Intervalli di manutenzione: ogni quanto mettere mano alla nostra bicicletta?

di Daniel Naftali

Vi siete mai chiesti ogni quanto revisionare la forcella, smontare il movimento centrale, ingrassare i mozzi?



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Nell’articolo di oggi cercheremo di capire quali sono gli intervalli ottimali per effettuare le necessarie operazioni di manutenzione necessarie ad assicurare il miglior funzionamento di tutti i componenti della nostra bicicletta!

Intervenire prima del danno

Una filosofia molto diffusa è quella del “finchè funziona non lo tocco”. Se da un lato è inutile mettersi a smontare e rimontare pezzi perfettamente funzionanti, dall’altro però una regolare manutenzione consente di prolungare notevolmente la vita di tutti i componenti, assicurando allo stesso tempo che questi funzionino al massimo delle loro possibilità.

Quando infatti si verificano problemi è spesso troppo tardi per porvi rimedio. I componenti delle nostre bici sono meccanica semplice: quando c’è un malfunzionamento grave, nella maggior parte dei casi significa che c’è qualcosa di rotto.


Il danno è fatto! Si notino le pessime condizioni della ruota libera, segno di una scarsa manutenzione.

Inoltre le rotture si verificano spesso all’improvviso. Un componente danneggiato può lasciarci appiedanti nel bel mezzo delle montagne costringendoci ad un lungo rientro a piedi, un modo decisamente poco piacevole per terminare la giornata.

Fango, acqua, polvere e sabbia sono i nemici numero uno della nostra bicicletta. Nonostante le guarnizioni ed il grasso, questi riescono ad entrare in ogni anfratto. La regolare manutenzione serve proprio ad assicurare che i vari meccanismi (cuscinetti, perni, boccole) siano puliti ed ingrassati. Un cuscinetto che lavora pieno d’acqua è evidente che non può avere vita lunga…

Quanto usi la bici?

Definire degli intervalli di manutenzione può sembrare un’operazione banale, ma in realtà sono molti i fattori che determinano l’usura dei componenti.

Oltre al numero di ore di utilizzo è molto importante in che condizioni il mezzo viene usato. Girare nel fango è molto più logorante per i componenti che girare su un sentiero in morbido terriccio.


Girare nel fango è divertente, ma piuttosto logorante per ogni componente!

Qui di seguito prenderemo in considerazione un utilizzo tipico di una bici all mountain che prevede 1-2 uscite infrasettimanali corte (ca 600m di dislivello l’una) ed un’uscita di tutto il giorno nel weekend (1500-2000m di dislivello). L’uso in bike park è limitato a qualche giornata ogni tanto.

Gli intervalli che andremo ad analizzare dovranno poi essere adattati alle effettivo utilizzo che facciamo della bici. Chi è solito fare una sola uscita escursionistica tranquilla alla settimana potrà tranquillamente allungare questi intervalli, mentre chi pratica gravity o esce per allenarsi tutti i giorni dovrà necessariamente accorciarli.

Sospensioni

Le sospensioni delle mountain bike sono il componente più delicato ed allo stesso complicato. Per questo motivo necessitano di particolare attenzione.

I produttori consigliano specifici intervalli di manutenzione parlando di ore di utilizzo. E’ però molto difficile tenere il conto di quante ore si è usata la bici, non essendoci alcun indicatore che aiuti a tenere il conto. Allo stesso tempo non ha molto senso considerare allo stesso modo le ore di salita con le ore di discesa… Tagliamo la testa al toro quindi e decidiamo un intervallo temporale a cui effettuare le varie operazioni di manutenzione. Teniamoci cautelativi per evitare spiacevoli inconvenienti, ma è l’unico modo per poter programmare un minimo la manutenzione.

FORCELLA


Sebbene siano presenti i raschia polvere ed i raschiaolio, con il tempo, polvere e sporco riescono a superare queste guarnizioni ed entrare all’interno dei foderi. Queste particelle entrano in dispersione nell’olio, formando un mix estremamente abrasivo, letale per steli e boccole. Inoltre l’olio di lubrificazione, specialmente nelle forcelle a bagno chiuso, è molto poco. Oltre quindi a contaminarsi facilmente, con il tempo quest’olio viene disperso. Piccole quantità di olio oltrepassano le guarnizioni rimanendo attaccate allo stelo ad ogni compressione, con il risultato che l’olio si consuma ed in condizioni limite la forcella si trova a lavorare a secco. Anche l’olio dell’idraulica con il tempo raccoglie tutti gli scarti di OR e vari residui dovuti all’usura dei vari elementi, con un conseguente calo di prestazioni della forcella.

Per prevenire gravi danni agli steli ed alle boccole ed assicurare un buon funzionamento è quindi importante la regolare manutenzione. A seconda delle marche, gli intervalli possono variare:

Rock Shox: le Rock Shox sono forcelle piuttosto durature. Consiglio di effettuare la manutenzione ordinaria di sostituzione dell’olio dei foderi ogni 6 mesi ed una revisione completa annualmente. Se la forcella viene utilizzata poco o in condizioni poco gravose, ci si può limitare ad una revisione completa annuale.
Marzocchi: anche le marzocchi non sono particolarmente delicate, specialmente quelle a bagno aperto. Consiglio una manutenzione completa ogni 10-12 mesi, ricordandosi però che se si gira in park, nel fango o nella polvere questi intervalli vanno accorciati. Sulle forcelle a cartuccia sigillata, in caso di utilizzo frequente può essere il caso di fare un cambio d’olio dei foderi ogni 6 mesi.
Fox: le Fox sono particolarmente delicate, in virtù anche di raschia polvere non particolarmente efficaci nel trattenere lo sporco. La sostituzione dell’olio nei foderi va effettuata ogni 4-6 mesi di utilizzo, anche più spesso se si gira in bike park in condizioni polverose. Le cartucce di tipo Fit sono invece molto ben sigillate. A meno di malfunzionamenti, una revisione annuale o ogni anno e mezzo è sufficiente.

Naturalmente girando nel fango o in condizioni di polvere, gli intervalli vanno accorciati.

AMMORTIZZATORE


Come per la forcella, anche nell’ammortizzatore con il tempo entra dello sporco all’interno della camera pneumatica. A differenza delle forcelle però il problema è spesso meno grave: le guarnizioni degli ammortizzatori sono più tenaci (devono assicurare la tenuta pneumatica ad elevate pressioni) e la loro posizione e spesso più riparata, visto che su molti telai gli ammortizzatori sono posizionati all’interno del triangolo principale.

Più che parlare di marche, in questo caso è meglio effettuare una distinzione tra ammortizzatori ad aria ed a molla.

Ammortizzatori ad aria: ogni 6 mesi manutenzione della parte aria, ogni 12-18 mesi revisione completa dell’idraulica. Negli ammortizzatori senza piggy back l’idraulica è particolarmente stressata, quindi è preferibile anticipare la manutenzione completa a 12 mesi.
Ammortizzatori a molla: l’ammortizzatore a molla è meno delicato, tuttavia viene quasi sempre utilizzato in ambito gravity, in condizioni piuttosto gravose. Per questo è consigliabile una manutenzione completa ad ogni stagione, ovvero ogni 10-12 mesi. Per un utilizzo particolarmente intensivo invece (DH race, ad esempio) può essere il caso di dimezzare quest’intervallo riducendolo a 6 mesi (2 revisioni all’anno).

Trasmissione

La trasmissione è composta da una serie di componenti particolarmente esposti alla polvere. Movimento centrale, ruota libera, catena e deragliatori richiedono quindi una regolare manutenzione.

CATENA


Con il tempo la catena si allunga. La causa dell’allungamento è l’usura dei perni, usura causata dalla forte tensione a cui la catena è sottoposta durante la pedalata. Una regolare lubrificazione e pulizia della catena ne allunga la vita, ma ad un certo punto arriva per forza di cose il momento di cambiarla.

Per determinare lo stato di usura della catena esistono appositi calibri. Quando il dente del calibro arriva in fondo la catena è da cambiare. In alternativa la catena è da sostituire quando la distanza tra due centro-perno distanti 24 maglie è pari a 12 pollici + 0.5%. In pratica quando supera 30.60 cm.

L’operazione di misura dell’usura catena va effettuata regolarmente in modo da sostituire la catena prima che mangi pignoni e corone. Inizialmente si possono aspettare anche 3 mesi senza particolari problemi, ma poi regolarmente si deve controllare che la catena non sia troppo lunga.

MOVIMENTO CENTRALE


Dentro al movimento centrale è facile che si depositi polvere, sabbia e soprattutto acqua, che entrando dal piantone sella (ad esempio quando si lava la bici) poi rimane intrappolata all’interno del telaio causando ruggine al movimento centrale. Anche la posizione della guarnitura non aiuta di certo: il movimento centrale è sempre esposto ad acqua, fango ed ogni tipo di sporco sollevato dalla ruota anteriore.

Nonostante le numerose guarnizioni e schermature, è comunque facile che i cuscinetti si grippino o scorrano male. Ogni ca 3 mesi è quindi buona norma smontare il movimento centrale, pulirlo per bene e darci una bella ingrassata prima che sorgano problemi ai cuscinetti. Il grasso infatti è un’ottima protezione contro acqua e sporco!

RUOTA LIBERA


Nonostante sia parte integrante del mozzo, la ruota libera può essere considerata come un elemento della trasmissione. La ruota libera è composta da una serie di dentini che ingaggiano una ghiera dentata. Lo sporco può causare il blocco dei dentini ed il conseguente malfunzionamento del meccanismo.

A seconda della qualità dei sigilli del mozzo è buona norma smontare, pulire e reingrassare questo elemento ogni 3 o 6 mesi. Quando si smonta la ruota libera è buona norma dare anche una pulita al pacco pignoni ed ingrassare il corpo ruota libera su cui si fissa la cassetta.

CAVI E GUAINE


L’esperienza di bikers ci insegna che per avere una trasmissione al 100%, cavi e guaine devono essere sempre in perfetto stato. Sporco ed acqua possono infatti entrare all’interno della guaina compromettendo la scorrevolezza del cavo ed il buon funzionamento della trasmissione.

Lo stesso cavo poi con il tempo tende a consumarsi, con il rischio di una rottura improvvisa. Poiché guaine e cavi costano poco e la loro sostituzione è piuttosto semplice, consiglio di sostituirli ogni 6 mesi, meglio se alla fine della della stagione invernale e di quella estiva.

Guaine con particolari protezioni e guarnizioni in gomma possono anche durare di più, occore però controllare, per evitare spiacevoli rotture improvvise, che il cavo non sia danneggiato specialmente in prossimità dei deragliatori.

Serie sterzo


Anche la serie sterzo richiede regolare manutenzione. Niente di particolarmente complicato: di solito è sufficiente pulire e reingrassare i vari componenti, specialmente i cuscinetti.

In questo modo ci si assicura che il tutto sia adeguatamente protetto dal grasso (che previene l’ingresso di acqua e sporco) ed allo stesso tempo non si formi ruggine.

L’operazione di manutenzione della serie sterzo va effettuata ogni ca 6 mesi.

Mozzi


La maggior parte dei mozzi moderni utilizza cuscinetti sigillati a manutenzione pressoché nulla. Mozzi di buona qualità hanno delle ottime schermature a tenuta stagna. Sul mercato esistono però anche alcuni produttori che sono rimasti fedeli al vecchio sistema a coni e sfere. Sebbene ci siano alcuni vantaggi in questo sistema, questo tipo di mozzi richiede più manutenzione.

Per questo motivo occorre distinguere tra mozzi a cuscinetti sigillati e mozzi a coni e sfere:

Mozzi a coni e sfere: ogni 3 mesi controllare il corretto serraggio dei coni e che non ci siano giochi, ogni 6 mesi smontare e re ingrassare il mozzo.
Mozzi a cuscinetti sigillati: ogni 6 mesi dare una pulita ed una ingrassata ai vari componenti del mozzo. Mozzi di buona qualità possono anche aver bisogno di meno manutenzione (una revisione ogni 10-12 mesi, specialmente se le condizioni di uso non sono particolarmente gravose).

Freni

Oltre a controllare ad ogni uscita lo stato di usura delle pastiglie, è buona norma ogni 3 mesi controllare che:

Tutte le viti, sia della pinza che del disco o dell’adattatore siano correttamente serrate
I pistoncini lavorino in maniera simmetrica
Il disco non sia eccessivamente assottigliato

I freni che utilizzano olio di tipo DOT, per funzionare al meglio andrebbero spurgati una volta all’anno.

I freni sono un componente molto importante ed è meglio non avere sorprese!

Telaio


Gli snodi dei telai full sono costituiti da boccole o cuscinetti e come tali si usurano. Purtroppo questi snodi sono soggetti a carichi molto elevati, lavorano in condizioni di forte sporco (spesso con schermature sottodimensionate) e su angoli di rotazione molto piccoli.

Per questo motivo almeno una volta all’anno è consigliabile ispezionare il corretto funzionamento di tutti i fulcri del telaio, controllare che non ci siano giochi, che i cuscinetti girino liberamente, nonché pulire ed ingrassare dove necessario.

Alcuni telai sono particolarmente soggetti a problemi agli snodi, spesso per schermature insufficienti. In questi casi l’intervallo di manutenzione è da dimezzare (6 mesi).

Altri componenti

Ci sono poi altri componenti, che possono essere presenti o meno sul nostro telaio e i cui intervalli di manutenzione variano a seconda del produttore.

I pedali ad esempio possono richiedere più o meno manutenzione. E’ ad esempio noto che i pedali di alcune marche vadano periodicamente revisionati, mentre quelli di altre sono “monta e dimentica”.

E’ poi importante, almeno una volta al mese, massimo ogni due, controllare il corretto serraggio di tutte le viti del telaio. Chiave dinamometrica e frena filetti alla mano, è un’operazione che non richiede molto tempo ma permette di evitare rotture o spiacevoli inconvenienti.

Tabella riassuntiva

L’articolo di oggi è stato abbastanza lungo, spero che non vi siate persi! Per evitare che ogni volta dobbiate rileggervi tutto, ho preparato una pratica tabella riassuntiva degli intervalli di manutenzione che abbiamo analizzato per i vari componenti.

Ricordiamoci sempre che questi intervalli sono relativi ad un utilizzo medio e che vanno poi calibrati in base all’effettivo utilizzo che si va a fare della bicicletta. Per cui se siete degli assidui frequentatori di bike park dovrete sicuramente accorciare alcuni di questi intervalli, mentre se siete dei weekend warrior e girate solo una volta la settimana, allora potrete allungarli senza incorrere in particolari problemi.

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