Lapierre 2013: XR, X-flow e Zesty

Dopo la presentazione del sistema EI, quest’oggi è il turno di Lapierre che presenta la gamma 2013.

La casa francese ha portato qui a Morzine praticamente tutta la gamma 2013 per offrire la possibilità a giornalisti di riviste di tutto il mondo di provare direttamente sul campo i nuovi prodotti.



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Cominciamo subito col dire che la gamma di quest’anno ha subito alcune modifiche, più o meno sostanziali, rispetto all’anno scorso. A parte l’introduzione di un nuovo modello, la XR da 29”, anche i modelli classici come la Zesty, la Spicy e l’apprezzatissima DH hanno subito alcuni cambiamenti.

Lapierre introdurrà inoltre una propria serie di componenti marchiati Lapierre, pensati ed ottimizzati direttamente dalla casa francese e da Nicolas Vouilloz, che collabora a tempo pieno con lo sviluppo di tutti quelli che sono i prodotti Lapierre

Quest’oggi cominceremo a vedere le novità di alcuni modelli e domani completeremo il quadro con i mancanti.

 

X-FLOW

La X-Flow, bici da trail con 120mm di escursione, è stata lanciata l’anno scorso e per il 2013 ha subito alcuni aggiornamenti rispetto alla versione precedente.

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Innanzitutto tutti i modelli montano forcelle da 130mm di escursione, mentre la corsa del telaio rimane di 120mm. Il sistema di sospensione posteriore rimane sempre il Pendbox, con movimento centrale flottante.

Altre modifiche riguardano le geometrie. Per rendere la bici più orientata al segmento trail, l’angolo sterzo è passato da 69° a 67,5°. L’angolo sella è invece stato reso leggermente più verticale per migliorarne ulteriormente la pedalabilità sul ripido, passando da 73° a 74°.

Il carro ospita ora ruote con battuta da 142mm e dispone di un perno da 12mm. Ormai il 142×12 sta diventando lo standard.

Sei saranno le versioni disponibili, 2 in alluminio e 4 con telaio in fibra di carbonio.

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XR 29er

La vera novità della casa d’oltralpe, la XR 29er vuole andare a coprire quello che è il settore delle full XC da 29 pollici da 100mm di escursione.

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Il telaio offre 100mm di corsa alla ruota posteriore e monta forcelle da 100mm, di casa Rock Shox (Sid) o Fox (Float series). Tutte le versioni sono realizzate in fibra di carbonio prodotta da Toray, azienda leader nel settore del carbonio per uso aeronautico.

A parte il design piuttosto futuristico, che tutto sommato è piuttosto gradevole dal vivo, la peculiarità di questa bicicletta sta nel fatto di non avere uno snodo tra foderi bassi e foderi obliqui, ma di sfruttare la flessione del carbonio, progettato specificatamente a tale scopo.

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Non si tratta certo della prima bicicletta ad adottare questa soluzione, ma grazie anche a questo espediente il peso del telaio si attesta a solo 1800g.

Il carro posteriore è pensato per ospitare ruote da 142x12mm, con un conseguente incremento di rigidità del retrotreno, che su una full 29er non è certo un parametro da trascurare.

La XR sarà disponibile in 3 versioni con sistema di sospensione intelligente EI Shock ed in tre versioni con ammortizzatore tradizionale Fox CTD, in modo da accontentare anche i”tradizionalisti”.

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PROVA SUL CAMPO

Saremo onesti, il tempo a disposizione questa mattina dopo la presentazione per provare la XR era veramente poco. Quelle che vi dirò sono quindi le prime impressioni di riding, da prendere insomma con le dovute precauzioni.

Non c’è infatti stato il tempo di testare in maniera approfondita la bici, mi sono quindi limitato ad un rapido giretto sulle strade ed i sentieri attorno al campo base.

Le prime impressioni che mi ha dato la bici sono tutto sommato positive. Le geometrie sembrano azzeccate e la posizione in sella è abbastanza confortevole, non estremamente racing. Su salita con fondo accidentato la bici si è comportata egregiamente. Ottima fluidità di marcia ed ottima trazione, anche alzandosi sui pedali. Bella stabile in pedalata, sia in piedi che seduti.

Sui cambi di ritmo, complici anche le ruote in carbonio montate sulla versione da me provata, la bici si è rivelata scattante e reattiva, proprio come dev’essere una bici da XC. In fondo è proprio vero: delle buone ruote leggere su una 29er fanno la differenza.

Il primo giudizio è quindi positivo, anche se per poter dare una valutazione più approfondita bisognerebbe utilizzarla per più tempo.

 

Zesty 914

Bici pensata per quello che è l’all mountain, la Zesty offre 140mm di corsa posteriore, gestiti dallo schema di sospensione OST+.

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Sebbene a prima vista la bici sembri uguale a quella dell’anno scorso, alcune modifiche sono state fatte a livello di geometrie.

L’angolo sella è stato portato da 73° a 74° e l’angolo sterzo è passato da 67° a 66,5°. Anche la lunghezza della bici è stata rivista. Il carro è ora 430mm, contro i 425mm dello scorso anno, ed anche il reach è stato aumentato, nonostante l’orizzontale virtuale sia pressoche invariato, merito del minor angolo sella. Il tutto per rendere la bici ancora più stabile sul veloce.

La 914 è la versione top di gamma e monta componenti di tutto rispetto. Il telaio è completamente in fibra di carbonio e la bici è veramente leggerissima

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SUL CAMPO

Mentre per la XR non abbiamo potuto effettuare una prova particolarmente approfondita, alla Zesty 914 abbiamo potuto dedicare l’intero pomeriggio.

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La prova è stata effettuata sui bellissimi percorsi del bike park, sfruttando anche i tracciati con più rilanci e tratti in salita, per capire un po’ come si comporta la bici in pedalata.

La prima cosa che salta subito all’attenzione del rider è il peso. La bici è una piuma, veramente leggerissima. Sui salti (eh si, perché se c’è un doppio non ci si tira mai indietro, neanche se si sta usando una bici da 140mm in carbonio!) si sente subito la leggerezza e la reattività della bici.

Chi conosce le Lapierre, sa benissimo infatti che la filosofia costruttiva è quella di bici leggere, agili e reattive, spesso andando un pelino a scapito della sensibilità della sospensione. Ciononostante comunque la versione 2013 ci è sembrata un pochettino più plush della precedente. Non sappiamo se il merito sia dell’ammo con trattamento Kashima o di uno schema di sospensione leggermente rivisto, fattostà che il risultato è positivo

Durante gli scatti la bici reagisce bene. Bella scattante e reattiva, quando ci sia alza sui pedali schizza via come un missile. Un vero piacere quando la pendenza cala e si riesce a liberare tutta la potenza nelle gambe.

Nonostante la bici sia stata allungata, l’impressione è comunque di una bici piuttosto maneggevole. Quella che ho usato è una L, ma non mi è assolutamente sembrata particolarmente lunga.

Una bici veramente interessante insomma. Per carità, è la top di gamma e monta componenti al top che contribuiscono anch’essi alle prestazioni della bici, ma comunque si tratta di una vera e propria arma per il settore all mountain.

 

La gamma Lapierre non è comunque finita. Domani vedremo le restanti bici, corredati di pareri ed impressioni a caldo. Stay tuned!

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