Aaron Gwin

Perché un’azienda sponsorizza un rider

Spesso si leggono interventi dove si chiede come si fa a farsi sponsorizzare. Ancor più spesso si legge di gente che vorrebbe uno sponsor senza aver portato prima dei risultati. In quest intervista con Francesco Perini, responsabile dello sponsoring europeo di Smith Optics, abbiamo cercato di toccare l’argomento dal punto di vista delle aziende.

MTB-MAG: Quali sono i requisiti per farsi sponsorizzare da un’azienda come Smith?
Francesco Perini: Ti rispondo in generale e quindi non mi riferirò solo al mondo della MTB.  Per Smith Optics è importante trovare atleti che siano influenti per la loro specialità e non solo. Cerchiamo persone che siano in linea con la filosofia del nostro brand e che possano rappresentarci al meglio. Non  è così facile, ci sono ottimi rider che magari hanno un attitudine diversa da quella del nostro marchio  e perciò non sempre  è il caso di fare accordi. Inoltre per noi è molto importante che un rider cresca nell’ azienda e che quindi  abbia une certa lealtà nel marchio: la maggior parte dei nostri atleti rimangono con noi per la maggior parte della loro carriera.



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MTB-MAG: Quale disciplina (XC, Enduro, downhill, freeride) è per voi la più interessante e perché?
FP: La bici in tutte le sue specialità è nel nostro DNA. Sicuramente il freeride e l’enduro sono più vicino al nostro mood quindi vita all’ aria aperta e sport molto sport. Stiamo attenti alla tecnicità di un prodotto per rendere l’esperienza della vita outdoor la migliore possibile.  Stiamo anche guardando in tutte le direzioni del mondo della bici, sia XC, che strada, che fissa e persino ciclo cross. Ci interessano le persone che vivono il mondo della bici in maniera totalizzante e appassionata come siamo noi.

MTB-MAG: Come misurate il ritorno di immagine che vi dà un rider?
FP: Prima di tutto è una sensazione che chi fa il mio lavoro sente in primis, poi ovvio in base alla presenza media e ai risultati ma anche in base al passaparola di altre aziende, di addetti ai lavori, di negozianti ecc…

Steve Peat, atleta Smith
Steve Peat, atleta Smith

MTB-MAG:  In percentuale, quale parte del vostro budget va in sponsorizzazioni e quanto nel resto del marketing?
FP: Questo varia , ma cerchiamo di non tenere tanto separati i due budget in quanto un atleta ha senso solo se lo si attiva tramite marketing quindi è difficile fare una vera distinzione.

MTB-MAG: Se domani vi arriva in ufficio un giovane rider senza risultati, cosa gli chiedete per valutare una sponsorizzazione?
FP:  Mi piace farci un paio di giri insieme nel suo ambiente, ma sicuramente gli chiedo quali sono i suoi programmi nei prossimi tre anni.

MTB-MAG: Preferite un rider che fa risultati ma che si allena e basta o uno che non fa risultati ma è molto attivo nella produzione di video e foto?
FP: Sono due aspetti ugualmente importanti del nostro sport. Quindi cerco di valutare e bilanciare i due aspetti. I veri fuoriclasse sono al top in entrambi gli aspetti.

MTB-MAG:  Quante richieste di sponsorizzazioni in ambito MTB (in Italia) vi arrivano in un anno?
FP: Per ora non tante direi una dozzina al mese.

Aaron Gwin
Aaron Gwin

MTB-MAG:  La richiesta di sponsorizzazione piú strana che ti è mai pervenuta?
FP: Forse un ragazzo che mi chiedeva la sponsorizzazione perchè molto appassionato del nostro sport facendolo da svariati anni con buoni risultati senza però aggiungere né foto né dire che sport fosse. Non saprei, ce ne sono tante di strane, ma sicuramente consiglio di non mandare mail da 30 MB.

MTB-MAG:  Perchè secondo te i rider italiani di caratura si contano sulle dita di una mano, al contrario di altri Paesi come Francia e UK?
FP: E’ un discorso generale dell’ approccio italiano allo sport nelle scuole, dove sicuramente lo sport non è parte dell’ apprendimento e della sana crescita individuale, Per non parlare poi di una certa preponderanza degli sport cosiddetti “tradizionali” che sono semplicemente più facili da raccontare per i nostri giornalisti. E poi i rider Italiani devono muoversi all’ estero e non fossilizzarsi a essere i migliori del proprio trail sottocasa.

Nick Pescetto
Nick Pescetto

MTB-MAG: Qual è l’ultimo biker che è stato messo sotto contratto da Smith?
FP:  Abbiamo firmato Nicola Pescetto e Anton Thelander, ma stiamo lavorando su altri nomi…

MTB MAG: Consiglio ad un rider giovane e forte che cerca sponsor?
FP: In realtà il rider se è forte e giovane gli sponsor li dovrebbe avere già. Ma ovvio  un atleta può essere il più forte del mondo ma non uscire mai dalla sua zona. Quindi l’ unico vero consiglio è di girare tanto, soprattutto all’ estero e cercare di fare più esperienze possibili.

MTB-Mag: Grazie Francesco e a presto!

Chi è Francesco Perini
Da tutta la vita sono nel mondo degli action sports, nasco sciatore, poi ho avuto una splendida avventura di atleta professionista con lo snowboard questo dopo il mio incontro con lo skateboard ( che è lo sport che più ha influenzato la mia vita). Da sempre ciclista in tutte le sue forme, dalla DH al road quello che mi ha sempre interessato è la vita all’ aria aperta. Sono riuscito a trasformare la mia passione nella mia professione diventando consulente per aziende: da 16  anni lavoro per Smith Optics di cui ora seguo lo Sponsoring Europeo e gli Eventi. Oltre a Smith lavoro per altri brand quali: Level gloves, Cober skipoles e Dalbello,  e sono manager di alcuni atleti di varie discipline, nel mondo della bici seguo il bmxer Stefan Lantschner.

Smith ha presentato ad Eurobike 2013 il suo nuovo casco Forefront, in commercio nei prossimi mesi.
Il team di mountainbiker, nel 2013, comprendeva nomi come Brandon Semenuk, Aaron Gwin, Steve Peat, Cam McCaul, Graham Agassiz, Brett Rheeder, Mike Hopkins, Tyler McCaul, Tom and Bas van Steenbergen, Kirt Voreis, Anthony Messere, Kenny Smith, Curtis Robinson e Dylan Dunkerton.

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