[Test] Ginocchiere ION K-Sleeve 2.0

8

Con la nuova gamma primavera estate 2021, in arrivo nei negozi proprio in queste settimane, ION ha introdotto un nuovo modello di ginocchiere light dedicate a trail e all mountain che sostituisce le K-Sleeve, un prodotto un po’ sottotono rispetto agli standard di ION che negli anni si è guadagnata un’eccellente reputazione proprio nel reparto ginocchiere. Per questo motivo le nuove K-Sleeve 2.0 sono state progettate interamente ex novo, in ogni singolo dettaglio, per soddisfare le aspettative con un prodotto che, in termini di protezione, va oltre la classica ginocchiera anti abrasione per le discipline pedalate. Scopriamole nei dettagli.



.

Tra le nuove feature della versione 2.0 delle K-Sleeve spicca il nuovo guscio protettivo in materiale viscoelastico realizzato da Sas-Tec appositamente per ION, sottile e leggero ma decisamente più protettivo del pad in schiuma di cui era dotato il precedente modello. È certificato come Light Impact Protection (EN 1621, Level 1), quindi aumenta il livello di protezione delle K-Sleeve da protezione anti abrasione del precedente modello a protezione per impatti leggeri della attuale versione. Come si può notare dalla foto seguente, il pannello in Sas-Tec è sagomato sia come profilo che come superficie, per seguire ogni movimento del ginocchio restando confortevole e soprattutto aderente, quindi ben posizionato per proteggere il ginocchio. La ginocchiera al suo interno è dotata di un’apertura con doppio orlo che consente di sfilare la protezione dalla tasca in cui è inserita, così da poter lavare comodamente la parte in tessuto in lavatrice senza dover sottoporre il Sas-Tec a frequenti lavaggi che rischierebbero di compromettere l’efficacia del materiale.

La ginocchiera è realizzata con quattro tessuti differenti, applicati in base alle caratteristiche di ciascuno nelle diverse zone della ginocchiera. Due di questi tessuti formano la calza, che scopriremo nel successivo paragrafo, e due formano la parte esterna della tasca che contiene il Sas-Tec. Essendo questa parte della ginocchiera quella deputata a farsi carico del contatto con il terreno in caso di caduta, è realizzata in spesso e robusto tessuto anti strappo, leggermente elasticizzato per non limitare la mobilità della ginocchiera e l’aderenza alla gamba in movimento. Come ulteriore protezione, per una maggiore longevità della ginocchiera, il tessuto anti strappo è per buona parte coperto da un sottile ma robusto materiale anti abrasione stampato direttamente sulla ginocchiera nel punto maggiormente esposto al contatto in caso di caduta.

La calza della ginocchiera, ovvero tutta la parte tubolare che viene indossata sulla gamba, è molto leggera ed elasticizzata. Come anticipato, è realizzata con due diversi tessuti, uno in filato di nylon che sostiene la protezione, fascia i lati della gamba e cinge il popliteo del ginocchio, e l’altro ulteriormente traspirante, posizionato nella parte posteriore della coscia e del polpaccio. Entrambi i tessuti sono molto freschi e leggeri e sono piacevoli al tatto. Le cuciture sono piatte e posizionate in punti che non creano fastidio per compressione oppure per sfregamento durante il movimento. Come si evince dalla foto seguente, le K-Sleeve 2.0 sono decisamente lunghe e vestono fino a oltre metà coscia e ciò consente loro di restare ben salde in sede senza necessità di applicare fasce a strap o altre soluzioni normalmente adottate sulle ginocchiere più corte e più discesistiche che, su questo tipo di ginocchiere destinato a un uso molto pedalato, risulterebbero fastidiose.

Il bordo superiore della calza è infatti costituito semplicemente da una fascia di tessuto elastico, piuttosto compressivo per far sì che resti ben aderente alla coscia ma al contempo molto confortevole dato che non stringe eccessivamente e distribuisce bene la compressione senza creare fastidio anche grazie alla cucitura piatta che non lascia alcun segno sulla pelle. L’interno della fascia, a contatto con la pelle, è contornato da elementi in silicone, sottili ma robusti, realizzati in sezioni contigue ma non continue così da permettere alla fascia di mantenere la sua naturale elasticità e di dilatarsi quanto necessario per seguire i movimenti della gamba, senza irritare la pelle. Sul bordo inferiore della calza, la fascia che cinge il polpaccio ha le medesime caratteristiche di quella sulla coscia ma con un’altezza inferiore.

La vestibilità delle K-Sleeve 2.0 è giusta in relazione alla taglia. Ritengo utile precisare che quando ho indossato per la prima volta le K-Sleeve 2.0, nella taglia L che utilizzo abitualmente per le ginocchiere, mi sono sembrate troppo strette, soprattutto sulla coscia, facendomi temere che risultassero scomode durante il riding. Nel corso della prima uscita invece hanno assunto la giusta forma, allentandosi il giusto necessario e risultando già molto più comode rispetto al primo momento in cui le ho indossate. Da quel giorno hanno mantenuto la forma, senza lasciarsi andare ulteriormente, nemmeno dopo alcuni lavaggi in lavatrice. Va considerato comunque che il fit è volutamente compressivo per assicurare che restino in posizione, senza scivolare verso il basso o lateralmente, sia durante la pedalata o la guida in discesa, ma soprattutto in caso di caduta, tuttavia il tessuto molto fresco e leggero fa sì che non si avverta assolutamente questa compressione come un fastidio o una costrizione, anzi le K-Sleeve 2.0 sono decisamente leggere e traspiranti.

Ho apprezzato molto l’assenza di punti di contatto fastidiosi grazie alle cuciture piatte e alle fasce elastiche minimaliste, ma soprattutto ho apprezzato la struttura della banda in silicone, assolutamente rispettosa della cute. Le ginocchiere che utilizzano un silicone troppo aggressivo mi lasciano fastidiose irritazioni quando le indosso per molte ore consecutive ma ION, con uno strato sottile di silicone posizionato intelligentemente in modo discontinuo, ha dimostrato che si riesce a ottenere un risultato molto efficace senza dover necessariamente sovradimensionare lo spessore. Il guscio in Sas-Tec è veramente molto flessibile e si adegua davvero bene alla forma del ginocchio e a qualsiasi movimento, contribuendo così alla stabilità della ginocchiera. Il materiale viscoelastico assicura effettivamente una protezione dagli impatti, seppure leggeri, piuttosto della protezione in schiuma che viene utilizzata generalmente su questa tipologia di ginocchiere, appena sufficiente a proteggere dalle abrasioni. Insomma, sebbene classificate come Light Impact Protection, si tratta di ginocchiere vere e proprie, adatte ai lunghi giri pedalati così come alle brevi sparate dietro casa e in generale quando si sceglie di stare più leggeri con le protezioni.

Taglie: dalla S alla XL
Peso: 279g la coppia in taglia L
Prezzo: €89,95

ION

 

Commenti

  1. Non so se sono l'unico, o sono sfigato io, ma sto notando che ion sta pian piano alzando i prezzi e diminuendo la qualità dei suoi prodotti, io nell'armadio ho praticamente solo ION in quanto non mi faccio remore a spendere 100€ per un pantalone SE quel pantalone mi dura 4 anni, ma gli ultimi 2 capi acquistati un paio di scrub amp e delle ginocchiere kpack zip si stanno già scucendo dopo pochi mesi (settimane per le ginocchiere)...
  2. superskinny:

    Sicuramente hanno perso il design tipo surf ed è un peccato. Vedo ora che nella linea Seek c’è ancora qualcosa.
    Io sto usando ancora gli Avid Scrub del 2014, mi sono sempre piaciuti un sacco per quanto erano innovativi. Anche quelli degli anni seguenti erano belli infatti ne ho presi 3, addirittura due uguali. Macchie di lattice a parte sono come nuovi.
    Gli ultimi che ho preso quelli color rosso con le scritte verdi, due bottoni al posto della cordina e sagomati sulle ginocchia. Forse tendono a perdere un po’ la tonalità del colore, ma di poco.
    Di recente avevo preso le protezioni K-LITE ZIP da un negozio qui sul mercatino in promozione, non sono male. Allo stesso momento però c‘era un ragazzo che vendeva un paio di Poc leggere nuove qui sul mercatino e sono quelle che ho pagato meno e che preferisco.
    Esattamente... anche io scrub vecchi 2014/2015 e 2016 nonostante 1000 lavaggi sono ancora "buoni" al di la del colore che ha ovviamente perso brillantezza e dei dettagli delle stampe, ma a livello di materiali e cuciture sono ancora in buono stato, quelli nuovi 2020 con il taglio sul ginocchio stanno già perdendo elasticità e le cuciture si stanno aprendo.
  3. lazyrecon:

    Esattamente... anche io scrub vecchi 2014/2015 e 2016 nonostante 1000 lavaggi sono ancora "buoni" al di la del colore che ha ovviamente perso brillantezza e dei dettagli delle stampe, ma a livello di materiali e cuciture sono ancora in buono stato, quelli nuovi 2020 con il taglio sul ginocchio stanno già perdendo elasticità e le cuciture si stanno aprendo.
    Purtroppo ho avuto esperienze simili anche io con il prodotto 2020... peccato! I miei 2015 sono ancora una bomba e per fortuna ne ho trovati 2 paia (fondo magazzino) in un negozio che stava chiudendo il mese scorso!:-?:
Storia precedente

Pidcock è il re di Nove Mesto

Storia successiva

Come frenare in mountain bike

Gli ultimi articoli in Test