specialized pedal assist launch 2015

[First Ride] Specialized Turbo Levo FSR

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Pur essendo stata una caldissima domenica estiva dove chi poteva era in giro in bici, al fresco o al mare, ieri la notizia dell’entrata di Specialized nel mondo delle mountain bike elettriche ha ricevuto molto interesse e tanti commenti. Come promesso, ecco la nostra prima prova sul campo.
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Come l’abbiamo provata

Specialized ha organizzato un press camp a Leogang, in Austria, durante il quale ad ogni giornalista รจ stata data una bici da “tenere” per i tre giorni del’evento, di modo che ognuno potesse regolarsela a piacimento e provare diversi set up. Siamo stati l’unico media a provarla sulla pista di DH di Leogang, giusto per portarla al limite (e perchรฉ il nostro redattore รจ britannico ndt).

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In salita. Le pendenze fattibili in sella sono impressionanti.

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Sulla pista di DH (con catena – Alex non รจ Aaron)

Specifiche Levo FSR in prova

Abbiamo provato la Turbo Levo FSR modello Expert. Telaio in alluminio, ruote da 27.5 Plus, monocorona. Il resto dei dettagli si trova qui.

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Il tubo obliquo รจ stato rinforzato sui lati e sulle estremitร  per renderlo robusto e resistente all’uso fuoristrada. La batteria non gioca nessun ruolo nella struttura portante della bici, ma รจ fissata molto saldamente al telaio, impedendoleย ogni movimento.

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I freni sono degli SRAM Guide RS, a quattro pistoncini, con dischi da 200mm all’anteriore e al posteriore. Specialized ha ritenuto necessario avere un impianto frenante cosรฌ potente per far fronte al maggior peso di una bici elettrica rispetto ad una tradizionale.

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รˆ presente il sistema SWAT nel portaborraccia (multitool) e all’interno della serie sterzo (smagliacatena e falsamaglia).

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Non รจ scontata la presenza di un portaborraccia su una bici elettrica. Sulla Levo ci sta perchรจ la batteria รจ integrata nella parte bassa del tubo obliquo.

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Tutte le Levo hanno un reggisella telescopico. La sella della nostra era unaย Henge Expert.

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La batteria in prova era una 460 watt/ora, fissata al telaio mediante un perno passante. Non essendoci un display sul manubrio, la carica della batteria รจ visibile solo grazie ai dieci led presenti sul suo lato, posizionati intorno a tre tasti: power on/off, potenzapiรน/meno. Ci sono tre modalitร  di utilizzo: Turbo, Trail ed Eco. Durante la prova abbiamo girato in gran parte in modalitร  Turbo, passando a quella Trail quando circolavamo su sentieri umidi, per evitare di far slittare la gomma posteriore.

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La trasmissione era una 1×11 con corona da 32 denti. Quando si cambia su una bici elettrica, รจ meglio farlo senza spingere forte sui pedali, perchรฉ la forza del rider si somma a quella del motore e puรฒ causare rotture di catene ed un consumo prematuro del pacco pignoni. Si vocifera che alcune aziende stiano lavorando su catene e pignoni piรน robusti, pensati per le bici elettriche. Ovviamente anche piรน pesanti.

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La corona da 32 denti della Praxis Works รจ interamente in acciaio, proprio per essere piรน robusta. Lo spider comunque ha un girobulloni di 104 ed รจ compatibile con tutte le corone 104 BCD.

Il motore da 250 watt รจ protetto ย da un paracolpi.

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Il passaggio cavi รจ completamente interno e facilmente raggiungibile dal vano batteria.

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I cerchi sono degli Specialized Roval 6Fattie da 38mm di canale interno, con Boost 148, su cui sono state montate delle gomme Ground Control da 3 pollici.

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Da notare che sulla bici test erano presenti le Ground Control sia all’anteriore che al posteriore, ma sulla versione in vendita troverete all’anteriore le Purgatory, sempre da 3 pollici. Formato 27.5 Plus, quindi con tanto grip e trazione.

Motore e batteria

Uno dei motivi per cui Specialized si รจ presa il suo tempo prima di entrare nel segmento delle mountain bike elettriche รจ dovuta al fatto che il marchio californiano non era soddisfatto delle soluzioni batteria/motore presenti sul mercato, in quando non lasciano sufficiente libertร  nel design della bici. Cosรฌ ha creato il proprio sistema insieme ad alcuni partner.

Specialized voleva inoltre poter controllare l’interazione della potenza del motore con le ruote, senza dover per forza scegliere i parametri presettati che si trovano sul mercato. A ciรฒ si aggiunge la ricerca di un’alta resistenza al bagnato e la possibilitร  di upgradare la batteria in futuro, sempre potendoย montarla sul telaio della Levo.

Il motore doveva essere posizionato il piรน in basso possibile nel telaio e allo stesso tempo andare incontro alle necessitร  del trail riding, quindi non poteva protudere dalla parte bassa della bici. Il risultato รจ una forma custom e ben incassata presso il movimento centrale.

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Inserire la batteria รจ un’operazione veloce, di circa 30 secondi. Da notare che il motore si trova piรน o meno all’altezza della corona da 32 denti.

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Anche il sensore di velocitร  ha un design custom, ben protetto da eventuali urti e senza cavi esposti. Il cavo corre internamente nel fodero basso, mentre il magnete รจ attaccato nella parte centrale del disco del freno posteriore. Non abbiamo avuto problemi di nessuno tipo a riguardo durante i tre giorni di prova.

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La fase di ricerca e sviluppo รจ stata piuttosto lunga ed intensa. Specialized ha scelto di sviluppare i propri controlli elettronici e i circuiti sono stati forniti dalla stessa azienda che fornisce Apple.

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Specialized ha usato la telemetria per monitorare tutti gli aspetti dello sviluppo della pedalata assistita.

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Uno spaccato di uno dei primi motori sviluppati da Specialized. Cavi molto corti, per evitare eventuali rotture. L’interfaccia delle pedivelle รจ il solito standard internazionale.

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Tutti gli elementi appena descritti hanno portato a questo: un manubrio senza display, di modo che il biker si possa concentrare sul riding e dimenticarsi di tutti gli aspetti tecnici.

Control App

La parte elettronicaย della bici รจ controllata dallโ€™app gratuita che si connette tramite bluetooth e permette il controllo completo del tipo di uscita. Per esempio si puรฒ inserire un tempo e quanta batteria rimanente si vuole alla sua fine,ย e lโ€™app allocherร  lโ€™energia della batteria senza doversi preoccupare di rimanere a secco.

La stessa app รจ integrata con Strava e introduce una nuova categoria chiamata Ebike, che compare nei segmenti di Strava stessa. Si hanno inoltre i dati sul proprio allenamento e stato di forma. La Turbo Levo FSR puรฒ anche comunicare con un apparecchio Garmin dotato di Ant+, mostrando sul display i dati tecnici.

Non abbiamo potuto provarla perchรฉ non รจ ancora stata ultimata, perciรฒ vi proponiamo degli screenshot.

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Sospensioni

Con l’aumento del peso e della dimensione delle gomme, il Boost 110 presente sulla nuova forcella Rock Shox Yari da 130mm di escursione รจ stato molto apprezzato. Il carro FSR, anch’esso con 130mm di travel, viene preso in gestione da un ammortizzatore Fox con trattamento Kashima e auto sag.

Ci siamo trovati alla fine dei tre giorni con la forcella regolata per avere solo 15% di sag e tre click della compressione alle basse velocitร . Questo รจ dovuto al peso in piรน della bici, che si fa sentire sulla forcella soprattutto nei tratti ripidi. Da notare che, di solito, sulle forcelle Rock Shox con Charger Damper usiamo circa il 30% di sag.

In curva la Yari รจ piรน rigida della sorella Pike.

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Giunto Horst per il carro FSR.

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L’Auto-Sag rende il settaggio della sospensione posteriore molto facile e veloce, ed รจ identico a quello di una bici senza motore. La sospensione era sensibile, con una bella trazione costante. Siamo andati a fondo corsa una volta sola. Speciliazed ci ha detto che non tuning dell’ammortizzatore non รจ ancora stato completato.

Sul campo

L’idea che sta dietro alla Levo รจ quella di essere una trail bike divertente da guidare. Quando siamo saliti in sella abbiamo subito notato l’angolo sterzo aperto e i foderi corti, tipici di casa Specialized. La geometria รจ compatta e reattiva in ogni situazione. A dire il vero abbiamo cominciato a scrivere questo test come se si trattasse di una normale bici da trail senza motore, solamente un po’ piรน pesante in discesa e potente in salita.

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La pedalata assistita della Levo รจ semplicemente all’avanguardia rispetto a tutto quello che abbiamo provato finora. La progressione della potenza รจ “dolce” e reattiva, a tal punto che delle volte non si sa se il motore lavori o no, complice il fatto che il suo rumore รจ molto meno marcato di altri sistemi. La pedalata in salita รจ identica a quella delle bici normale, tranne quando uno si ferma a guardare cosa si sta pedalando e realizza quanto la pendenza sia marcata. Dopo qualche ora in giro ci si sente stanchi ma si รจ coperta una distanza ben maggiore del solito.

Durante uno dei nostri giri di prova abbiamo pedalato in un’ora e mezza quello che normalmente ci avrebbe richiesto 2-3 ore. E ci siamo divertiti di piรน. Gli ingegneri che hanno sviluppato la Levo, basati in Svizzera, ci hanno detto che, malgrado la pedalata assistita, in ufficio il livello di fitness รจ salito quando escono durante il pranzo per un giro. Hanno anche enfatizzato che, proprio grazie al nuovo progetto, hanno scoperto molti sentieri nuovi, per la facilitร  nel raggiungere posti impervi. A Leogang, pedalando su una cresta in cima al bike park, piena di radici, fango e rocce, abbiamo capito di cosa parlavano.

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Puntando la Levo verso la discesa, le sensazioni sono state molto simili a quelle di una normale trail bike. Il maggior peso ci ha spinto a prendere linee piรน dirette nelle sezioni tecniche, e ad anticipare le frenate. A parte questo, il resto รจ stato “business as usual”.

Ilย 6Fattie aggiungeย grip e stabilitร  alla Levo, andando a levigare gli effetti negativi del peso maggiorato. I 130mm di escursione sembravano essere di ย piรน, intorno ai 150/160mm. Le ruote 6Fattie danno anche maggior sicurezza nelle sezioni in contropendenza e, in combinazione con il peso della bici, questa rimaneva stabile e piantata sul terreno. Abbiamo notato come fosse diverso correggere gli errori di guida: visto che pesa di piรน, รจ difficile correggere la traettoria nel bel mezzo dell’azione, ma spesso non ce n’รจ proprio bisogno: ruote e peso perdonano molto.

Quando abbiamo raggiunto la velocitร  massima della pedalata assistita, intorno ai 27 km/h, il motore si รจ staccato in maniera molto discreta, senza passare da On ad Off tutto d’un colpo. I rapporti della trasmissione sono ben equilibrati, non ci siamo mai trovati con la coperta troppo corta.

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Dopo un giro piuttosto lungo siamo tornati alla base con il 20% della batteria rimanente, pur avendo pedalato in gran parte in Turbo mode. Bisogna anche dire che la differenza fra Turbo e Trail non รจ cosรฌ marcata. Il Turbo dร  piรน potenza in salita, ma niente di cui si senti la reale mancanza se si sceglie il Trail. Jan Talavasek, l’ingegnere capo del progetto Turbo Levo, ha detto che la modalitร  Eco รจ pensata per le classiche distanze da giro trail, e che nella maggior parte dei casi la batteria sarร  sufficiente. Non abbiamo potuto provare questo aspetto, ma contiamo di farlo in un test di durata.

Conclusioni

La Specialized Turbo Levo FSR รจ sicuramente la mountain bike elettrica piรน evoluta del mercato, grazie ai suoi tanti accorgimenti tecnici e al suo design cosรฌ diverso dalle classiche E-Bikes.

I suoi punti di forza stanno nella gommatura 27.5 Plus che, unita ad una classica geometria da trail bike, fa sentire il biker subito a suo agio. Il fatto che sia una bici a pedalata assistita si nota il meno possibile, vuoi per la mancanza del display sul manubrio, vuoi per le ottime sensazioni su sentiero, sia in salita che in discesa. Aggiungeteci che l’abbiamo portata sulla pista di coppa del mondo di DH, sulle stesse linee usate dai pro pochi giorni fa (ad altre velocitร , certo) e vi rendete conto che ci troviamo di fronte ad una bici divertente e dall’ampio spettro di utilizzo.

La Levo lascia la concorrenza dietro di sรจ, di molte lunghezze. รˆ il nuovo punto di partenza per le mountain bike a pedalata assistita.

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