[Test] Ruote Mavic XA Elite Carbon

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Durante il Bike Connection Winter dello scorso marzo, Mavic ha presentato diversi nuovi prodotti della gamma 2019 inclusi una serie di modelli di ruote Elite che si collocano in fascia medio alta come alternativa più accessibile alla corrispettiva versione top di gamma. Tra queste troviamo le XA Elite Carbon, ruote dedicate al trail o meglio al cross adventure, definizione della sigla XA con cui Mavic identifica quell’ampio spettro di utilizzo che si colloca tra le competizioni di cross country e quelle di enduro. Le XA Elite Carbon rappresentano la versione più economica delle XA Pro Carbon, con caratteristiche tecniche simili al modello top di gamma ma pensate per limare il prezzo finale. Ho messo alla prova per circa 3 mesi la versione da 29 pollici con mozzi Boost, montate con coperture da enduro di Vee Tire (di cui pubblicheremo a breve il test) sulla MDE Damper 29.



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Il cerchio delle XA Elite Carbon è realizzato in fibra di carbonio, e questo era facilmente intuibile dal nome, utilizzando pelli di fibre unidirezionali disposte in modo da risultare robuste ma non eccessivamente rigide, soprattutto verticalmente, per non inficiare il comfort e rendere la ruota adatta a un pubblico più ampio, che è proprio l’intento della versione Elite. Il cerchio ha una larghezza esterna di 37mm e un’altezza del profilo di 23mm, quindi è relativamente basso rispetto a molti prodotti della concorrenza, sempre a vantaggio di un comportamento più “friendly” per l’utente medio e non troppo rigido e aggressivo. Il profilo ha una forma trapezoidale asimmetrica per gestire meglio la campanatura e l’inclinazione dei raggi nell’inserimento delle flange del mozzo, garantendo maggiore robustezza dal lato più sottoposto a sforzo ovvero il lato cassetta per la ruota posteriore e il lato disco per la ruota anteriore.

La larghezza interna è invece di 30mm, quindi in linea con il trend attuale e compatibile con la misura della maggior parte dei moderni pneumatici da trail ed enduro. Mavic consiglia un range che va da 2.35 a 3.0 pollici di larghezza dei copertoni. Il profilo del dente è hookless, quindi dritto e privo di gancio a J. Il canale interno ha un solco centrale profondo e molto pronunciato che semplifica e agevola l’installazione dei copertoni.

I cerchi delle ruote XA Elite Carbon vengono venduti già dotati di nastro sigillante per il montaggio Tubeless. Per evitare che il lembo iniziale del nastro si sollevi, creando possibili problemi di tenuta, Mavic ha predisposto una sorta di toppa adesiva che mantiene salda in posizione la giunzione del nastro.

La valvola è ovviamente prodotta da Mavic, uno dei cavalli di battaglia del brand francese che è stata pioniera del sistema Tubeless nel mondo della MTB. Si tratta della classica valvola Presta con core smontabile dotata di battuta in gomma all’interno del cerchio, sagomata in modo specifico per la forma del canale interno, e di ghiera filettata e sigillata con un O-ring per fissarla al cerchio. Per interfacciarsi con il profilo asimmetrico del cerchio, assieme alla valvola è fornito un apposito distanziale da interporre tra il cerchio e la ghiera.

I nippli in ottone sono collocati in modo alternato sul cerchio, leggermente dislocati l’uno da un lato e il successivo dall’altro, per assecondare il profilo asimmetrico e ottimizzare la posizione dei raggi migliorando così l’efficacia della tensionatura. La sede dei nippli è realizzata direttamente tramite foratura del cerchio e come consuetudine per i cerchi in carbonio non viene utilizzato altro materiale per rinforzare la sede. Tuttavia nel caso delle XA Elite Carbon ho notato delle leggere deformazioni su alcune delle sedi, una manciata in tutto, prevalentemente sulla ruota posteriore e tutte sul fianco più verticale del cerchio, come illustrato nella foto seguente. Sembrerebbe dipendere dall’estrema vicinanza del foro e quindi della testa del nipple al fianco del cerchio ma almeno per il momento questa leggera deformazione non ha comportato alcun problema.

Al di fuori di questo, il cerchio si è dimostrato robusto sia in termini di struttura che di finitura superficiale dato che ha retto benissimo anche i trail più sconnessi e zeppi di pietre smosse. L’unico segno degno di nota, per lo più estetico, lo ha riportato il cerchio posteriore in seguito a una botta di striscio contro una pietra che, come noteranno i più attenti, ha leggermente abraso anche la spalla del copertone.

Le XA Elite Carbon adottano i nuovi mozzi Mavic che scorrono su cuscinetti sigillati il cui precarico è regolato automaticamente dal sistema QRM Auto sia per l’anteriore che per il posteriore. Ciò significa che il brand francese ha abbandonato la tradizionale ghiera esterna di registro del precarico dei cuscinetti, semplice ed efficace per chi predilige una perfetta messa a punto del precarico ma ritenuta poco pratica e affidabile dalla maggior parte dei clienti Mavic che avrebbe preferito un prodotto ancora più “plug and play”. Questi ultimi sono stati accontentati dato che ora il precarico è gestito in modo automatico da una rondella ondulata posizionata internamente tra il cuscinetto e la seeger di chiusura quindi non occorre più intervenire manualmente. Nessuna ghiera che si allenta o che si blocca e cuscinetti sempre precaricati correttamente, senza gioco e senza rischio di eccessiva usura.

Il corpetto della ruota libera è disponibile nella versione SRAM XD, come per le ruote in test, oppure nelle versioni Shimano, sia il tradizionale HG che il nuovo MicroSpline dedicato ai nuovi gruppi a 12 velocità. In ogni caso il corpetto è “tool free”, quindi lo si può sostituire semplicemente estraendolo e reinserendolo a pressione, senza necessità di attrezzi.

Il meccanismo di ingaggio della ruota libera è il nuovo sistema Instant Drive 360 che Mavic ha presentato lo scorso marzo (qui il video di approfondimento). Non più cricchetti quindi ma un sistema a doppia ghiera dentata che offre 40 punti di ingaggio, uno ogni 9°, con un’aumentata superficie di appoggio, per una risposta più pronta e una maggiore rigidezza. Il sistema ID360 si basa su di una singola molla che spinge in presa una delle due ghiere dentate e la cui sezione piatta garantisce una migliore assialità. Il meccanismo è sigillato da una tenuta sottile che non è a contatto di parti in movimento quindi non crea attrito. La lubrificazione è affidata a un grasso leggero e poco adesivo che anche dopo diverse centinaia di chilometri è ancora in condizioni molto buone, come si può notare dalla foto seguente.

Ciascuna ruota XA Elite Carbon è raggiata con incrocio in seconda con 24 raggi in acciaio a testa dritta. I raggi sono tondi a doppio spessore, a differenza della versione Pro in cui i raggi sono a lama, tuttavia per mantenere il medesimo innesto sulla flangia del mozzo, il tratto di raggio che include la testa e il primo incrocio ha una sezione piatta. I raggi nei punti di incrocio non si accavallano con pressione ma si sfiorano appena e ciò comporta due conseguenze: la prima è che in questo modo la ruota è meno rigida e sfrutta l’elasticità dell’intero raggio, senza interruzioni, la seconda è che nello sconnesso, in seguito a impatti o in ogni occasione in cui la ruota viene sottoposta a una leggera deformazione, i raggi vibrando si sfiorano tra loro e provocano un rumore di sferragliamento che risulta piuttosto fastidioso.

In azione

Le XA Elite Carbon sono montate sui nuovi mozzi Mavic che sfruttano tecnologie decisamente nuove e differenti dal passato per il brand di Annecy. Di fatto Mavic ha rivoluzionato il loro modo di costruire i mozzi sia per quanto riguarda la ruota libera che i cuscinetti. Novità importanti ed efficaci dato che la scorrevolezza è ottima e la si apprezza sia in salita che in discesa. Cuscinetti dal rotolamento fluido e corposo, precaricati il giusto per rendere i mozzi scorrevoli una volta soggetti al peso del rider e privi di ogni gioco laterale. Il peso relativamente contenuto delle ruote inoltre gioca a favore della loro scorrevolezza e della maneggevolezza complessiva della bici, oltre a renderla più piacevole da pedalare in salita. La ruota libera ID360 ha un comportamento sincero e sempre pronto, con un ingaggio efficace e piuttosto veloce anche nel tecnico grazie ai suoi 40 punti di presa. Il meccanismo è solido e robusto ed è ben sigillato dall’esterno, restando quindi pulito e affidabile. La raggiatura della ruota posteriore non garantisce una rigidezza complessiva eccellente alla ruota quindi si avverte una minima torsione quando si imprime molta potenza sui pedali.

In discesa la mancanza di rigidezza, seppure minima, potrebbe rappresentare un limite per chi, come il sottoscritto, preferisce ruote monolitiche in quanto a rigidezza laterale. Tuttavia l’attuale trend è quello di proporre ruote non troppo rigide a vantaggio del comfort e della facilità di guida, quindi il target di pubblico al quale si rivolge un prodotto di gamma medio-alta come le XA Elite Carbon può apprezzare questa minore rigidezza rispetto a molti prodotti della concorrenza, privilegiando una ruota confortevole e permissiva. Le XA Elite Carbon sono infatti delle ruote facili e mai troppo nervose, che non richiedono necessariamente una guida molto precisa e accurata, con un buon compromesso tra comfort nello sconnesso e una rigidezza comunque adeguata nel guidato. La tensionatura dei raggi tende però a soffrire la complessiva elasticità della ruota quindi è meglio verificare la corretta tensione più spesso di quanto non si faccia con altre ruote in carbonio. Tensionare correttamente le ruote comunque non elimina completamente il rumore del contatto tra i raggi ma quantomeno lo riduce. I cerchi sono decisamente robusti e al netto di quella leggera deformazione di alcune sedi dei nippli si sono dimostrati resistenti e solidi anche messi alla prova sui terreni più sconnessi e pieni di pietre smosse. Altra nota positiva è la facilità di montare i copertoni e di farli tallonare velocemente.

Conclusioni

Con le XA Elite Carbon, Mavic ha realizzato un set di ruote in carbonio rivolte all’utente medio, meno impegnative e più facili rispetto alla maggior parte dei prodotti della concorrenza grazie a un cerchio dal profilo relativamente basso e al tipo di raggiatura che conferiscono minore rigidezza a vantaggio del comfort. I mozzi sono di ottima qualità, scorrevoli, precisi e robusti. Il look sobrio e minimalista è apprezzabile e il peso complessivo è contenuto, il tutto a un prezzo interessante. Un set di ruote da tenere in considerazione per chi vuole orientarsi verso cerchi in carbonio ma senza trovarsi tra le mani un prodotto “race oriented”.

Pesi

Peso dichiarato 27.5″:
coppia 1.650g  –  front 764g  –  rear 886g

Peso dichiarato 29″:
coppia 1.715g  –  front 795g  –  rear 920g

Peso verificato 29″ Boost / XD / nastri e valvole installati:
coppia 1.726g  –  front 814g  –  rear 912g

Prezzi

Le ruote Mavic XA Elite Carbon sono disponibili sia in versione 29 che 27.5 pollici, con mozzi tradizionali (142×12 / 100×15) oppure con mozzi Boost (148×12 / 110×15) e con corpetto SRAM XD oppure Shimano HG o MicroSpline.

Il prezzo è lo stesso per tutte le versioni:
coppia €1.400  –  front €630  –  rear €770

Mavic

 

Commenti

  1. jimmy27:
    Cit: Ruote rivolte all'utente medio, meno impegnative.... non "race oriented".
    L'utente medio che non ha bisogno di ruote troppo rigide ( anche se qui dopo il test delle zipp ci sarebbe da discutere...) non sarebbe meglio si orientasse su delle ruote in alluminio tipo le newmen che costano la metà e pesano come queste?
    Prima il Must era avere le ruote rigidissime e il carbonio serviva a questo anche se con peso maggiore dell'alluminio. Ora la musica è un po' cambiata e ci si è accorti che troppo rigide non è sempre meglio.
    1400 euro per delle ruote in carbonio che vanno come quelle in alluminio che costano 700.
    Ci vorrebbe un bel confronto tra carbon e alu con anche dei riscontri oggettivi come una prova cronometrata in discesa e perchè no anche in salita!
    Sono d'accordo, non capisco neanche io il senso di ruote in carbonio poco rigide, visto che la rigidità è la qualità migliore delle ruote in carbonio...
  2. Perché non costruiscono i mozzi come tutti gli altri rimarrà sempre un mistero.Come scrive jimmy27, si fa un po' fatica a capire il senso di queste ruote.
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