[Test] Casco Smith Forefront 2

8

Smith Optics, marchio statunitense tra i leader della produzione di maschere e occhiali da sole sportivi, negli ultimi anni si è fatto conoscere anche per i suoi caschi di ottima qualità, sia nel settore snow che nel settore bike. Diversi i modelli dedicati alla MTB e, tra questi, il Forefront è diventato piuttosto conosciuto e apprezzato. Smith lo ha rinnovato interamente con il modello Forefront 2 presentato la scorsa estate, che mantiene lo stesso stile di design del modello precedente e ne ripropone le feature principali, aggiornate e implementate con diverse novità.



.

La forma della calotta del Forefront 2 è interamente rinnovata pur riprendendo radicalmente la linea tondeggiante del modello precedente e il particolare design delle prese d’aria, compresa la lunga feritoia che corre trasversalmente attorno alla parte superiore del casco e che offre la possibilità di alloggiare le stanghette degli occhiali per fissarli sul casco sia frontalmente che posteriormente. Il nuovo Forefront è più lungo nella parte posteriore per offrire maggiore protezione all’area occipitale. La costruzione Aerocore è una struttura che, tramite uno scheletro interno, unisce la calotta interna in EPS con il rivestimento esterno e con gli inserti in Koroyd, materiale in grado di assorbire e dissipare l’energia degli impatti permettendo al contempo il passaggio dell’aria attraverso la sua costruzione a celle aperte.

La visiera è rigida, realizzata in un materiale di qualità e dalla forma curata, con ampie prese d’aria. Viene fissata al casco tramite piccole viti in acciaio che si avvitano su dadi prigionieri incollati in un apposito supporto in plastica, inglobato nella calotta. Questo supporto è dotato inoltre di tacche per regolare l’altezza della visiera, selezionabile su tre posizioni. La più alta è l’ideale per lasciare adeguato spazio per posizionare la maschera sul casco, dato che il Forefront 2 è perfettamente compatibile con l’utilizzo di maschere. Nelle foto di questo articolo la visiera è regolata sulla posizione intermedia. La visiera non resta saldamente bloccata ma, pur mantenendo efficacemente la posizione selezionata, tende a oscillare e sbatacchiare leggermente. Dettaglio che non crea fastidio durante il riding ma che comunque non è all’altezza della qualità generale del casco e rappresenta l’unico neo di un prodotto altrimenti eccellente sotto ogni aspetto.

Il casco Smith Forefront 2 dispone di sette porte frontali per l’ingresso dell’aria, di cui cinque protette dagli inserti in Koroyd che comunque smorza leggermente la portata di aria offerta dalle ampie feritoie. Grazie al sistema AirEvac, parte dell’aria in ingresso è convogliata nella parte inferiore del bordo anteriore della calotta per creare una ventilazione dedicata alle lenti degli occhiali o della maschera in modo da evitarne l’appannamento.

Le feritoie per l’aria in uscita, collocate lateralmente e posteriormente, sono tredici, di cui dodici protette dagli inserti in Koroyd e una, quella centrale, libera di far defluire la maggior portata di aria in uscita che viene deportata tramite il canale centrale incavato all’interno della calotta.

Smith mette a disposizione un kit di installazione per helmet cam o per luci, venduto separatamente, che si fissa al casco tramite una vite al centro della parte superiore della calotta. Il foro della vite, quando il kit non viene utilizzato, è sigillato da un tappo in plastica. In caso di forte impatto, il supporto è studiato per separarsi dal casco in modo da evitare spiacevoli conseguenze per la sicurezza.

Le imbottiture sono a dir poco minimali ma estremamente efficaci dato che gestiscono in modo impeccabile gli appoggi del casco sulla testa. Si dividoni in una imbottitura frontale che corre fino alle tempie e in una piccola imbottitura per la zona parietale. Il materiale con cui sono realizzate è il pregiato X-Static, un tessuto con fibre di puro argento che abbatte il 99,9% dei batteri ed elimina gli odori, garantendo inoltre un’ottima dispersione del calore e delle cariche elettrostatiche per una sensazione di comfort veramente superiore rispetto alle imbottiture realizzate con materiali tradizionali. Nella foto seguente si nota bene l’estensione del Koroyd all’interno della calotta e si può vedere la feritoia per l’aria del sistema AirEvac dedicata alla ventilazione di occhiali e maschere.

Il sistema di chiusura del Forefront 2 è denominato VaporFit e fa affidamento su di una rotella che, grazie a una serie di click precisi e ben avvertibili, regola la circonferenza della chiusura del casco su un range di ben 5cm. La superficie interna della placca sul quale è collocata la rotella di chiusura è dotata di rivestimento in gomma zigrinata che appoggia sulla zona occipitale del cranio. Una soluzione molto confortevole e utile a mantenere il casco in posizione.

L’altezza della placca di appoggio sulle ossa occipitali è regolabile in altezza su tre differenti posizioni, grazie a un supporto a quattro fori. In generale la forma di tutta la zona posteriore del sistema di chiusura è molto concava quindi le variazioni in altezza di questa regolazione si avvertono distintamente in termini di comfort, rispetto ad altri caschi sui quali tale regolazione è spesso poco influente. Va sottolineato che quando si regola il sistema sulla posizione più alta, la rotella si avvicina troppo al bordo inferiore della calotta del casco e diventa piuttosto complicato riuscire a ruotarla per regolare la chiusura. Nella foto seguente si nota inoltre come il Koroyd sia integrato alla struttura in EPS nella parte posteriore della calotta.

La regolazione del sistema di chiusura include anche la zona delle tempie, dove è possibile fissare il terminale del sistema VaporFit su due differenti posizioni grazie alla sede a tre fori. Il sistema di chiusura è coadiuvato da una bandella frontale molto sottile, alloggiata sotto l’imbottitura, che viene fissata alla calotta assieme ai terminali del sistema VaporFit. In questo modo la chiusura emula un sistema a 360° creando un parziale effetto flottante del casco che risulta quindi più stabile, soprattutto nei tratti particolarmente sconnessi. Questo sistema prende il nome di 360° Halo (aureola).

I laccetti sono fissati saldamente all’interno del bordo inferiore della calotta del casco, che è interamente protetto dal rivestimento esterno, e l’asola da cui escono è sigillata da una guarnizione in plastica. Le cinghiette sono a singolo strato, morbide e leggere ma al contempo robuste. Il sistema di fissaggio dell’incrocio delle cinghiette è regolabile tramite chiusure a clip; un sistema che sinceramente non ho mai gradito molto e al quale preferisco un incrocio fisso che lascia maggiore spazio attorno alle orecchie, soprattutto se si tratta di caschi con le cinghiette solidali alla calotta. Tuttavia le cinghiette molto morbide adottate sul Forefront 2 rendono molto confortevole anche questo sistema, quindi tuttosommato mi sento di poterlo promuovere.

In azione

In questi mesi di test ho utilizzato assiduamente e molto volentieri il Forefront 2 apprezzandone la calzata precisa e confortevole e la sensazione di solidità che infonde. Parlando di comfort, non si tratta di un casco che affida la calzata alle imbottiture generose per offrire una sorta di “effetto pantofola” ma è proprio la precisione degli appoggi che rende il casco comodo e al contempo perfettamente aderente al capo, a dispetto delle imbottiture minimali. Il materiale stesso delle imbottiture garantisce un feeling eccezionale, raramente riscontrato su altri caschi, con un’ottima termoregolazione e un valido isolamento dal sudore. La compatibilità con occhiali e maschere è perfetta, sia quando li si indossa che quando li si ripone sul casco, dove alloggiano comodamente e saldamente, collocati sotto la visiera.

Il Forefront 2 resta ben saldo sulla testa anche nei tratti più veloci e sconnessi, con un blando effetto flottante che gli consente di ammortizzare i movimenti senza spostarsi. Ho iniziato il test in autunno, quindi non ho potuto metterlo alla prova nelle calde giornate estive, tuttavia la ventilazione sembra essere valida e la dissipazione del calore è adeguata. La protezione offerta dal Koroyd, oltre all’assorbimento degli impatti, crea una barriera a detriti e insetti ai quali viene impedito di penetrare all’interno del casco e di creare fastidio durante il riding. In conclusione il Forefront 2 è un casco di qualità davvero elevata, creato con criterio e attenzione per il comfort e per tutti quei dettagli che lo rendono un casco di livello superiore, caratterizzato inoltre da un design unico nel suo genere.

Colorazioni

Pesi

Forefront 2 in taglia M (55/59cm):  360g dichiarati / 366g verificati
Forefront 2 MIPS in taglia M (55/59cm):  380g dichiarati

Certificazioni

CPSC, CE EN 1078

Prezzi

Forefront 2:  €200,00
Forefront 2 MIPS:  €230,00
Mount Kit:  €30,00

Smith Optics

Commenti

  1. frenk:
    Quello che chiami rivestimento interno, ovvero il Koroyd, in realtà è parte della struttura stessa del casco e non è una rete. Serve ad assorbire e dissipare gli impatti, per questo è posizionato anche lateralmente e posteriormente. Per via delle celle aperte del Koroyd, la ventilazione è comunque assicurata nonostante sia leggermente ridotta in relazione alle notevoli dimensioni e quantità di prese d'aria, ma resta comunque abbondantemente nella media. Sono tutte cose che puoi scoprire leggendo il test...
    [email protected]:
    Uno dei caschi più in uso in USA e con le migliori recensioni. Io personalmente lo tengo in considerazione al pari del Bell Sixer che forse è migliore nella calzata. Devo solo trovarlo e provarlo.

    Sent from my Mi A1 using MTB-Forum mobile app
    Sì ma ripeto, perchè limitare anche di poco l'aerazione per una rete laterale e posteriore che tanto non serve a nulla e poi la rete su tutta la calotta oltre all'aerazione limita il disperdersi del calore. non so se sia stato provato solo nelle ultime settimane o mesi ma se provato nel caldo estivo vorrei vedere se la traspirabilità è così elevata oltretutto con la rete impregnata di sudore ad agosto... scusate ma oltre a quello che dite mi viene sempre da bilanciare con i dati oggettivi che si vedono sul prodotto.. reputo migliore il kask rex ad esempio che avete provato.
  2. Lucky86:
    Sì ma ripeto, perchè limitare anche di poco l'aerazione per una rete laterale e posteriore che tanto non serve a nulla e poi la rete su tutta la calotta oltre all'aerazione limita il disperdersi del calore. non so se sia stato provato solo nelle ultime settimane o mesi ma se provato nel caldo estivo vorrei vedere se la traspirabilità è così elevata oltretutto con la rete impregnata di sudore ad agosto... scusate ma oltre a quello che dite mi viene sempre da bilanciare con i dati oggettivi che si vedono sul prodotto.. reputo migliore il kask rex ad esempio che avete provato.
    Te l'ho scritto nel messaggio precedente e te lo ripeto ancora: quella cosa che tu pensi sia una rete... NON è una rete, è il KOROYD. Si tratta di un materiale plastico a celle aperte studiato per assorbire gli impatti ed è parte integrante della calotta, non è un rivestimento interno o una rete, è proprio parte della calotta. DENTRO la calotta! Quello che è certo è che non è un materiale che, anche ammesso che si sudi molto, si possa impregnare di sudore dato che è un polimero plastico: https://koroyd.com/
  3. frenk:
    Te l'ho scritto nel messaggio precedente e te lo ripeto ancora: quella cosa che tu pensi sia una rete... NON è una reta, è il KOROYD. Si tratta di un materiale plastico a celle aperte studiato per assorbire gli impatti ed è parte integrante della calotta, non è un rivestimento interno o una rete, è proprio parte della calotta.. DENTRO la calotta! Quello che è certo è che non è un materiale che, anche ammesso che si sudi molto, si possa impregnare di sudore dato che è un polimero plastico: https://koroyd.com/
    ho capito, grazie del chiarimento
    Guardando le foto senza soffermarcisi sembra in effetti una rete, praticamente senza spessore, osservando meglio si vede che è una sorta di nido d'ape, con una certa consistenza. I nidi d'ape hanno proprietà strutturali interessanti, poi al lato pratico in questa applicazione chissà quanto c'è di marketing e quanto di efficacia effettiva, bho, bisogna fidarsi.... comunque in teoria può essere una cosa che funziona. A me piace molto in ogni caso.
Storia precedente

Rustick alla Megavalanche di La Reunion

Storia successiva

4 tappe per il calendario Superenduro 2019

Gli ultimi articoli in Test