Si vedono sempre più bici mullet, cioé con il formato ruota misto 27.5″ dietro e 29″ davanti. Orbea Rallon, Canyon Spectral, Santa Cruz Bronson sono alcuni dei modelli in cui poter scegliere il mullet o addirittura variare tramite poche modifiche fra una ruota e l’altra. La cosa certa è che la soluzione fatta in casa di cambiare il diametro della ruota posteriore senza cambiare le geometrie non è una buona idea.
Vediamo perché.
In collaborazione con Bike Lab.
Magari sbaglio.....ma sai come diceva Andreotti????.
Non farò DH...sicuro.
Non c'è bisogno di scomodare i pro, loro non scrivono sui forum, qui siamo tutti pivelli, non sei l'unico tranquillo.
Fino al 2019 l'UCI vietava l'utilizzo di un formato ruota differenziato, o si gareggiava con le 27.5 o con le 29 pollici.
Molti atleti nel mondiale dh passando dalle 27.5 alle 29 non hanno mai trovato feeling (Hart, Bruni, ecc...ma la lista è lunga).
A volte il cronometro dava ragione alle 29, ma si sa che un atleta riesce a spremere il 100% dal proprio mezzo quando ha totale fiducia in esso, quando restituisce feedback il più sinceri possibili nella guida.
Con il cambio delle regole da parte della federazione molti atleti hanno espresso al proprio team la volontà di testare il formato misto, fino ad allora vietato, trovando la quadra sia a livello di feedback, sia cronometrico, con svariate podi e vittorie.
Tirare in mezzo il marketing come causa dell'introduzione del formato mullet mi fa capire che non si sa minimamente nulla della storia di questo formato, non sono le 4 bici da dh che vendono all'anno a spingere le case a far correre i propri atleti con il formato misto, 4 ne vendevano con le 27.5, altrettanto con le 29 e sempre 4 cacate ne venderanno con il formato misto.
Non si sta parlando di componenti, in cui gli atleti sono tenuti ad utilizzare per accordi con i propri sponsor, ma di formati ruota diverso.
Un team che usava dt swiss o mavic (esempio) con la 29, passando alla 27.5 posteriore non è che passerà a ruote delle concorrenza, non vedo alcun vantaggio di spingere il marketing in questa direzione se il cronometro non fosse dalla parte del proprio atleta.