Marzocchi: nuove forcelle XC, enduro e DH più un nuovo ammortizzatore

Numerose novità bollono in pentola in casa Marzocchi, con nuove forcelle da XC 29″ ed enduro. Addio alla 888 sull’alta gamma ed un nuovo ammortizzatore da DH race.

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Nuova serie di forcelle da XC solo per ruote da 29″, disponibili in diverse versioni con idrauliche più o meno raffinate e testa in carbonio o alluminio.

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La versione top di gamma, in foto sulla SX ha testa in carbonio e nuova idraulica LCR. Si tratta di un idraulica piuttosto evoluta, che nonostante sia destinata al cross country utilizza dei pacchi lamellari per gestire la frenatura. Blocco totale (molto apprezzato da chi odia le forcelle che anche in posizione “lock” si muovono) e regolazione della compressione low speed. La cartuccia è utilizzabile con comando remoto e la conversione richiede solo una modifica esterna, senza bisogno di smontare o peggio sostituire nulla.

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Disponibile solo in versione da 29″, perno passante da 15mm.

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Non ancora disponibile sul mercato (si tratta di un’anteprima 2015, ma ci è stato detto che probabilmente sarà disponibile dalla fine della prossima stagione) è la nuova 350, forcella con steli da 35mm, perno passante da 15mm ed escursione fino a 160mm.

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L’idraulica adotta la tecnologia DBC (Dynamic Bleed Chartridge), ovvero un’idaulica a metà tra un semi ed un open bath. In pratica l’olio nei foderi e negli steli è lo stesso, ma la cartuccia pesca l’olio dal fondo del fodero e lo espelle nella parte superiore quando è in eccesso. Una valvola esterna unidirezionale permette all’olio in eccesso di fluire dallo stelo al fodero, ma impedisce il passaggio di olio dal fodero allo stelo, che può avvenire solo tramite la cartuccia.

L’idraulica offrirà la possibilità di ottenere un bloccaggio, questa volta parziale visto la destinazione d’uso più gravity, permetterà di regolare la compressione alle basse velocità ed il ritorno.

Il peso è molto interessante: 1900g.

Il monolite è compatibile sia con ruote da 26 che da 27,5″.

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Nuova forcella a doppia piastra da DH che andrà a sostituire le versioni topo di gamma della 888.

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Sarà disponibile solo nella versione Titanium (con molla in titanio) con un peso di soli 2750g.

Per ottenere questo peso sono stati adottati numerosi accorgimenti. Innanzitutto le piastre sono cave, con conseguente risparmio di materiale, ma anche il perno di fissaggio ruota presenta una sezione interna conica (Taperwall) per ottenere un ulteriore risparmio di peso.

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L’idraulica sarà della famiglia DBC semi open bath. Il pacco lamellare è sostituibile e personalizzabile senza bisogno di smontare la forcella, permettendo quindi di intervenire rapidamente con un tuning ad hoc anche sui campi di gara.

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L’idraulica sarà di tipo R2C2 con regolazione di compressione e ritorno sia alle basse che alle alte velocità.

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Sullo stelo opposto è invece presente il pomello di precarico della molla, completamente meccanico (niente precarico ad aria insomma).

I foderi saranno compatibili anche con ruote da 27,5″.

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Steli con trattamento di nichelatura per ottimizzare la scorrevolezza e nuovi raschiapolvere SKF per ridurre al minimo l’attrito.

Ammortizzatore Moto C2R

Nuovo ammortizzatore a molla per il mondo gravity, il Moto è un progetto completamente nuovo.

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Disponibile solo negli interassi di 222-241-266mm, ha un peso di 369g nella versione da 241mm.

La misura dello stelo è stata portata a 14mm di diametro, questo secondo Marzocchi è il miglior compromesso per ottenere il giusto volume di olio spostato.

Sarà possibile rimuovere facilmente il gruppo del ritorno senza bisogno di aprire tutto l’ammortizzatore, rendendo più semplici le operazioni di tuning (basta un rapido spurgo).

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Ogni dettaglio è curato, come ad esempio il grano che tramite una sferetta di plastica, permette di bloccare la ghiera di precarico della molla impedendo che si sviti accidentalmente a causa delle vibrazioni.

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Opzionale è poi possibile avere il progression booster. Il progression booster permette di regolare il volume della camera d’espansione andando ad aprire o chiudere una serie di camere d’aria, come se fossero delle piccole celle di un alveare. In questo modo la regolazione della progressività è molto morbida da attuare, a differenza dei sistemi che intervengono sul volume con tappo ed un filetto che richiedono spesso attrezzi o di sgonfiare l’ammortizzatore.

 

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