[First Ride] Nuova Ibis Ripmo

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Abbiamo avuto il piacere di salire in sella alla nuova versione della Ibis Ripmo prima della sua presentazione di oggi. Questo modello fa seguito alla Ripmo AF ma con telaio in carbonio invece che in alluminio. La sospensione posteriore della nuova bici è notevolmente più progressiva rispetto al precedente modello, la Ripmo originale. Ha anche 1° di angolo di sterzo in meno e il reach è aumentato di alcuni millimetri, in base alla taglia. Abbiamo messo alla prova l’allestimento con gruppo Shimano XT che costa $5,899. Di seguito potete trovare maggiori dettagli e un video del nostro primo approccio con la bici.

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Dettagli

  • Ruote da 29″
  • Escursione anteriore: 160mm
  • Escursione posteriore: 147mm
  • Accetta copertoni fino a 2.6″
  • Telaio in carbonio
  • Disponibile in quattro taglie S-XL
  • Peso del telaio: 2,86kg con DPX2 e 3,09kg con X2
  • Bici complete a partire da 4.799€
  • Telaio con DPX2 a partire da 3.380€
  • Garanzia di sette anni
  • Colorazioni disponibili: ‘Zap Blue’ e ‘Star Destroyer Gray’
  • Maggiori dettagli e montaggi qui.



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L’allestimento XT prevede una forcella Fox Float Performance da 160mm ma si può passare alla Factory con $489. La forcella è una scelta affidabile e robusta per tenere le cose sotto controllo all’anteriore

Come per l’anteriore, l’allestimento XT che abbiamo testato è dotato di ammortizzatore Fox Float DPX2 Performance ma si può eseguire l’upgrade al Factory X2 con $270 extra, che è come l’abbiamo utilizzata nel test. Non si vede bene dalla foto ma la biella superiore ha una protezione in gomma che aiuta a tenerla pulita dallo sporco alzato dalla ruota. a notare l’abbondante spazio per una borraccia di grandi dimensioni.

L’affidabile sistema di sospensione DW-Link rende la Ripmo un’efficace scalatrice e un’ottima discesista. La biella inferiore utilizza boccole IGUS (garantite a vita) mentre la biella superiore ruota su cuscinetti a sfera.

Il passaggio dei cavi interno al telaio è guidato tramite tubi intebrati nel telaio per una facile installazione.

Il passaggio per il copertone offre spazio per dimensioni piuttosto larghe, fino a 2.6″.

Linee pulite, carbonio di alta qualità, protezioni integrate al telaio e vernice lucida, il tutto disegnato a Santa Cruz, in California.

Geometrie

Un intero grado più distesa del precedente modello, la Ripmo V2 diventa ancora più gestibile nel ripido con un angolo di sterzo di 64.9° e un reach generoso. L’angolo sella di 77° pone il rider in una posizione di pedalata estremamente efficiente, rendendo la salita una passeggiata. Il reach di 460mm per la taglia M che abbiamo provato calzava perfettamente al tester di 178cm. Con 435mm per tutte le taglie, il chainstay è piuttosto corto per una 29″, rendendo la bici agile e reattiva.

Sul campo

Probabilmente la sensazione più lampante appena saliti in sella alla nuova Ripmo è l’intuitività. Ciò che intendiamo con questo è che spesso una bici nuova necessita di un certo periodo per abituarcisi ma non è stato così per la Ripmo. Da subito ci siamo sentiti in confidenza sulla bici e dopo aver rodato le pastiglie dei freni e regolato bene il cockpit, abbiamo percorso tutti i trail che conosciamo bene con la stessa confidenza che avremmo avuto con la nostra bici personale.

L’angolo di sterzo più disteso combinato con i 160mm di escursione anteriore della bici forniscono molta confidenza sia sul ripido che sullo scassato. Abbiamo trovato la bici molto performante in discesa, soprattutto dopo aver chiuso un paio di discese sulle quali non avevamo mai girato prima. Molto spesso la confidenza in discesa va a discapito della vivacità come bici tuttofare, ma non è il caso della nuova Ripmo che è molto leggera e facile da manovrare anche quando i trail non sono troppo impegnativi.

Durante il nostro primo giro sulla Ripmo abbiamo avuto un’esperienza illiminante. Dopo essere atterrati da un salto piuttosto grande, siamo risaliti per un’altra run praticamente senza alcuno sforzo. Il telaio leggerissimo, i componenti in carbonio come il manubrio e le ruote (un upgrade dal costo di $ 800 per le ruote Ibisi e $ 1300 per le ruote I9) e l’angolo sella di 77° rendono la bici un’ottima scalatrice. Salita a parte, la Ripmo è incredibilmente a suo agio in aria e il suo rinnovato cinematismo assicura una rampa di progressione alla fine della corsa per gli atterraggi più impegnativi.

Conclusioni

Nonostante i 147mm di escursione posteriore della Ripmo non la collochino nella categoria delle bici a lunga escursione, la bici dà la sensazione di poter gestire più di molte altre bici da 29″ a lunga escursione che abbiamo testato recentemente. La qualità di costruzione del telaio, l’attenzione al peso e le quote geometriche rendono la bici una vera tuttofare. Per chi ama le lunghe giornate in sella e le salite impegnative ma vuole comunque avere ottime prestazioni in discesa, la Ripmo V2 è sicuramente un’ottima candidata.

Ibis

 

Commenti

  1. ti confermo che è molto curata, giro da maggio con la Ripmo 29 carbon montata "custom" e ne sono molto soddisfatto, una vera bici polivalente
    il fatto di prendere il solo telaio Ibis e montarla come si vuole per me è un valore aggiunto.
    mi sarei aspettato 77° anche per le altre taglie , di solito con l'aumentare della taglia e del fuorisella l'angolo sella peggiora.
    sono contento che l'abbiamo mantenuta 160 anteriore non rendendola la solita endurona visto la condotta attuale , 160-145 in una 29" bastano e avanzano per la maggiorate dei biker sulla maggior parte dei percorsi
  2. ninerjetrdo29:

    Non ho mai provato un angolo sella così ''ripido'', tuttavia mi chiedo perché continuino ad uscire bici con angoli più distesi dedicate alla salita (Trek Superfly ad esempio), se ad ogni recensione ci si spertica nel decantare le geometrie moderne come la chiave per spingere in salita, qualunque sia il peso e il passo della bici...
    Perché gli angoli sella sono tutti misurati a bici scarica, senza ciclista sopra.
    Quando ti siedi sopra e vai al sag l'angolo sella diminuisce, e ovviamente sulle bici con più escursione diminuisce di più rispetto ad una xc con 100 mm o forse meno, per questo con le enduro devi partire con tubo più in piedi.

    Poi secondo me viene anche usato e abusato per mascherare i recenti pesi massimi, in generale la sensazione sui giri più brevi è che la bici sia più pedalabile di quello che magari i suoi 15 kg lascerebbe supporre, quindi quando sei sul ripido hai questo aiuto in più della posizione all'interno della bici, opinione mia ovviamente
  3. 30x26:

    certo che e' incompleta , per completarla ci vorrebbero altre misure antropometriche ma escludo che la new wave pedalatrice sia interessata a questi dettagli. l'utente medio, a meno di essere malato di presunzione o di avere una corporatura "sproporzionata", comprera' quella suggerita da chi ha progettato la bici. e quella sarebbe meglio provare , imho.
    Se sei longilineo la tua taglia potrebbe essere superiore a quella consigliata, se sei brevilineo il contrario. A parità di altezza ovviamente.
    Questo vale soprattutto quando la tua altezza non è proprio nel mezzo del range consigliato
    Io sono 174, ho cavallo 84, quindi longilineo. significa avere braccia e gambe relativamente lunghi e quindi stare stretto su un taglia "base" consigliata.
    Io sto sempre nella M come base consigliata , ma nella M sto strettino. Meglio la L. In tutto questo ci sta anche lo stile di guida ovviamente.
    Per la Ripmo in questione dovrei probabilmente prendere una L con attacco manubrio 35-40 o una M con attacco da 60-70.
    Vista la destinazione d'uso probabilmente prenderei una L
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