comportamento dell’Ochain R, sia in discesa che in salita. Già, perché l’intervento dell’Ochain sulla trasmissione implica anche un leggero ritardo nell’ingaggio della pedalata, quindi maggiore sarà l’angolo che si seleziona e maggiore sarà tale ritardo. Tuttavia, all’atto pratico, non ci si accorge di questa modifica nel comportamento della bici in pedalata se non durante la prima uscita. Dopo un’oretta in sella ci si è già completamente “assuefatti” a tale caratteristica e non rappresenta più una concreta differenza rispetto alla pedalata senza Ochain, anche utilizzandolo alle quote di 9 e 12° come ho fatto per la maggior parte del test.
Una volta imboccata la discesa, i vantaggi del sistema Ochain risultano evidenti e apprezzabili. Non dovete aspettarvi un unico macroscopico cambiamento quanto piuttosto una serie di piccoli ma fondamentali vantaggi che migliorano il comportamento della bici e l’esperienza di guida, portando il rider a guidare meglio e quindi a essere più veloce e più in confidenza con la bici. La sospensione lavora in modo più fluido e libero poiché non deve vincere la forza contrastante del peso del rider sulle pedivelle e allo stesso modo le pedivelle non vengono strattonate dal sistema di sospensione nei tratti sconnessi, quindi il rider può sperimentare sia un sistema di sospensione più efficace e dinamico che una migliorata propriocettività sulla bici, senza distrazioni e con un appoggio sui pedali solido e imperturbato dalle asperità del terreno. Questo lo si percepisce negli atterraggi e negli urti di grandi dimensioni ma lo si apprezza soprattutto nei tratti con urti di piccola/media entità in rapida successione, situazione che mette sempre più o meno in crisi i sistemi di sospensione ma che l’Ochain rende decisamente più semplice da affrontare, mantenendo la bici più composta e stabile in traiettoria e aiutando quindi a conservare velocità. In termini generali, la sensazione è quella di una bici più morbida, scorrevole e facile da gestire.
Ochain E
Completa la gamma Ochain la nuova versione dedicata alle ebike che consente di beneficiare dello spider attivo anche sulle MTB a pedalata assistita, con l’aggiunta di ulteriori vantaggi che scopriremo proseguendo nella lettura. L’Ochain E offre un angolo di ingaggio fisso di 9 gradi, non regolabile, una scelta dettata dal miglior compromesso tra prestazioni e durabilità che sulle ebike, per peso complessivo e coppia del motore, è messa maggiormente alla prova.
Anche in questo caso il montaggio è semplice ma è indispensabile prestare la massima attenzione alle precise istruzioni fornite da Ochain, senza improvvisare nulla, dato che la gestione della corretta linea catena è essenziale. L’Ochain E che ho messo alla prova su una Transition Repeater (grazie a Bubba di Hot Bikes) è per motori Shimano EP8. È disponibile anche la versione specifica per motori Bosch, Bafang e Brose. Per ottenere la corretta linea catena con la versione per EP8, la corona, che anche in questo caso è venduta separatamente, va montata all’esterno dello spider, come vedete in foto, e si fissa lo spider al motore tramite l’apposito tool (anch’esso venduto separatamente). Importantissimo, nel caso del motore EP8, dotarsi anche dello specifico guidacatena Ochain poiché l’originale Shimano non è compatibile per motivi di ingombro e di linea catena.
In ambito ebike, l’Ochain E offre gli stessi vantaggi della versione standard con l’aggiunta di una peculiarità interessante che è quella di inibire l’impulso che arriva al motore dal pedal kickback, riducendo quindi la rumorosità, della quale è particolarmente afflitto lo Shimano EP8. In pratica, durante la discesa l’EP8 riconosce erroneamente il pedal kickback come un impulso di pedalata e quindi fa ingaggiare il motore provocando un caratteristico rumore. La riduzione del pedal kickback inibisce questo impulso e riduce notevolmente la rumorosità del motore, rendendo l’esperienza di guida ancora più piacevole, in aggiunta ai vantaggi già approfonditi in precedenza in merito allo svincolo della trasmissione dalla sospensione. Il ritardo dell’ingaggio è minimo e non inficia la prontezza del motore nei rilanci.
Conclusioni
Se mi chiedeste se ritengo l’Ochain un componente indispensabile vi direi di no… ma vi direi anche che una volta provato, è veramente dura tornare indietro e farne a meno. Lo spider attivo porta benefici concreti migliorando non solo le prestazioni del sistema di sospensione ma l’esperienza di guida in generale, con una bici più silenziosa, “morbida” e facile da gestire. È un prodotto che in primis si rivolge agli agonisti ma che ha decisamente senso anche per tutti coloro che vogliono migliorare il feeling con la propria bici. Quando una MTB soffre particolarmente di pedal kickback o quando non si riesce a trovare il giusto setting dell’ammortizzatore proprio perché il problema non origina dall’ammortizzatore ma dall’interazione tra sistema di sospensione e trasmissione, ecco che allora l’Ochain diventa non solo utile ma essenziale, a maggior ragione nella nuova versione R che è nettamente più user friendly.
Pesi e prezzi
- Ochain R: 154g – €385
- Ochain E: 166g (ghiera inclusa) – €347
- Corona BCD 104: 36g (32t) / 49g (34t) – €35
- Viti corona: 6g (set completo) – incluse
- Guidacatena specifico per EP8: 23g – €40
- Tool di installazione specifico per EP8: €30
Chi sa spiegarmelo?