[Test] Reggisella telescopico BikeYoke Revive 160

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Nella selva dell’ormai vastissima offerta di reggisella telescopici in commercio, un prodotto tedesco di un marchio emergente ha acquisito popolarità facendo parlare di sé grazie ad alcune soluzioni tecniche che lo rendono fondamentalmente diverso dal resto della concorrenza. Stiamo parlando del Revive di BikeYoke, che abbiamo testato nella versione da 160mm di escursione. Il marchio BikeYoke ha fatto la sua comparsa nel mondo della MTB producendo una versione della prolunga a Y della biella del sistema di sospensione dedicata alle bici Specialized, la quale permette di montare ammortizzatori standard. In seguito ha realizzato una biella per la Canyon Strive che elimina il tanto discusso sistema Shapeshifter, per poi ampliare la sua gamma di prodotti con alcuni modelli di comandi remoti a cordina per reggisella telescopici, tra cui quello per RockShox Reverb, fino a realizzare il suo stesso reggisella telescopico che al momento rappresenta il prodotto di punta di questo brand giovane e intraprendente. Il Revive viene venduto in un’elegante e originale confezione che ricorda quella di una bottiglia di scotch d’annata.



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Una delle caratteristiche del Revive, in tutte le escursioni, è lo stack notevolmente ridotto di soli 42mm (a reggisella compresso, da sotto al collarino alla sede del carrello sella), grazie alla testa e al collarino, entrambi molto snelli. Questo ingombro ridotto al minimo permette di utilizzare maggiore escursione a parità di telaio sul quale viene montato, rispetto a prodotti di altri marchi. Per fare un esempio pratico, lo stack del reggisella e*Thirteen TRS+ da 150mm precedentemente in test è di ben 72mm e, montato sulla Intense Recluse sulla quale ho montato anche il Revive, il suo collarino risulta molto vicino a quello del telaio, con uno spazio rimanente di soli 5mm, mentre il Revive da 160mm, pur avendo 10mm di escursione in più, offre uno spazio di 25mm che permetterebbe, volendo, di montare anche la versione da ben 185mm di escursione.

La testa del Revive si affida al pratico e robusto sistema a 2 viti che permette una precisa regolazione dell’inclinazione della sella. Le culle possono ospitare sia carrelli a profilo tondo che ovale. La testa risulta perfettamente in linea con lo stelo del reggisella offrendo un offset effettivo di 0mm.

Il comando remoto di serie è di tipo Triggy, ma in fase di acquisto si può selezionare anche il modello 2-By, adatto a trasmissioni 2x, in base alle proprie preferenze e necessità. Il Triggy è un comando di ottima qualità e dal funzionamento eccellente, compatto, poco ingombrante e molto leggero, realizzato interamente in lega di alluminio 6061-T6 lavorata a CNC. L’attivazione è morbida e l’angolo di leva, dall’ampiezza massima di 49°, lo rende pratico ed ergonomico. Si può installare sul manubrio tramite l’apposito collarino di serie oppure lo si può integrare al collarino del freno tramite sistema SRAM MatchMaker (o MixMaster nel caso dei Formula Cura sul quale è stato montato per il test). Con un apposito adattatore si può integrare anche al sistema I-Spec di Shimano. I due fori di fissaggio e la possibilità di inclinarlo offrono un range di posizioni piuttosto ampio per poterlo collocare nel punto più comodo rispetto alle proprie necessità. La cordina si inserisce nel Triggy con estrema facilità per l’installazione e la tensione può essere regolata tramite apposito tensionatore. Il capocorda va in battuta sulla leva stessa del comando remoto.

Dall’altro capo, la cordina è innestata sul meccanismo di attivazione del reggisella tramite un nottolino in acciaio al quale è fissata per mezzo di un grano che la blocca in posizione. Il nottolino si può facilmente rimuovere dalla sua sede per sfilare senza complicazioni il reggisella dal telaio. Tutto il meccanismo di innesto della cordina può ruotare rispetto al fodero del reggisella, così da non creare torsioni alla cordina e alla guaina durante eventuali operazioni di montaggio/smontaggio in caso di manutenzione.

Posizionare il nottolino alla distanza corretta rispetto al capoguaina e tagliare la cordina nel punto esatto è un’operazione molto semplice e precisa grazie alle istruzioni allegate al Revive nella confezione di acquisto ma soprattutto grazie alla dima di riferimento che BikeYoke ha messo a disposizione direttamente sul reggisella, laserando una guida grafica, chiara e intuitiva, sul fodero stesso. A proposito del fodero, se doveste cambiare bici e il diametro del reggisella non dovesse più abbinarsi al nuovo telaio, BikeYoke offre la possibilità di sostituire esclusivamente il fodero tra la versione da 31.6mm e quella da 30.9mm che sono intercambiabili, senza dover rimpiazzare l’intero reggisella. L’operazione può essere eseguita direttamente dal cliente, così come ogni altro tipo di manutenzione interna, grazie alla facilità di assemblaggio del reggisella e alle istruzioni semplici e intuitive fornite da BikeYoke.

Veniamo al dettaglio che caratterizza davvero il reggisella Revive rendendolo unico nel suo genere: il suo sistema di funzionamento idraulico. BikeYoke ha scelto di eliminare il sistema IFP (Internal Floating Piston) tipico delle cartucce idrauliche sigillate, che ha il compito di tenere separata l’aria dall’olio. Nel caso del Revive il circuito idraulico fa affidamento su una doppia camera concentrica “twin tube” con l’olio contenuto in quella interna che, durante l’affondamento del reggisella, fuoriesce in quella esterna, rientrando nella camera interna durante l’estensione per via della pressione dell’aria. L’olio resta separato dall’aria solo per gravità, coadivato da una microvalvola che riduce in parte il rischio che l’aria possa entrare nella camera interna quando si posiziona la bici sdraiata, appesa oppure capovolta. Se la bici resta in una di queste posizioni a lungo, quindi con la testa del reggisella posizionata più in basso rispetto alla sua parte terminale, il rischio di infiltrazione di aria nella camera interna è molto più probabile. Per ovviare a questo problema il Revive è dotato di un sistema di spurgo che consente di resettare velocemente il circuito idraulico alle condizioni ottimali di funzionamento, semplicemente tramite una brugola oppure tramite la leva dedicata (attualmente fornita nella confezione di acquisto ma che non era ancora disponibile quando ci è stato fornito il reggisella in prova) che resta installata e permette uno spurgo ancora più immediato.

La scelta di uscire dagli schemi e di creare un circuito idraulico privo di IFP ha vantaggi e svantaggi. Uno di questi vantaggi è sicuramente quello di poter gestire da soli lo spurgo dell’aria dal sistema senza dover subire la seccatura di inviare il prodotto in assistenza, come purtroppo succede per alcuni modelli di telescopico dotati di IFP ma particolarmente soggetti all’infiltrazione di aria nel circuito dell’olio, come per esempio alcune versioni del Reverb di RockShox. Oltre a questo, l’assenza del sistema IFP riduce il peso e l’ingombro del reggisella, permettendo appunto di offrire maggiore escursione negli stessi spazi di altri modelli, come spiegato in precedenza. L’assenza dell’Internal Floating Piston inoltre permette di utilizzare solo 2 tenute principali invece di 4, riducendo sensibilmente l’attrito e il carico di stacco e rendendo quindi il reggisella particolarmente fluido e scorrevole.

Di contro, può capitare che l’operazione di spurgo debba essere eseguita molto spesso, tanto da diventare ricorrente se l’uso che si fa abitualmente della bici prevede lunghi periodi in quelle posizioni che determinano il passaggio dell’aria nella camera dell’olio, come per esempio lasciare la bici appesa in garage o sui carrelli degli shuttle, oppure sottosopra. Per quanto mi riguarda non appendo la bici ma la posiziono su una rastrelliera, quindi il reggisella resta in posizione verticale, inoltre non sono solito lasciarla sottosopra se non per pochi minuti quando la lavo, motivi per cui non ho avuto frequente necessità di spurgare il Revive: solo 3 volte in diversi mesi di utilizzo. In ogni caso, si tratta di un’operazione estremamente semplice e veloce, come testimonia il video di seguito.

YouTube video

Nell’immagine successiva invece vediamo più da vicino il funzionamento del sistema di spurgo celato sotto la testa del reggisella. La brugola agisce su di un perno che ruotando, tramite uno sperone, spinge la valvola di spurgo verso il basso, aprendo il circuito interno dall’alto e permettendo all’aria di riposizionarsi dalla camera interna a quella esterna, spinta dall’olio stesso mentre si abbassa manualmente il reggisella, come mostrato nel precedente video.

Girando la brugola in senso antiorario, dopo aver rimosso la sella e le culle che ne trattengono il carrello, si solleva il perno che lascia accesso alla valvola tramite la quale, per mezzo di un’apposito adattatore, fornito nella confezione di acquisto, che funge da prolunga per la pompa ad alta pressione (una tradizionale pompa per sospensioni), si può modificare la pressione interna del reggisella per gestire la velocità di estensione secondo i propri gusti. Di serie dovrebbe essere gonfiato tra i 210 e i 250psi ma verificando ho trovato una pressione di circa 160psi, quindi ho scelto di aumentarla a 250psi per sfruttare la massima velocità possibile in estensione, che ora risulta molto rapida, anzi direi immediata, ma fortunatamente senza lo sgradevole effetto “calcio di mulo” di alcuni reggisella.

In azione

Posso definirmi assolutamente soddisfatto del comportamento del BikeYoke Revive, sia a livello di prestazioni che per quanto concerne affidabilità e robustezza. Il comando remoto è compatto e leggero ma al tempo stesso solido, posizionato bene e morbido da attivare, con una risposta immediata del reggisella che consente di fermare con precisione l’estensione in qualsiasi posizione intermedia. La regolazione della velocità di estensione tramite pressione dell’aria è un’operazione un po’ macchinosa ma efficace. Tutt’altro che macchinosa invece, ma altrettanto efficace, l’operazione di spurgo che garantisce un circuito idraulico sempre funzionante al meglio e di conseguenza un reggisella granitico in posizione estesa, senza abbassamenti indesiderati. Praticamente nullo il gioco laterale mentre la rotazione è davvero minima, irrisoria rispetto alla maggior parte della concorrenza. La scorrevolezza è ottima e costantemente fluida, anche a temperature molto basse.

Conclusioni

Se siete alla ricerca di un reggisella telescopico, il BikeYoke Revive è uno dei principali prodotti da tenere in considerazione, sia per la qualità costruttiva che per le prestazioni. La scelta di non utilizzare una cartuccia idraulica con tradizionale sistema IFP lo rende innovativo e comporta diversi vantaggi a fronte di un unico principale svantaggio, quello di rischiare di dover ripetere spesso l’operazione di spurgo in base a come si tiene posizionata la bici a riposo. Decisamente interessante la maggiore escursione a disposizione in relazione al minore ingombro rispetto ai competitor.

Pesi

Revive 160mm – 31.6mm (solo reggisella):
525g dichiarati – 538g verificati

Comando remoto Triggy (senza collarino):
24g dichiarati – 23g verificati

Reggisella completo di comando remoto, cavo e guaina:
633g verificati

Prezzi

Revive 125: €319 senza comando remoto
Revive 160: €339 senza comando remoto
Revive 185: €379 senza comando remoto
Revive MAX 125: €349 senza comando remoto
Revive MAX 160: €369 senza comando remoto
Revive MAX 185: €419 senza comando remoto

Comando remoto Triggy: €40

BikeYoke è distribuito in Italia da Pepi BSC

 

Commenti

  1. L' endurista ignorante:
    Che differenza c'è tra il revive ed il revive max?
    Il Revive MAX è per telai con tubo sella maggiorato di 34.9mm di diametro. Visto il diametro più grosso del fodero, la versione MAX utilizza anche uno stelo di sezione maggiore, 28mm invece dei 25mm della versione standard.
  2. Beh si è confermato un prodotto ottimo come da aspettative visto che mantiene le promesse fatte alla presentazione.
    Ora però vediamo come va il nuovo OneUp, che a quanto pare ha un prezzone ammazza concorrenza...
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