Chain Reaction Cycles, Wiggle e Nukeproof sono insolventi

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Tempi grami per il mercato della vendita online, che risente della profonda crisi del settore ciclo di questi mesi.

Il Gruppo Signa dell’investitore austriaco René Benko ha abbandonato i suoi rivenditori di articoli sportivi sotto l’ombrello di Signa Sports United (SSU): Si parla di una vendita del marchio Sport Scheck al gigante britannico dello sport Mike Ashley (Sports Direct) – e anche del ritiro di un impegno per un prestito di liquidità di 150 milioni di euro al gruppo affiliato Signa Sports United, che comprende 80 negozi online, fra cui:



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Bikester.com
Chainreactioncycles.com
Fahrrad.de
Probikeshop.com
Votec.de
Wiggle.com (a cui appartengono anche Nukeproof e Vitus)

A proposito di Nukeproof e Vitus, anche queste sono insolventi. Atleti come Kyle Strait e DJ Brandt hanno già scritto pubblicamente di essere stati mollati rispettivamente da Vitus e da Nukeproof. Wiggle e CRC hanno annunciato ieri di aver bloccato tutti gli ordini e di non voler pagare più i fornitori.

Che le cose non si stessero mettendo bene era chiaro da inizio ottobre, quando Signa Sports aveva comunicato di valutare un ridimensionamento del portafoglio dei marchi posseduti o controllati. La situazione è precipitata il 16 ottobre, quando la holding ha deciso di non concedere 150 milioni di Euro che aveva promesso a giugno.

Notare che dal momento della quotazione in borsa, avvenuta a fine 2021, l’azione di Signa Sports è crollata fino a non valere quasi più nulla. In pratica la capitalizzazione è scesa da 3,6 miliardi a 8 milioni di dollari. A metà ottobre è stata tolta dal mercato.

Se vi state chiedendo il perché della scelta di togliere capitali dal mercato dei prodotti sportivi da parte di René Benko, trovate la motivazione della scarsa profittabilità del settore post bolla Covid. I grandi investitori esterni, come appunto Benko (magnate austriaco del settore immobiliare), tornano al loro core business dopo la sbornia del biennio 2021-22, di cui anche il mercato bici ha approffittato.

Infine, se non sapete chi è il Sig. Benko, vi basti sapere che è un personaggio molto influente in Austria, tanto da venire presentato a Putin in una sua visita pre-guerra-in-Ucraina dall’allora cancelliere Kurz (da non confondere con il colonnello Kurtz di Apocalypse Now). Il video ha i sottotitoli in inglese.

Commenti

  1. lorenzom89:

    Patriottismo è essere devoti alla propria nazione. Quello che dite voi si chiama nazionalismo economico, e nella storia non ha mai portato a niente di buono.
    O messo la faccina che ride dopo il ”patriottismo”
    Io compro ovunque dove risparmio non mi interessa dove .
  2. Per curiosità, che differenza di prezzo vi fa dire “ per xxx differenza di soldi, Tantovale che compro il pezzo in negozio e non online” ?
  3. penso che per molti, oltre che il risparmio, sia anche una questione di necessità: il negozio più vicino spesso non è così vicino a casa, spesso non è così fornito e soprattutto spesso ha orari incompatibili con quelli del proprio lavoro. quando ho avuto la fortuna di vivere/lavorare vicino a un negozio ben fornito ed onesto e con orari compatibili con quelli di lavoro, mi ci sono appoggiato, adesso non mi faccio scrupoli a comprare tramite internet l'80-90% dei ricambi (e talvolta anche le bici). comunque non necessariamente c'è una contrapposizione tra internet e negozio fisico, l'ultima bici, conoscnedola già l'ho comprata dall'ufficio da un (ottimo) rivenditore di Sacile.
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