Le camere d’aria arancioni dell’austriaca Tubolito hanno suscitato grande interesse al momento della loro presentazione un anno fa: super leggere, ben si prestano ad essere trasportate come camere d’aria di scorta nel caso una gomma tubeless venisse bucata senza possibilità di essere riparata con i classici vermicelli. Questa premessa è d’obbligo perché noi di MTB Mag interpretiamo le camere d’aria come ultima ratio per tornare a casa in sella, visto che nessuno della redazione le usa nei pneumatici, ormai tutti latticizzati.
Sui motivi della latticizzazione non vogliamo scendere nei dettagli (cliccate sul link per leggere migliaia di interventi a riguardo), basti ricordare comunque che i pneumatici latticizzati sono meno soggetti alle pizzicature, oltre alle forature dovute ad oggetti appuntiti come le spine di vario tipo. Per pizzicatura si intende quando la camera d’aria va a porsi fra copertone e cerchio e, nel caso di un “fondo corsa”, si buca con il famoso snakebite, cioé due buchi coincidenti con i punti in cui il cerchio va a picchiare contro la gomma. È anche d’obbligo notare che è possibile pizzicare anche un copertone latticizzato, ma la forza necessaria per tagliarlo è più grande di quella che serve per rovinare una camera d’aria.
Torniamo adesso al Tubolito. Il distributore italiano B.S. ci ha mandato 4 camere d’aria, due da 27.5 e due da 29 pollici, che abbiamo distribuito a diversi tester (da qui la prima persona plurale del test). La prima cosa che abbiamo fatto è stato pesarle: le prime fermano l’ago della bilancia a 77 grammi, le seconde a 82gr. Entrambe sono state pensate per copertoni che vanno da 1.8″ a 2.4″, ed hanno una valvola Sclaverand da 42mm. Come detto in apertura, sono state usate esclusivamente come camere d’aria di scorta, dunque sono state montate solo una volta che l’opzione dei vermicelli non ha funzionato, o meglio, quando erano finiti perché abbiamo forato due o tre volte durante il giro (o li abbiamo dimenticati a casa). Per scattare delle foto decenti abbiamo montato la Tubolito in officina e senza lattice. Lattice che non crea nessun problema al materiale della camera d’aria, visto che i suoi resti saranno presente quando la si monta su sentiero.
La foto qui sopra dà un’idea precisa sul tipo di materiale di cui è fatta una Tubolito: non è la solita gomma da camera d’aria, indefinitamente deformabile. È più dura e, se gonfiata senza un copertone che la tenga in sede le sue pareti cedono, assottigliandosi e non tornando più della consistenza, o durezza, iniziale. In pratica, è da buttare via. Intendiamoci, questo è un caso estremo, perché la Tubolito tiene senza problemi la poca pressione che si immette prima di infilarla nel copertone per darle una forma rotonda ed evitare che si incastri fra caccia gomme e cerchio.
Nelle foto vedete la Tubolito da 27.5″ montata su una Schwalbe Rock Razor da 2.35″. Il montaggio è semplice ed identico a quella di una camera d’aria classica. Non abbiamo avuto problemi di sorta.
È stata gonfiata un po’ proprio per evitare di rovinarla con i cacciagomme. Il suo ingombro ridotto rende il tallonamento del copertone più facile rispetto ad una camera classica, perché il pneumatico ha più spazio nel cerchio.
Quando tornavamo a casa con una gomma non più latticizzata siamo stati ovviamente attenti a gonfiarla ad una pressione che evitasse le pizzicature, di solito di 0.3/0.4 bar maggiore rispetto a prima. Non essendo la zona del test martoriata dalle spine non possiamo dire di averla bucata in quel modo (bisognerebbe aspettare i ricci delle castagne), ma sappiamo di altri biker che hanno perforato le Tubolito a pochi metri da casa. Non aspettatevi quindi miracoli, anche perché il materiale, quando si espande, si assottiglia e non oppone molta resistenza agli oggetti appuntiti, malgrado sul sito del produttore si dichiari che “I Tubolito possono resistere a sforzi pari al doppio rispetto le corrispettive standard.” Tutto è relativo, ma soprattutto, ripetiamo, questo paragone andrebbe fatto con una gomma tubeless, visto che è il set up più utilizzato dai biker oggigiorno. Set up praticamente immune alle spine.
Se bucate, per ripararla sono necessarie le apposite pezze autoadesive. Un kit ne contiene 5, accompagnate da 5 minifazzoletti imbevuti nell’alcool.
Questi servono a pulire la camera d’aria prima dell’applicazione della pezza.
Una volta pulita, si applica la pezza e la si lascia asciugare per circa 5 minuti prima di rigonfiare la camera.
Nelle foto qui sotto trovate un confronto di ingombro e di peso fra la Tubolito da 29″ e una Continenal da 29.
Conclusioni
Le Tubolito sono leggere e poco ingombranti e come tali si adattano perfettamente ad essere trasportate come camere d’aria di scorta per quando si gira con gomme tubeless latticizzate. È facile assicurarle al telaio o al sottosella, ed il loro montaggio è semplice come quello di una camera tradizionale. Considerando che si utilizzano poco e quindi durano tanto, se si usa solitamente il tubeless, il costo è più facile da digerire.
Prezzi: dai 25 Euro online.
Kit di riparazione: intorno agli 8 euro
I motivi per cui la tubolito è stata testata in questo modo sono stati citati in apertura. E a leggere dai commenti abbiamo fatto centro, visto che la maggior parte della gente (a proposito della tua "casta" grillina) manco si sogna di usare una camera d'aria se non costretta da una foratura. Non avremo fatto contenti tutti, ma credo che nessuno perderà il sonno.
Insomma se decido-di/devo/posso/voglio testare una camera d'aria o una guarnitura doppia (eeeh!?
Anche il termine "casta" è stato usato in modo provocatorio, diciamo, ma davvero quando leggo molti dei test o degli articoli del MAG c'è una linea di fondo che personalmente trovo fastidiosa, per quello che vale, e che sembra tendere a svilire chi non usa telai da 9000€, ruote da 1400gr e sospensioni scolpite dal pieno nella lega di magnesio e viceversa usa hardtail, bici scrause in genere, camere d'aria, guarniture doppie e triple, zaini idrici (o borracce..), ebike etc., per dire le prime cose generiche che mi vengono in mente, come se tutto questo non avesse dignità e tutto sommato non rappresentasse una fetta importante, se non preponderante, del movimento MTB.
È sacrosanto che ci siano questioni prettamente tecniche incontestabili e che ci siano componenti oggettivamente migliori di altre, ma - a mio avviso, ed è il motivo principale della mia critica - sembra mancare una ragionevolezza di fondo, che, inquadrando la situazione con più distacco ed in modo meno autoreferenziale rispetto alla visione del singolo utente, dia la serenità necessaria per scaturire giudizi più equilibrati e "politicamente corretti".
E questo senza nemmeno - non posso che darne atto - lasciarsi andare ad un lancio pubblicitario occulto dei prodotti perché questi stessi prodotti non vengono in alcun modo valorizzati da certi "test" bensì trattati in modo apparentemente pregiudiziale già nelle premesse.
Stupido o meno che sia usare "Tubolito" come montaggio principale per le proprie gomme, quello è proprio l'utilizzo prevalente per cui sono state pensate, costruite e commercializzate dal produttore e per quello andrebbero testate. Relegarle già nelle premesse (salvo essere emeriti cazzoni, beninteso..) ad oggetto buono solo per essere fascettato al telaio o buttato nello zaino per le estreme emergenze dopo che tutti gli altri metodi antiforatura e di riparazione hanno ormai fallito, non è certo fare un "bel servizio" al prodotto.
E questo non ha nulla a che vedere con ciò che io penso a titolo personale delle camere d'aria, di "Tubolito" e di tutta la questione tubeless, che per inciso è sovrapponibile a quanto scritto nell'articolo, bensì con quello che sarebbe "giusto" trovare in un test di un componente.
Sulle camere d'aria la penso esattamente come te, per capirci. Ma qui non si tratta (o non dovrebbe trattarsi, secondo il mio contestabilissimo pensiero) di opinioni personali, di "fare centro" o di "fare contenti tutti", ma di testare un prodotto semplicemente per quello che è.
Nel caso specifico è una camera d'aria, costruita come camera d'aria, venduta come camera d'aria e l'utilizzo previsto per una camera d'aria è, banalmente, dentro uno pneumatico a rotolare per sentieri per vedere l'effetto che fa, anche se finito il test finisce nel cassonetto perché il tester considera una cazzata usare le camere d'aria.
Ancora, questo è l'utilizzo che tu hai deciso essere il più ragionevole secondo le tue preferenze e su questo posso anche essere d'accordo, ma un test di un prodotto non può essere fatto con il prodotto nello zaino.
Il prodotto andrebbe testato nella sua destinazione d'uso prevista dal costruttore e solo successivamente il lettore trarrà le sue conclusioni in funzione del rapporto costi/benefici/pregi/difetti che ne ricaverà dalla lettura del test, se non ha la possibilità di provarlo personalmente.
Per quanto mi riguarda "Tubolito" potrebbe anche non esistere, non lo acquisterò mai, ma non mi avrebbe fatto schifo leggere una prova del prodotto.