Nuova Cube Fritzz 27,5″ da 160mm: impressioni di riding

Cube rinnova la gamma enduro proponendo per il 2014 una nuova versione della Fritzz da 160mm con ruote da 27,5″

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160mm di escursione anteriore posteriore, con sospensioni affidate a Fox. Davanti troviamo la Float 34, dietro il Float X CTD entrambi con trattamento Kashima,

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Interessante il comando remoto sul manubrio che permette di passare agevolmente tra le tre modalità dell’ammortizzatore: bloccato, propedal, aperto.

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La nuova leva è molto più discreta della precedente e meno esposta a rottura in caso di caduta.

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In compenso però con tutti questi comandi remoti, l’intreccio di guaine e tubi è notevole.

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Lo schema di sospensione, come da tradizione Cube, è un quadrilatero con giunto Horst.

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Passaggi cavi comunque piuttosto curati, con un pratico sistema di fissaggio che con un’unica vite blocca sia il tubo del freno che le guaine dell’ammortizzatore e del deragliatore.

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Trasmissione doppia 22-36, con guarnitura E*Thirteen TRS+
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Particolare del meccanismo di attuazione remota dell’ammortizzatore. Si noti l’impossibilità di regolare il propedal (Trail Adjustement) e la difficoltà nel raggiungere il registro di ritorno, che per essere regolato richiede l’utilizzo di una chiave a brugola
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Passaggio guaine interno per il cambio posteriore

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Sul campo

Saliti in sella alla Fritzz ci si accorge di essere su una bici da enduro a tutti gli effetti. Orizzontale virtuale lungo e pipa corta, un trend che sempre più case stanno seguendo.

Questa volta la taglia L è perfetta per la mia statura e mi trovo subio a mio agio, anche se con un po’ di tempo in più a disposizione avrei tolto un paio di spessori sotto il manubrio (perchè si ostinano a metterli?).

Su asfalto il pratico comando remoto permette di bloccare rapidamente l’ammortizzatore, rendendo la bici piuttosto ferma e reattiva. Devo essere però sincero, anche in posizione Climb il blocco del Float X non è totale ed è meno marcato rispetto al Float della Canyon provata prima. Probabilmente è solo una questione di tuning, ma non è una scelta tutto sommato sbagliata: su un’enduro non è così importante avere un blocco totale ed in questo modo la modalità Climb risulta meglio sfruttabile anche su strade bianche mediamente accidentate.

Inizia il breve tratto in discesa, l’impressione è buona: il telaio un po’ più lungo è bello stabile, mantiene bene la traiettoria.

Tratto in piano su sterrato, anche qui molto buona la pedalabilità nonstante l’ammortizzatore aperto.

Inizia la salita tecnica e la Fritzz dimostra anche qui un’ottima pedalabilità ed una buona trazione, anche sulle radici. Merito delle ruote da 27,5 o dello schema di sospensione? Difficile a dirsi, probabilmente il merito va ad entrambi.

Insomma, sebbene il percorso del Demo Day non abbia molto a che vedere con un sentiero tipicamente enduro, la Fritzz ha dato comunque una buona impressione. Si tratta di un modello di bici molto interessante non solo per chi vuole un mezzo enduro race, ma anche per chi vuole una bicicletta per pedalare a 360° e divertirsi in discesa.

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