Con che bici correrà Aaron Gwin nel 2019?

Poche settimane fa è uscita la notizia ufficiale della separazione di Aaron Gwin da YT Industries. In realtà la notizia era nell’aria già da diverso tempo e la domanda a cui nessuno ha ancora dato risposta è: con che marchio di bici correrà Aaron Gwin nel 2019?



.

Dopo essere approdato al mondo della DH dal motocross, grazie a un’intuizione di alcuni tecnici di FOX che lo hanno raccomandato al team Yeti e dopo alcune stagioni vincenti con il Trek World Racing e in seguito con lo Specialized Racing Team, il californiano ha trascorso le sue ultime tre stagioni di gare in sella a bici YT Industries.

Il team YT Mob era formato da Gwin e dal connazionale Neko Mulally, con un proprietario e team manager d’eccezione del calibro di Martin Whiteley, personaggio chiave nell’intera storia della DH. Whiteley ha creato il team grazie a una partecipazione di diversi sponsor che garantivano il budget destinato al team e, ovviamente, ai singoli atleti, oltre agli sponsor personali di Gwin che contribuivano a formare il suo lauto compenso stagionale.

Ora, Gwin continuerà la collaborazione con la maggior parte dei suoi main sponsor ma è chiaro che lo sponsor tecnico fornitore delle bici cambierà e nessuno sa ancora quale possa essere, né tantomeno come verrà strutturato il team. L’americano ha rivelato nei commenti ad alcuni post sui suoi profili social che la struttura sarà simile a quella delle scorse stagioni, con una partecipazione di diversi sponsor che formeranno il suo cachet stagionale e che ci saranno grandi novità per la prossima stagione, con un team memorabile.

Rumors affidabili parlano di una conferma di Mulally al suo fianco, voluto proprio da Gwin, mentre altri parlano di una dipartita di Whiteley che è stato suo agente e manager sin dalla prima stagione in Trek. Molti rumors invece azzardano l’ipotesi di Intense come marchio di bici che fornirà i telai alla squadra. Intense non naviga certo nell’oro, soprattutto dopo il brusco cambio di strategia commerciale e il passaggio alla vendita online che ha mostrato diverse lacune, però Jeff Steber, proprietario e CEO di Intense è sicuramente uno statunitense patriottico che andrebbe estremamente fiero di una collaborazione con un altro americano vincente come Aaron Gwin, californiano come lui, memore anche dei gloriosi tempi di Palmer su Intense.

Per definire i termini di questa collaborazione in termini meramente economici, alcuni hanno ipotizzato l’ingresso di Gwin nel capitale di Intense come socio, ma l’atleta ha smentito ogni sorta di coinvolgimento diretto in qualsiasi capitale di azienda, dicendo che il rapporto con ogni suo sponsor sarà un tradizionale contratto di sponsorizzazione. Facendo questo tuttavia non ha smentito direttamente il nome di Intense, lasciando evidentemente aperta come plausibile questa ipotesi.

D’altra parte, se non fosse Intense, il cui nome resta in dubbio proprio a causa del potenziale budget del brand, quanti e quali altri marchi potrebbero permettersi un cachet così importante come quello di Gwin che, complessivamente tra tutti gli sponsor, sfiora il milione di dollari? I marchi impegnati in DH che dispongono di capitali adeguati in fondo sono pochi.

Il primo nome che viene in mente è chiaramente Specialized, che tuttavia dovrebbe proseguire il rapporto con Pure Agency e quindi con Loic Bruni e sarebbe improbabile (ma non impossibile) sia un ritorno di Gwin con la grande S che la convivenza di due atleti antagonisti di tale calibro sotto lo stesso paddock. Inoltre si vocifera di una proposta da parte dei dirigenti di Merida, marchio proprietario di Specialized, verso Gee Atherton, il cui contratto con Trek è scaduto, quindi se Specialized sta pensando di infoltire le fila del suo team con qualche rider, potrebbe non essere Gwin.

Viceversa, proprio sulla base di questa stessa indiscrezione, Atherton potrebbe lasciare vacante la posizione in Trek, anche se sarebbe realmente poco concepibile un ritorno di Gwin con il brand del Wisconsin, considerando che al suo abbandono per andare in Specialized avvenuto senza preavviso e con rescissione di un contratto non ancora scaduto, i dirigenti di Trek hanno reagito con una causa legale.

Resta in gioco un altro nome importante tra i colossi della MTB… un nome che ha partecipato a fare la storia della DH e che da parecchi anni si è separata da questa disciplina per dedicarsi prevalentemente a XC ed enduro: parliamo di Cannondale. Il marchio statunitense ha chiuso il team di enduro, congedando Marco Osborne (ora con Transition) e rinnovando invece il contratto a Matt Simmonds, downhiller che la scorsa stagione si è dedicato al circuito EWS. Legittimo pensare che Simmonds sia rimasto per tornare a correre in DH e che possa arrivare qualche nome importante ad affiancarlo, anche perché non è detto che Ratboy, ultimo acquisto di Cannondale, abbia intenzione di tornare in DH World Cup  piuttosto che proseguire esclusivamente con il progetto 50:01.

Per Cannondale si parla di un prototipo di bici che riprende concettualmente l’ultimo prototipo Gemini di 17 anni fa, bici con due ammortizzatori sulla quale hanno corso Anne-Caro Chausson e Cedric Gracia nel team Volvo-Cannondale del 2002 e dalla quale è nata con parecchie semplificazioni la Gemini destinata al mercato. Un progetto, quello del sistema di sospensione a due ammortizzatori, che rispecchia la ricerca di soluzioni innovative che ha reso famoso il marchio Cannondale e che, sebbene troppo complesso per quei tempi, ora potrebbe vedere la luce anche nei negozi oltre che sui campi di gara. Sarebbe interessante quindi avere un top rider del calibro di Gwin a rappresentare il marchio e a dargli nuovamente lustro nel settore DH.

Intanto il campione statunitense è stato visto sui suoi trail di casa, in California, in sella a una bici coperta da mascherature per non essere riconosciuta, segno che gli accordi dovrebbero essere ormai definiti. Secondo voi, su quale bici vedremo gareggiare Aaron Gwin nel 2019?

Storia precedente

[Video] Con la Scott Ransom a Finale LIgure

Storia successiva

Nuova gamma YT Industries 2019

Gli ultimi articoli in Report e interviste