Workshop: il parafango fatto in casa

Gara bagnata o semplice uscita tra amici sotto la pioggia? Quando il terreno è fangoso è importante proteggersi dagli schizzi di acqua e fango che altrimenti finendoci in faccia, creerebbero non pochi problemi di visibilità. Quest’oggi, prendendo spunto dal mondo delle gare, vedremo come realizzare due semplici ma efficaci parafanghi.

Il funzionamento

I due parafanghi che andremo a realizzare non hanno lo scopo di evitare di sporcare noi o la bici, tutt’altro. Siamo bikers, il fango fa parte del nostro sport! Il parafango non è insomma un’accessorio da fighetti, la sua funzione è di evitare che il fango finisca in faccia e soprattutto negli occhi, sporcando occhiali o mascherina e rendendo quindi difficile la guida.



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La ruota davanti infatti solleva fango ed acqua quando gira ad alta velocità. Gli schizzi vengono lanciati in tutte le direzione, secondo la tangente della gomma, e quindi anche in avanti.

Poiché noi siamo in rapido movimento, risulta naturale osservare che spostandoci in avanti andremo a colpire gli schizzi che la ruota anteriore ha lanciato in aria.

Il piantone obliquo svolge una funzione di efficace protezione contro gli schizzi diretti, quello che ci arriva in faccia sono invece gli schizzi indiretti, quelli che passano tra l’archetto e la testa della forcella e vengono proiettati in avanti.

Chiudendo quindi il passaggio tra testa ed archetto della forcella di fatto riusciremo a limitare notevolmente lo sporco che ci arriva in faccia. Le soluzioni che vedremo sfruttano entrambe questo principio.

I parafanghi completi stile city bike o motocross risulterebbero troppo esposto ed interferirebbero con la guida. Sono pertanto inutilizzabili per un uso off road serio, vanno bene al massimo per le passeggiate nel parco, o per andare a lavoro.

La camera d’aria

Un sistema molto diffuso, soprattutto perché di rapidissima realizzazione, è quello della camera d’aria posizionata tra testa ed archetto.

La realizzazione è semplicissima ed è sufficiente avere:

  • 4 fascette
  • Un pezzo di camera d’ara
  • Forbici o coltello

Tutto materiale facilmente reperibile, anche alla partenza di una gara o scavando nella cassetta degli attrezzi.

1)   Taglio camera d’aria: procediamo con il tagliare un pezzo di camera d’aria. La lunghezza di questo pezzo dovrà essere pari all’escursione della forcella + 40mm. Nel nostro caso la forcella è da 180, quindi taglieremo un pezzo lungo 22cm.

Con le forbici apriamo quindi la camera d’aria in senso longitudinale, ottenendo un rettangolo di gomma, come nella foto.

2)   Realizzazione fori: con un cutter o con le forbici, realizziamo 4 tagli in prossimità dei vertici del nostro rettangolo, come in figura.

I tagli vanno fatti a ca 1cm dal bordo e devono essere orizzontali, per evitare che si allarghino facendo strappare la camera d’aria durante l’uso.

3)   Posizionamento fascette: inseriamo quindi le fascette nei tagli da noi realizzati. Le fascette vanno sempre inserite da dietro, partendo dal centro verso l’esterno, sia sopra che sotto, come in foto.

In questo modo la fascetta stringe la gomma sull’alluminio, facendo avvolgere il parafango sulla forcella (evitando quindi che si sollevi o che si infili fango al di sotto) e riducendo il rischio che il foro si allarghi.

4)   Posizionamento parte inferiore: facciamo passare la parte inferiore del parafango tra archetto e gomma e cominciamo a stringere parzialmente le fascette. Notiamo come il parafango vada messo davanti all’archetto, non dietro. Questo serve a ridurre il contatto tra parafango e gomma quando la forcella si comprime.

In questa fase dobbiamo solo mettere in posizione il paragango, tireremo poi le fascette una volta fissato anche sopra.

5)   Posizionamento parte superiore: posizioniamo quindi la parte superiore, anche qui senza stringere le fascette.

6)   Posizionamento finale: aggiustiamo la posizione delle fascette, in modo che il nostro parafango rimanga bello teso e tiriamole in modo che lo fissino saldamente. Il risultato finale è il seguente:

I vantaggi di questo sistema sono la semplicità e la facilità di realizzazione. Il rovescio della medaglia è che spesso, a forcella compressa, il parafango tocca sulla gomma facendo rumore. Inoltre fango e sporco si accumulano in abbondanza sia sul parafango, sia soprattutto su raschia polvere ed archetto.

In alternativa alla camera d’aria è possibile utilizzare anche il nastro americano. Se mancano pochi minuti alla partenza e siete di corsa, il nastro americano vi consente di fare sicuramente più in fretta! Unica precauzione è quella di far fare al nastro il giro completo attorno all’archetto ed alla testa, eventualmente strappandolo per farlo passare attorno al cannotto. A questo punto si incolla per un paio di centimetri il nastro su se stesso, colla su colla: in questo modo non correremo il rischio che si stacchi accidentalmente.

Consiglio poi di applicare un altro strato di nastro all’interno per coprire la colla. Il risultato anche in questo caso è garantito!

Parafango in plastica

Un sistema più elegante del precedente è quello di realizzare un parafango in plastica flessibile o in lexan. A differenza della camera d’aria però in questo caso serve più tempo per la realizzazione, che andrà fatta con calma a casa prima di partire. Una volta però realizzato il nostro parafango lo potremo riutilizzare più volte ed il montaggio risulterà semplice e rapido.

Cosa ci serve:

  • Un contenitore grande di plastica vuota (flacone di detersivo ad esempio) oppure un foglio di lexan piuttosto sottile per essere flessibile
  • Forbici da elettricista
  • Foglio di carta
  • Pennarello indelebile
  • Vite o bullone per realizzare i fori
  • Pinze
  • Fornello, cannello o una qualsiasi altra fiamma libera

Al lavoro!

1)   La forma: prima di tutto occorre realizzare una forma definitiva su carta. Il mio consiglio, prima di tagliare la plastica, è di realizzare un modellino di carta o cartoncino per vedere il risultato finale sulla forcella. Potete sperimentare diverse forme, ad esempio nelle foto che vedremo ho realizzato una forma a delta per proteggere meglio raschiapolvere ed archetto:

Se invece siete pigri, non avete voglia di sperimentare o volete una forma più che collaudata, qui di seguito vi ho preparato un modello a mio giudizio molto efficace:

Modello parafango PDF

Scaricate il PDF e stampatelo in A4 controllando che le misure coincidano con quelle indicate in figura.

2)    Taglio: riportiamo il modello che abbiamo preparato in carta con un pennarello indelebile sulla plastica e con le forbici da elettricista tagliamo il bordo del nostro parafango.

Chi invece utilizza il PDF può semplicemente fissare il foglio stampato con delle clips e procedere direttamente con il taglio.

Cerchiamo di non fare scalini, per ottenere un bel risultato estetico.

3)   Realizzazione fori: siamo ora alla fase più critica, la realizzazione dei fori. Personalmente consiglio di realizzare i fori con un bullone incandescente: il foro risulterà perfettamente circolare ed il materiale fuso creerà un piccolo scalino che renderà il foro più robusto.

Dopo aver segnato con il pennarello indelebile la posizione dei fori, procediamo con la foratura.

Tenendolo con la pinza, posizioniamo il bullone nel fuoco lasciandolo scaldare per bene. Con il bullone ancora caldo, lo appoggiamo delicatamente nel punto in cui vogliamo realizzare il foro: il calore scioglierà la plastica creando un foro perfetto. Il risultato che otterremo sarà il seguente:

4)   Rifinitura fori: con un cutter rifiniamo i fori, eliminando eventuali bave di plastica fusa.

5)   Montaggio: bene, ora il nostro parafango è pronto! Non ci resta che fissarlo al telaio con le fascette, utilizzando i fori che abbiamo predisposto. Possiamo poi abbellirlo con degli adesivi, per renderlo più accattivante!

Il risultato finale del prototipo da me realizzato è il seguente:

Il grosso vantaggio di questa soluzione è che protegge in maniera efficace i raschia polvere e l’archetto dallo sporco, riducendo il rischio di contaminazione dell’olio. E’ inoltre più rapido da montare e più aerodinamico rispetto alla camera d’aria e non tocca sulla gomma quando si comprime la forcella. Poiché la plastica è liscia internamente inoltre è molto difficile che si blocchi per il fango, anche perché la luce tra forca e copertone, specialmente nel caso delle forcelle Fox, rimane comunque piuttosto elevata.

Quelli che invece hanno utilizzato il modello in PDF otterranno un parafango un pochettino più affusolato, ma che comunque protegge già discretamente i raschia polvere.

Naturalmente se realizzate altre versioni che ritenete più efficaci, non esitate a postarle!

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