Il settore bici e ciclo in generale è in crisi. Ormai questo è un dato di fatto assodato per tutti, anche quelli che hanno negato l’evidenza secondo il solito schema internettiano per cui se uno dice X ci sarà sempre e comunque qualcuno che dirà non-X, non importa perché, se lo sa o ci crede veramente o meno. Chi nel settore in qualche modo ci lavora lo sa da un pezzo, anche se per varie ragioni negli ultimi anni ha sempre minimizzato o cercato di proprio di far finta di niente, sperando che arrivasse la primavera o Eduardianamente sperando che avesse da passà ‘a nuttata.
Nei giorni scorsi però è arrivata come sempre la realtà a bussare alla porta. La quale spesso arriva sotto forma di bollette in bucalettere, tasse o morte, in questo caso è arrivata sotto forma di dati Eurostat. E sono belli chiari: nel 2023, nell’UE sono stati prodotti 9,7 milioni di biciclette, con un calo del 24% rispetto al 2022 (12,7 milioni).
Se si considerano i dati non riservati disponibili, il maggior produttore di biciclette nel 2023 è stato il Portogallo, con 1,8 milioni di unità, seguito da Romania (1,5 milioni), Italia (1,2 milioni) e Polonia (0,8 milioni).
I dati non riservati disponibili mostrano che 14 dei 17 Paesi UE dichiaranti hanno registrato una diminuzione della produzione di biciclette tra il 2022 e il 2023. Il calo maggiore nel numero di biciclette è stato registrato in Romania con -1,0 milioni di unità, seguita dall’Italia con -0,7 milioni e dal Portogallo con quasi -0,4 milioni di unità.
Va detto che il Portogallo ormai da anni è la locomotiva della produzione bici europea, con una crescita che è stata del 39% tra il 2020 ed il 2021, arrivando a toccare il +49% nei primi mesi del 2022. Questo giusto per dare contesto al calo di quest’ultimo anno, in particolare per paesi che invece sono nel trend negativo da anni.
Questi dati non si riferiscono solo alle bici di cui parliamo ogni giorno nei forum, ovvero quelle top di gamma, che non sono solo quelle che costano come una Ducati Panigale da 200cv, ma anche quelle che costano come una Ducati base, ma con cui si fa bella figura lo stesso all’Happy Hour…. quelle biciclette che, più spesso che no, sono prodotte in Asia, ultimamente in paesi che sfuggano al nuovo trend dei dazi (sì, i cinesi delocalizzano pure loro).
Anche se in Europa (sempre in Portogallo) recentemente si stanno facendo strada realtà importanti e promettenti anche nella produzione di telai e componenti in fibra di carbonio, con diverse aziende Premium europee che ne utilizzano i prodotti.
E questo è quanto dal fronte occidentale dei dati. I motivi di questo calo di produzione sono molteplici, e soprattutto è la loro concomitanza che ha generato questa situazione tutt’altro che piacevole (in primis per i suddetti che ci lavorano nel/col settore, oltre che per gli utenti commentatori professionisti). Alcuni hanno radici belle solide (ma ormai sempre più lontane) nelle geniali previsioni dell’epoca covid, altre in aspetti più disparati, dall’influenza dei social sul modo di fare marketing e pure gli stessi prodotti, fino ad un altro elefante nella stanza: all’improvviso la bici è diventata meno cool di quello che si pensava poco tempo fa.
per i comuni mortali domani si può , ( almeno per me ) andare in bici, il resto è noia.
Sul discorso moto, da motociclista ( solo meno praticante di un tempo ) posso dire che KTM ha fatto delle moto eccezionali, con un carattere unico. L unico errore a parer mio è quello di aver investito troppo in gente che di moto non capisce una fava e parla di numeri.
e per citare l articolo sottolineato prima su KTM, si legge;
"Mattighofen – I clienti e i nuovi clienti di KTM non devono temere alcuna restrizione. " Non cambierà nulla per i nostri clienti", ha spiegato la direzione mercoledì 27 novembre 2024. Non ci sono irregolarità, né nel flusso delle merci né nel servizio clienti". KTM sarà in una fase di ristrutturazione nei prossimi 90 giorni al fine di adattare l'azienda alla domanda globale. Fino ad allora, i clienti non noteranno nulla di questo pit stop per il futuro. KTM è anche ben preparata per la prossima stagione su strada grazie a nuovi modelli come la KTM 125 SMC R, KTM 390 SMC R e la KTM 125 Enduro R, la KTM 390 Enduro R e la KTM 390 Adventure e Adventure R. Questi modelli saranno consegnati nel 1° trimestre del 2025".
dunque se fossi un attuale cliente non mi preoccuperei più di tanto.
Nell articolo è riportato inoltre che anche nella sezione gare, i progetti verranno portati avanti per almeno altri 2 anni.
In MotoGP, invece, KTM dovrebbe sicuramente essere in griglia per i prossimi due anni. Le corse sono un veicolo di marketing troppo importante per gli arance, motivo per cui Mattighofen non ne farà a meno. Inoltre, si può presumere che i costi sostenuti saranno probabilmente in gran parte coperti da contratti di sponsorizzazione.
Dato che ho anche venduto moto ( MV AGUSTA; DUCATI; TRIUMPH; BMW ) per un certo periodo della mia vita.. Sarei meno tranquillo ad avere il salone pieno di bici da vendere, quello si, perchè il mercato è molto volubile, ed è un attimo a trovarsi con l acqua alla gola.