La revisione dei mozzi

Mozzo che gratta o ha gioco? Nessuna paura, nel Tech Corner di oggi vedremo come revisionare completamente il mozzo anteriore, vedremo come aprire, pulire, ingrassare ed eventualmente sostituire i cuscinetti.

Quali sono i segnali che il nostro mozzo ha bisogno di manutenzione?

Il mozzo a cuscinetti sigillati è un componente che in genere non ha bisogno di particolare cura. A parte aprirlo ogni tanto per darci un’ingrassata, c’è ben poco che si può fare. Quando però i cuscinetti si usurano, allora vanno sostituiti. Come possiamo capire quando è il caso di farlo?



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Un primo segnale di un cuscinetto usurato è il gioco, che seppur piccolo sull’asse, alla ruota si trasforma in un movimento percepibile e fastidioso. Con la bici appoggiata a terra, afferriamo la ruota con una mano e proviamo a muoverla di lato. Se percepiamo gioco le possibilità sono due: o c’è qualcosa di allentato, oppure i cuscinetti sono da sostituire.

Un secondo controllo che bisogna fare è capire come gira la ruota. Solleviamo la bici e mettiamo in rotazione la ruota: se scorre fluida, senza grattare, allora i cuscinetti sono in ordine. Anche cigolii e fischi sono un sengale di un cuscinetto secco, usurato o danneggiato, oppure semplicemente sono causati da una cattiva lubrificazione delle parti.

Al lavoro!

La guida di oggi si occupa della manutenzione di un mozzo anteriore a cuscinetti sigillati. La procedura è standardizzata per coprire buona parte dei mozzi in circolazione, soprattutto le marche più diffuse, ma da modello a modello ci possono essere delle piccole variazioni nella procedura di rimozione delle calotte, dell’asse o nella conformazione dei pezzi.

Il mozzo su cui lavoreremo è un DT 240, che è molto simile a buona parte dei mozzi in commercio. E’ molto semplice: all’interno del corpo esterno sono piantati due cuscinetti dentro cui scorre un asse. Quest’asse è tenuto in sede dalle boccole latareli, inserite a pressione.

1) Rimozione ruota: rimuoviamo la ruota dalla bicicletta e se necessario rimuoviamo il disco. Su alcuni mozzi (come il nostro) non è necessario toglierlo, tuttavia su altri va rimosso per poter togliere la boccola sinistra.

2) Rimozione boccole: le boccole possono essere a pressione oppure avvitate. In genere quando sono avvitate è presente una scanalatura che consente di inserire una chiave, anche solo a sogliola, per svitarle.
Se sono a pressione (tenute in posizione da un o-ring e poi bloccate dalla forcella una volta che la ruota è montata) non troveremo nessuna scanalatura.
Per rimuovere le boccole inserite a pressione, il metodo più semplice è di usare una pinza oppure la morsa, mettendo a protezione della boccola un pezzo di camera d’aria.

3) Estrazione asse: su alcuni mozzi l’asse esce facilmente sfilandosi dal lato opposto a quello da cui abbiamo tolto la boccola. Nel caso del DT 240 l’asse è flangiato e per estrarlo è necessario spiantare uno dei due cuscinetti. Si batte sull’asse con un martello di plastica fino a che non viene spiantato il cuscinetto opposto.

4) Estrazione cuscinetti: rimosso l’asse, è necessario togliere i cuscinetti se vanno sostituiti. Prima di rimuoverli, verifichiamo che effettivamente siano da sostituire testandone la fluidità di rotazione ed il gioco con le dita.

Prima di procedere verifichiamo che i cuscinetti non siano tenuti in sede da dei seeger, che nel caso vanno ovviamente tolti.

Per rimuovere i cuscinetti, consiglio di procedere come segue:

  • Procuriamoci un punteruolo, nella nostra officina utilizzamo una vecchia chiave a T adibita allo scopo.
  • Picchiamo su punti diametralmente opposti del cuscinetto, muovendolo di poco alla volta. Dobbiamo procedere a piccoli step di pochi mm alla volta, altrimenti rischiamo di danneggiare la sede del cuscinetto.
  • Ripetiamo l’operazione fino a che il cuscinetto è completamente estratto.

In commercio esistono specifici estrattori per i cuscinetti interni. In officina ne abbiamo e li utilizziamo spesso perchè fanno uscire in cuscinetto perpendicolare, riducendo al minimo il rischio di danneggiare la sede. Visto però il costo molto elevato, il metodo del martello e punteruolo è perfetto per un meccanico “casalingo”.

Estratto il primo cuscinetto si può velocizzare l’operazione di estrazione del secondo battendo con una chiave tubolare di diametro adatto ad appoggiarsi uniformemente sul cuscinetto da estrarre. L’operazione in questo modo è molto semplice e rapida.

5) Pulizia e lubrificazione: sgrassiamo accuratamente le varie parti con un pulitore (degreaser) ed applichiamo grasso bianco al litio in abbondanza. Il grasso serve a sigillare ed a prevenire l’ingresso di acqua. Va applicato sui cuscinetti, sulle sedi degli stessi e sull’asse, ad esclusione del filetto delle boccole. Il grasso deve rimanere all’interno di eventuali guarnizioni, per evitare che faccia attaccare la polvere.

6) Installazione cuscinetti nuovi: sia che si usi il martello che la pressa, i cuscinetti vanno inseriti facendo pressione solo sulla pista esterna evitando di premere o battere sulla pista interna o peggio sulla schermatura. Uno dei migliori strumenti per questo lavoro sono le chiavi a bussola. Ci sono alcune chiavi che hanno la perfetta misura per appoggiarsi correttamente sulla pista esterna del cuscinetto senza tuttavia incastrarsi nel corpo del mozzo.

Quando abbiamo trovato la bussola con il diametro adeguato, con alcune martellate possiamo inserire il cuscinetto nella sua sede. Quando il suono cambia tonalità, ovvero diventa più sordo, significa che il cuscinetto è correttamente in battuta. Parte del grasso sarà estrusa all’interno.

Ripetiamo l’operazione per il secondo cuscinetto avendo cura di posizionare eventuali distanziali (o l’asse del mozzo nel caso dei DT 240) che devono essere messi tra i due cuscinetti.

7) Completamento: inseriamo quindi l’asse (se non è gia in sede) dentro i cuscinetti e rimontiamo le boccole.

Nel caso di boccole da avvitare o di mozzi su cui si può regolare il precarico sui cuscinetti, ricordiamoci che non dobbiamo stringere più di tanto. Precaricando eccessivamente le boccole creeremo un carico longitudinale che riduce la vita del cuscinetto e non lo fa scorrere fluido.

Le boccole vanno avviate quanto basta da evitare giochi o lo svitamento delle stesse.

Quali cuscinetti utilizzare? La qualità dei cuscinetti va purtroppo in relazione al loro prezzo. I cuscinetti migliori costano tanto, quelli made in China costano anche 1/4 di un buon cuscinetto. Il mio consiglio è di non risparmiare più di tanto e di valutare sempre su cosa andiamo a lavorare: su di un mozzo di fascia alta come il 240 di quest’articolo andremo a mettere sicuramente un cuscinetto SKF o FAG, comunque di una marca primaria e di buona qualità. Su un mozzo economico taiwanere potremmo mettere un cuscinetto generico, che costa sicuramente meno.

Per acquistare il corretto cuscinetto, portate con voi il campione oppure annotatevi la sigla stampigliata su di esso (es. 6001-2RS, dove il 6001 indica la misura ed il 2RS la schermatura “dual rubber seals”, doppia schermatura in gomma a doppio labbro). Prendete sempre cuscinetti a doppia schermatura in gomma, salvo dove previsto dai produttori.

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