[Test] Nukeproof Pulse 2017

Autore: Francesco Mazza

Poche settimane fa Nukeproof ha presentato la sua gamma 2017. Come anticipato nell’articolo di presentazione, abbiamo ricevuto da Scout Bike, il distributore per l’Italia del marchio britannico, una Pulse 2017 per un test in anteprima. Non essendo ancora disponibile una bici completa in uno dei due allestimenti proposti da Nukeproof, Scout ci ha montato un telaio Pulse 2017 in colorazione Lime/Red con componentistica molto simile a quella dell’allestimento Team. Ragione per cui in questo articolo ci concentreremo maggiormente sulle caratteristiche del telaio.



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Il test della Nukeproof Pulse 2017 si è svolto sui tracciati DH di Pila e su alcuni dei percorsi più tecnici di Finale Ligure, grazie all’ospitalità della nuovissima struttura B&B Rocca di Perti Mare.

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Analisi statica

Il telaio della Pulse 2017 ha delle linee filanti, con un top tube particolarmente sottile e un tubo obliquo massiccio e dalla linea decisa, mentre il carro è solido e massiccio nella parte anteriore, dove risiedono i cuscinetti del main pivot e la sporgenza che aziona i leveraggi, andando a sfinarsi verso l’asse della ruota posteriore. Linee che determinano una rigidezza strutturale notevole e conferiscono un senso di solidità anche estetico, ma al contempo elegante e slanciato, anche grazie alla grafica bicolore che ne segue le forme.

Il sistema di sospensione è un Single Pivot indiretto che aziona in modo pull l’ammortizzatore. Il carro tramite un tirante aziona la biella che comprime l’ammortizzatore. Il cinematismo è denominato Three-Stage Fallout Linkage perchè la sua curva di compressione è suddivisa in 3 fasi: la prima parte è piuttosto progressiva, per poi diventare lineare e tornare a essere spiccatamente progressiva nella parte conclusiva della corsa.

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Il seat tube del telaio è tronco e prosegue con una sorta di scatolato che crea una nicchia all’interno della quale sono collocati i link del cinematismo, restando così incassati e completamente protetti da fango e detriti alzati dalla ruota posteriore.

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L’ammortizzatore che gestisce il cinematismo della Pulse è un RockShox Vivid R2C da 240mm di interasse con molla Nukeproof in titanio. Questa combo è installata di serie sia nell’allestimento Team che nel frame kit.

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Il carro è efficacemente protetto dagli urti della catena grazie ad abbondanti rivestimenti in gomma sia sul fodero alto che su quello basso, sia sul lato esterno che su quello interno. La guaina del cavo del cambio scorre all’interno del fodero alto e fuoriesce nella sua parte terminale. Anche la parte inferiore del tubo obliquo è protetta da un rivestimento in gomma, marchiato con l’acronimo NP e il logo di Nukeproof. Questa protezione è robusta e funzionale ma purtroppo lascia scoperta la parte terminale del tubo obliquo in prossimità della scatola del movimento centrale che, come si può notare dalla foto, è rimasta vittima di una pietra che ne ha sbeccato la vernice.

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L’allestimento scelto da Scout Bike per il nostro test include una forcella RockShox BoXXer World Cup, quindi con elemento elastico ad aria e cartuccia Charger. La stessa forcella che si trova sull’allestimento Team della Pulse 2017.

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La trasmissione è di casa SRAM e come per l’allestimento Team vede protagonista il gruppo X01 DH a 7 velocità, con pedivelle carbon e cassetta 10-24. Il guidacatena è un Truvativ X0. I freni invece rappresentano una scelta differente da quella utilizzata negli allestimenti della casa madre e sono i potentissimi Formula ROR con rotori 2 pezzi da 203mm di diametro con spider in ergal.

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Il resto dei dettagli sono marchiati Nukeproof, azienda che produce numerosi componenti oltre ai telai. Le ruote sono delle Generator DH 27.5 che montano dei copertoni Maxxis 2ply in modalità Tubeless, un High Roller II al posteriore e un Minion DHF all’anteriore, entrambi 3C. Attacco manubrio Warhead Direct da 45mm di lunghezza e manubrio Warhead Riser da 800mm di larghezza e ben 38mm di rise, che ci ha indotti ad abbassare la piastra della forcella per riportare l’altezza del manubrio da terra a una quota più consona. Anche reggisella e sella sono marchiati Nukeproof: il primo è un Warhead e la seconda una Vector DH, prodotto davvero interessante.

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Geometrie

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In azione

La Nukeproof Pulse è una bici da DH race che segue un’evoluzione dettata dallo sviluppo tecnico richiesto dagli atleti del team di World Cup. Rider del calibro di Sam Hill, Mick Jones, Joe Smith ed Elliott Heap hanno contribuito a testare e affinare le quote geometriche, il funzionamento del cinematismo e le caratteristiche di rigidezza del telaio. Il risultato è un mezzo bilanciato e aggressivo che si trova a suo agio sui percorsi più tecnici come su quelli più flow.

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Le quote geometriche non sono esasperate, con un angolo di sterzo prettamente nella media (63°), così come la lunghezza del carro di 440mm, solo un filo superiore alla media, e l’interasse di 1232. Il reach con i suoi 425mm per la taglia M è piuttosto compatto ma non si soffre una posizione di guida corta, anzi si domina pienamente la bici, grazie anche all’attacco manubrio da 45mm che mantiene il rider in posizione centrale. Il movimento centrale invece è di alcuni millimetri più alto della media ma grazie a una quota di stack davvero contenuta, la manovrabilità della Pulse resta elevata. Nell’insieme le geometrie scelte da Nukeproof fanno della Pulse un mezzo stabile e bilanciato, che dona subito confidenza e che si manovra molto bene sia nei cambi di direzione rapidi che nei tratti tortuosi. Grazie al carro piuttosto lungo che segue bene la traiettoria senza perdere aderenza, ci si può permettere una guida aggressiva sull’anteriore, che facilita l’inserimento in curva e la direzionalità.

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Il sistema di sospensione ci ha positivamente colpiti. Con una gestione efficace della curva di compressione, grazie ai leveraggi pull del Three-Stage Fallout Linkage, Nukeproof ha equilibrato l’elevata capacità di assorbimento in caso di urti di media e grande entità, con un’eccellente sensibilità iniziale e un affondamento plush ma sostenuto negli atterraggi, senza compromettere la reattività che riteniamo essenziale in una bici a lunga escursione.

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Il bilanciamento di queste caratteristiche permette alla Pulse di godere di una ruota posteriore sempre incollata al terreno per quanto riguarda le sollecitazioni provenienti dal percorso, ma di reagire con prontezza alle sollecitazioni provenienti dal rider, come ad esempio quando si vuole staccare le ruote da terra, situazioni nelle quali la Pulse reagisce restituendo molta energia. L’ottima sensibilità della prima parte di escursione ha tuttavia il rovescio della medaglia di un effetto “bobbing” avvertibile, che viene però bilanciato da un pedal kickback decisamente contenuto per un Single Pivot.

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Conclusioni

Race ready, grazie allo sviluppo di alcuni dei rider più forti del pianeta, ma divertente anche in park e alla portata di tutti i rider che vogliono godere delle performance elevate che sa offrire. La Nukeproof Pulse accontenta tutti, ma esprime veramente se stessa se lanciata in velocità sui tracciati più impegnativi sui quali la saprete mettere alla prova.

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Allestimenti e prezzi

Pulse Team: €6.100
Pulse Comp: €3.690
Pulse telaio: €2.350

Peso dichiarato del telaio in taglia M senza ammortizzatore: 4,0kg
Peso verificato della bici in taglia M montata per il test: 17,0kg

Nukeproof è importata in Italia da Scout Bike

Storia precedente

La fotostoria della Rampage 2016

Storia successiva

[Video] Toscano Enduro Series #6, Castiglione Della Pescaia

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