Si può dire che le bici con ruote da 27.5″ davanti e dietro appartengano ormai al passato, tranne qualche modello in taglia piccola o per ragazzi. Al loro posto troviamo le mullet, cioé una ruota da 27.5″ al posteriore e una da 29″ all’anteriore. Si cerca così di abbinare la trazione e il grip delle 29 con la maggior agilità delle 27.5″.
Sono stato a lungo molto scettico su questo formato, in particolare su mountain bike dall’escursione intermedia, cioé attorno ai 140-150mm al posteriore. Infatti vedevo più svantaggi che vantaggi, a cominciare dalle due diverse gomme e ruote per eventuali ricambi, arrivando alla minore trazione in salita dovuta alla minore impronta a terra della 27.5″.
Con il tempo mi sono però reso conto che le prime mullet avevano un problema geometrico più che di diametro ruota: si tenevano i carri cortissimi con la scusa della “giocosità” in discesa, andando però ad inficiare la performance in salita perché ci trovavamo con un anteriore che tendeva ad alzarsi troppo facilmente proprio a causa del carro corto.
Alcune delle ultime mullet, come la Canyon Spectral, hanno dovuto ovviare a questo svantaggio perché permettono di montare una ruota da 29 pollici oltre a quella da 27.5″, quindi il carro è stato allungato per forza. Uno si chiede dove sia andata a finire la “giocosità” se abbiamo un carro lungo anche con la ruota da 27.5″, ma questo è un punto che approfondirò la prossima settimana quando vi presenterò una bici mullet nativa senza possibilità di montare una ruota da 29.
Insomma, come capitato con l’introduzione delle 29 pollici più di un decennio fa, si arriva piano piano alla quadra geometrica. Possiamo adesso dire che le mullet si sono meritate un posto di tutto rispetto nel mondo della mountain bike, cosa ne dite?
Ti ripeto, in discesa era un mezzo fantastico, in salita un agonia
è la prima volta che testi una santa cruz se non sbaglio
finalmente