Reinventare la catena: si può?

51

La catena della bicicletta è uno dei pochi componenti a essere rimasto pressoché invariato da quando è stato inventato… almeno fino a oggi. La taiwanese Taya Chain ha presentato una catena rollerless, in pratica priva dei rullini di cui sono dotate tutte le catene attualmente in commercio. La maglia interna è infatti costituita da due singole parti che si interfacciano direttamente, unite da un pin-rivetto. Questa animazione 3D a cura di Gianluca Ricceri ci mostra nel dettaglio la tecnologia di Taya. Notare la forma familiare del braccio robot… geniale!

YouTube video

La costruzione rollerless, secondo quanto dichiara Taya, riduce drasticamente l’allungamento della catena, la cui causa principale sono i rullini stessi, riduce il peso complessivo e aumenta la rigidezza laterale della catena che diventa quindi più precisa.

L’accoppiamento delle due maglie interne prevede inoltre una sorta di piccolo interstizio che funge da serbatoio per il lubrificante, così da mantenere le prestazioni più a lungo.

In attesa che Taya diffonda maggiori notizie sulla catena Rollerless, compresi dettagli come prezzo di listino e peso, sappiamo che sarà disponibile sia in versione da 11 velocità che da 12 velocità.

Taya Chain

 

Commenti

  1. andy_g:

    Interessante, ma secondo me non sono i rullini che fanno allungare la catena, ma è l'interazione tra perni e maglie. Forse è proprio questa che migliora.
    Esatto! Me ne sono accorto quando ho smontato una catena mai cambiata da non so quanti mila chilometri...i perni erano praticamente scavati in corrispondenza delle semimaglie interne.
  2. AlexV:

    Probabilmente è come dici, ma c'è anche un'evoluzione dei materiali, sia per quanto riguarda i trattamenti superficiali che i lubrificanti. Magari non porterà nulla di meglio o sarà addirittura peggio delle catene attuali, o magari sarà un po' meglio e avrà una maggiore durata.

    Sicuramente la vedo come una evoluzione più praticabile rispetto alla trasmissione Ceramicspeed:

    Intervengo per dire che spero con tutto il cuore di non vedere mai una roba del genere in commercio su una bici. Ho visto questa soluzione presentata in una puntata di GCN Italia, mi pare fossero al CosmoBike di Verona. Da rabbrividire:maremmac:
  3. valerio_vanni:

    Cos'è che non ti piace? L'estetica, la durata, la scorrevolezza, il costo, altro?
    Sinceramente l'estetica. Una bici con un sistema di trasmissione simile la trovo orrenda. Una valutazione tecnica, invce, mi é impossibile perché né ho provato personalmente, né ho letto a riguardo come va una trasmissione di questo tipo. Rimane a rincuorarmi una certa ritrosia dell'UCI, che in maniera abbastanza puritana si oppone -per fortuna- all'introduzione di soluzioni che alterano in maniera sostanziale l'immagine della bicicletta.
Storia precedente

Il garage di Fabio Wibmer

Storia successiva

Ibis Ripley AF: ora anche in alluminio

Gli ultimi articoli in News